venerdì 28 novembre 2008

allora?


e la sinistra?
finalmente ho trovato una risposta chiara e sintetica in una intervista ad Erri De Luca
"non è un'opposizione, ma una concorrente: cerca di vendere lo stesso prodotto ma con meno efficacia"
wow, colpiti ed affondati!

sabato 15 novembre 2008

gooooong!




Sei lustri fa, mi sono ritirata sull’Aventino:erano spariti “i compagni”, il sottoproletariato mutuava la spocchia della borghesia senza averne i valori.
Mi sono macerata nel dolore, avevo appena scoperto che mi si era rotto il giocattolo dell’utopia.
Affondavo le mani nella malattia e nella terra, cercando di liberarmi di una e di ritrovare l’altra.
Per 4 lustri mi sono indignata perché vivevo in un Paese, che sembrava dimentico che il 75% del suo territorio e della sua popolazione erano “campagna”.
Mi incavolavo perché il territorio veniva definito solo “urbano” ed “extra-urbano”, il “rurale” non esisteva più, come fosse obsoleto. Come se in città si campasse d’aria e di rondelle e non di grano, cavoli e latte.
Ora sono più tranquilla, sono tornata in città, mangio pomodori di plastica, le zucche servono per Halloween.

E stasera sono sobbalzata: altro giro, altra bambolina!

Il nano, il macrofallo che gira il mondo, dicendo di rappresentarci, dall’estero, parla di noi solo come di “produttori” e “consumatori”.

E gli “italiani”? i “cittadini italiani” componenti una popolazione, anche sua?

Occhio,
il brachicefalo esterna senza pudore la considerazione che ha di sé stesso e di tutti noi!

Ma questa stampa libera ed impegnata, che oggi senza rispetto, sbatte sulle prime tre pagine lo strazio di un padre, e sulle tre seguenti , nega l’evidenza che i soprusi, compiuti alla Diaz da dei tirapiedi, sono dovuti a ben altre “alte” cariche.

Questa stampa libera così sensibile,
non ha orecchi e occhi per tutti questi colpi di gong?

martedì 11 novembre 2008

bum: scrivere, baciare, lettera o .....

I contatti è sempre questione di volerli.
Tutti hanno una vita piena di cose che vorrebbero fare,
tutti, a fine giornata, si accorgono di non averne fatta qualcuna,
il senso di disagio che nasce da questa incompiutezza della giornata, può essere mitigato dal valore delle cose che si sono fatte e di quelle che si sono rimandate,
si tratta di dare alle cose il loro giusto valore.
Che valore hanno i rapporti con le persone care?
Non basta pensare: "ti voglio bene", bisogna trovare il tempo per dirlo o scriverlo. Non basta pensare:"siamo amici", bisogna trovare il tempo per svilupparla l'amicizia.
Quando si è lontani, mancano tutti quei momenti di comunicazione non verbale come gli sguardi, gli ammiccamenti, i sorrisi, le mani tese, gli abbracci, i sospiri, le parole...
Per cui lo scrivere o il trovarsi diventa importante.
Certo, è più faticoso: bisogna trovare del tempo, e sembra di non averne mai per una cosa che può aspettare il giorno dopo; poi bisogna mettere in ordine le idee o il tempo, così a freddo è difficile, nessuna parola o azione sembra contare abbastanza; e poi, e poi ...è più facile telefonare!
Si può anche fare, ma il calore delle parole scritte, che non sono sfuggite, che possono essere rilette, meditate, interpretate nelle loro mille sfaccettature, il calore di un sorriso, di una confidenza, è diverso, è di gran lunga migliore come qualità.
E' come il fuoco nel camino, dipende dalla legna, può fare luce o scaldare.
Se le persone scrivono è perchè cercano un contatto più profondo con il destinatario. Volendo mantenere dei rapporti affettuosi e costruttivi, bisognerebbe ogni tanto rispondere.
Non che sia un dovere rispondere a chiunque scriva, ma certo è che bisognerebbe dare ad ognuno una considerazione il più possibile vicina alle proprie dichiarazioni d'intenti.
Che senso ha la dichiarazione di affetto di una persona che non risponde mai alle lettere dicendo che non ha trovato il tempo, se durante la sua giornata ci sono stati momenti di noia, di tv ebete, di play station, di struscio, di pettegolezzo, di abbuffate compulsive. Che senso ha trincerarsi dietro allo studio, al lavoro, allo sport per la salute, se c'è anche tutto quanto sopra?
Chi non ottiene mai una risposta scritta, frutto di una scelta, finisce per non scrivere più, perchè capisce di non contare per l'altro.
Idem dicasi per chi continua a dire: "vediamoci" o "ho voglia di stare con te" e poi non trova mai l'ardire di andare a trovare o di invitare una persona. Di questi tempi è abbastanza facile se non si sta agli antipodi!
Gioventù o impegno non sono in antitesi coi rapporti umani, sempre che si voglia dare a questi un valore, ed è bene imparare a farlo, anche pagando con un po' di impegno, perchè siamo animali sociali, viviamo di amore, affetti, attenzioni, considerazione
che va e .... che viene!

lunedì 3 novembre 2008

nostalgia



nostalgia del suono della pioggia sul selciato intorno a casa,
sui sassi lungo il sentiero,
sugli alberi nel bosco