tag:blogger.com,1999:blog-90450587970304987312024-03-19T12:45:43.033+01:00Fili d'erbaMarilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.comBlogger100125tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-78971703812457691082021-01-27T17:57:00.000+01:002021-01-27T18:07:36.432+01:00<p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p><span style="font-family: arial;"><br /></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Y0sIAj9Cv4IOsABBzmeGpSeycCYGeAcGz4uDslCQuV1FIwcXCM_cwNzrO_OtPP7XdAoifsUTQubJgE-Z6VQYiSLnPBiCWJlNqVRlxSo3122sWFqNmGD4jW1uNSlmaE0r8KL2qkgUr8P5/s1152/IM002326.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1152" data-original-width="864" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2Y0sIAj9Cv4IOsABBzmeGpSeycCYGeAcGz4uDslCQuV1FIwcXCM_cwNzrO_OtPP7XdAoifsUTQubJgE-Z6VQYiSLnPBiCWJlNqVRlxSo3122sWFqNmGD4jW1uNSlmaE0r8KL2qkgUr8P5/s320/IM002326.JPG" /></a></div><p></p><p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoTitle"><span style="font-size: large;"><a name="_GoBack"></a></span><span style="font-family: Calibri, sans-serif;"><span style="font-size: large;">Shalom Rita</span><span style="font-size: 11pt;"><o:p></o:p></span></span></p>
<p class="MsoTitle"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoTitle"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;"><b><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></b></p>
<p class="MsoBodyText"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Uscirono
dal bosco affaticati. L’ultimo tratto era stato particolarmente difficile,
scivolavano sul crocchiante tappeto di foglie morte. La bruma sbrindellata tra
i rami, sembrava ingigantire ogni rumore ed i loro respiri affannosi sembravano
dilatarsi e permeare il bosco. Ogni tanto si fermavano, il fiato sospeso, per
controllare che nessuno li seguisse. Poi riprendevano l’erta ed il faticoso
arrancare. Erano due uomini, una donna e due bimbi. Gli uomini portavano i
bimbi legati sulla schiena ed avevano una valigia per mano, la donna stringeva
al petto una borsa. Il cappellino di feltro, battendo ai rami, ogni tanto le si
metteva di traverso e la donna, puntigliosamente, si fermava appoggiava per
terra la borsa e se lo sistemava.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Uscirono dal bosco su di un coltivo, al di
là, tra alberi di fico ed un meleto, si intravedeva nella semi oscurità una
casa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Qualcosa si mosse. Si bloccarono atterriti.
Spuntò un uomo, che fece col capo un cenno in direzione della casa e avanzò
verso di loro seguito da un giovanottello e, alla spicciolata, da tre ragazze.
Vennero loro incontro guardinghi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Prima ad allungare le braccia per prendere
uno dei bimbi fu una ragazzona, con una grossa treccia dorata girata intorno al
capo. Poi l’uomo prese l’altro bimbo. Il giovanotto dopo aver loro rivolto un
mezzo sorriso li oltrepassò e proseguì nel bosco.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Quando entrarono in casa una donna, che era
accanto al fuoco si girò, vide i bambini ed in silenzio stese una coperta sulla
cassa della legna accanto al camino, poi aiutò ad adagiarveli e, con gesti
pratici ed amorevoli, li ricoprì coi lembi della coperta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Nessuno parlò. Non avrebbero saputo che e
come dirsi di tutta quella paura, della fatica, dell’amore che li aveva
raggrumati da due punti tanto distanti dell’Europa.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Loro erano scesi lungo quel filo di
speranza e di solidarietà che guidava i perseguitati verso la terra promessa. E
qui avevano trovato rifugio da chi i patimenti della povertà li provava da
sempre. Una povertà che nulla toglieva alla dignità, alla capacità di donare,
di condividere, di amare.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Qualche anno prima il marito della donna
col cappellino di feltro, il Professor Radete, era stato ospite di un collega
nel perugino, per analizzare degli studi compiuti in parallelo nelle loro
rispettive Università. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Tornando a casa, aveva raccontato alla
famiglia delle dolci vallate umbre, dei boschi, della gente schiva, ma cortese
e le lunghe chiacchierate invernali, quando la famiglia si riuniva dopo cena,
erano state inframmezzate dai suoi entusiastici racconti sull’Italia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">All’inizio del conflitto, il Professore fu
prelevato da sconosciuti in clinica e di lui, né la moglie, né i fratelli
riuscirono più a sapere niente.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Poi fu la volta della cognata in visita ai
due figli in un collegio tedesco, anche loro sparirono senza lasciare traccia.
