venerdì 25 maggio 2012

a proposito dei venerdì sera




Chissà se si divertiva così perchè aspettava ....



comunque faccio mia una sua frase:








"Non posso continuare, continuerò"

(Samuel Beckett)





sabato 19 maggio 2012

Banda Bassotti




Questa piccola nota su cui meditare è per le mie figlie, che erano molto piccole, o per quegli amici giovani che non erano ancora nati, quando sono successe le cose su cui vorrei che meditassero per sapersi regolare.

Negli anni 1977/78 in Europa si tenevano le elezioni presidenziali nei  principali Paesi (Germania, Francia, Italia)

Alla prima tornata per le presidenziali francesi vinse la sinistra, la Germania la seguì a ruota; stavamo per votare anche in Italia e… nonostante un tenace lavoro preparatorio tenuto prima (a base di stragi), si aveva netta l’impressione che anche qui stesse per prevalere la sinistra (intendiamoci bene era già passata l’infatuazione maoista, la ribellione contro tutto ciò che era a stelle e strisce).

Gli italiani, nonostante fossero tirati da una parte e dall’altra a suon di gambizzazioni e stragi, stavano per decidere con la loro testa.

Ed ecco esplodere il caso Moro. (Moro, nonostante fosse della DC, era per un dialogo con la sinistra, non un’apertura, solo un dialogo tra una persona pulita che voleva capire e gli italiani che stavano al contradditorio).  Hanno rapito proprio lui e nessuno dei suoi si è mosso per aiutarlo.

Così la banda bassotti, indossata la maschera, ha avuto mano libera per ingabbiare e reprimere chiunque girasse la testa a sinistra. Colpo nello stomaco agli degli italiani o agli europei tout court. La seconda mandata in Francia registra un cambio di direzione, in Italia pure la gente abbassa la testa ed abbozza. Solo in Germania Wenders osa porre delle domande col suo "Deutschlander Herbst".

Gli anni ci hanno dimostrato che i servizi avrebbero potuto evitare stragi, gambizzazioni, uccisioni, il rapimento e l’esecuzione di Moro e anzi, a me è rimasto qualche dubbio pure su chi abbia agito veramente. Gli anni hanno anche dimostrato che mafia e potere politico sono sempre stati strettamente connessi.

Pensiamo a come stiamo adesso

  • Teniamo presente che la banda bassotti è sempre al potere, anche se con altri volti sotto le maschere (checché se ne dica, anche se da onorevoli sono passati a senatori, alla Camera almeno per loro c’è stato un ricambio generazionale!).
  • Pensiamo ai risultati dei processi per i fatti di Genova, di Piazza della Loggia,
  • pensiamo al recente ferimento di un Dirigente e alla pista anarchica subito evocata,
  • pensiamo all’attentato di stamane ….

Pensiamo al fatto che metà dei capi europei sta seduto sui carboni ardenti, in ostaggio ad un meeting americano. Non penso a Obama, penso alla banda bassotti internazionale.

Un pugno nello stomaco agli italiani e .. solo agli italiani?

Banche? Business? Banda bassotti, tout court?




martedì 1 maggio 2012

Jazz me blues!!




Ho uno zio che ha solo 5 anni più di me. La nostra è oltre che una parentela, un’amicizia fatta di piccole grandi cose che dura da una vita. Oggi l’ho pensato molto e l’ho intimamente ringraziato perché è alla sua complicità se ho potuto vivere delle esperienze per me magiche, che ancora mi danno grande gioia.

Quando avevo sui 15 anni ero affascinata dal jazz e vivevo in una delle poche città italiane allora visitate dai grandi del jazz. Inutile dire che ai miei sembrava solo un’americanata e lo snobbavano. Per cui ogni volta che qualche grande personaggio veniva a suonare a Milano, arrivavo a supplicarli quasi in ginocchio che mi lasciassero andare a sentirlo. Di fronte al loro diniego, il mio scoramento era tale ( a 15 anni non si hanno ancora cavalier serventi disposti a tutto!) che mia madre interpellava il suo fratellino minore, che si offriva di accompagnarmi, anche se a lui il jazz non diceva niente. Così mi ricordo serate bellissime e sfarzose con Duke Ellington al Manzoni, Max Roach alla Triennale e altre più intime ma ugualmente magiche al Santa Tecla, con grandi allora ancora sconosciuti come Enrico Rava.

Ho ascoltato Rai3 il tutto il giorno fino alla bagnata jam session di Torino e ora me ne vado a letto con in sottofondo They can’t take that away from me di Billie Holiday.