A quel punto la famiglia si radunò e fu deciso di tentare di raggiungere la
Palestina per vie diverse, in gruppetti ed in tempi diversi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Partirono prima i vecchi con la famiglia di
una figlia. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Ruth, la signora col cappellino, decise di
rimanere coi due figli ad attendere il marito, nel caso fosse tornato. Rimase
anche Gore, il cognato più giovane e scapolo, che si sentiva in dovere di
aiutarla. E poi, dopo aver accompagnato a La Spezia in Italia, gli suoceri e
gli altri congiunti tornò anche Samuel.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Che con il violino in spalla e le foto
della moglie e dei due figli in tasca, faceva avanti e indietro dalla Germania,
nella speranza che i suoi fossero presso qualche conoscente. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Quando la situazione era precipitata, anche
il loro gruppo aveva deciso di partire verso il sud, volevano cercare di
scendere a trovare un imbarco in Grecia, ma qualcuno nel Montenegro riuscì a
fargli capire che Albania e Grecia erano anche più pericolose dell’Italia. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Così, trovato un imbarco clandestino, giunsero
a Fano. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Si diceva che gli alleati stessero per
liberare Ancona, così si ricordarono dei racconti del Professore e decisero di
raggiungere Perugia ed attendere lì gli alleati prima di avventurarsi per La
Spezia, dove stavano approntando la seconda nave comprata dalla comunità
ebraica. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Ritrovarono la villa dove era stato
ospitato il professore, ma era chiusa e tutto sembrava abbandonato. Nottetempo
entrarono in un padiglione estivo. Una giostra settecentesca, giaceva inclinata
su di un lato, i cavalli di legno, dai decori sbreccati, erano sparsi qua e là.
Gli uomini si sistemarono a dormire in un grosso cigno, la donna ed i bimbi in
un cocchio dalle marocchinerie consunte e strappate. E finalmente tutti
sognarono.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Non stranamente, tutti ebbero come filo
conduttore, la voce del professore che raccontava loro della villa fuori dal
vecchio borgo, con il parco, i padiglioni, les jeux d’eau ai cancelli ….<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Si svegliarono con la sensazione che
qualcuno li stesse spiando. In effetti il fattore, che abitava non lontano
dalla villa, li aveva scorti la sera prima. Non c’erano dubbi, era gente che
stava scappando, da chi e da cosa non avrebbe saputo dire. Ma erano tempi bui,
c’era tanta gente che scappava, non conveniva fare domande.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Sulle prime aveva pensato di allontanarli
subito, poi aveva deciso di parlarne a sua moglie. Avevano tentennato tutta la
notte, non si parlava di ospitarli e cercare di nasconderli, ma tanto meno si
poteva fare finta di niente, la tenuta era troppo scoperta ed appetibile, ed
essendo poi proprietà di una famiglia ebrea, troppe persone la controllavano.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Loro non potevano mettere a repentaglio la
loro di famiglia. Però: “ anche ‘sti poveracci hanno con sé due creature”,
disse la moglie. Così avevano risolto di sfidare la sorte e dargli il tempo
di<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>riposare e rimettersi in marcia
nuovamente col buio verso un rifugio più sicuro. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Il fattore aveva avvolto in uno straccio
una forma di pane e mezza caciotta ed ora, con il fagotto sotto il braccio, li
osservava dalla soglia del padiglione. Come si mossero, si avvicinò loro ed
incominciò a spiegargli che non potevano rimanere lì, che era troppo
pericoloso.<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>I cinque lo guardavano,
sembravano non capire, ma i loro sguardi invece di essere spaventati,
sembravano fiduciosi, la donna trasse dalla borsa una foto e mostrandogliela
indicò l’uomo che era ritratto tra lei ed i bambini. Il fattore guardò
distrattamente, poi più attentamente: lui quell’uomo lo aveva già visto, già
era il professore ungherese che era stato ospite del padrone … gesummaria,
questi erano ebrei! Dovevano assolutamente andarsene, provava a ripetere, ma il
risultato non cambiava. Allora fece loro cenno di mangiare, di fare silenzio e
di non uscire. Appoggiò delle pagliarelle ai vetri del padiglione ed, uscendo,
delle assi alla porta.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Prese la bicicletta e si recò al borgo. Nei
pressi della torre abitava una studentessa che aveva aiutato il suo padrone ed
il professore ungherese a riordinare gli appunti. Era una ragazza serena,
cortese.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Il giorno che la famiglia del padrone era
partita per l’America, lei era venuta a salutarli, abbracciava la signora ed i
bambini, trattenendo a stento il pianto. Per questo il fattore pensava che di
lei ci si poteva fidare, non l’avrebbe tradito. Così, fingendo di portarle
della verdura, la pregò di recarsi al padiglione e di spiegare a quegli
stranieri, lei che conosceva le lingue, che non era possibile che rimanessero
lì. Le disse che probabilmente erano famigliari del professore ungherese.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">La sera, quando raggiunse il
padiglione,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>la ragazza aveva già preso
accordi con degli universitari partigiani che avrebbero aspettato il gruppetto
fuori dal borgo e poi li avrebbero accompagnati sui monti fino<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>alla brigata San Faustino.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Erano proprio i famigliari del professore,
li aveva visti in foto. Si presentò e anche loro la riconobbero nelle parole
del professore. Spiegò loro le ragioni del fattore e cosa aveva organizzato: di
raggiungere Perugia non se ne parlava, stava partendo una colonna di fascisti
scortata da repubblichini, in Toscana scorazzavano tedeschi in ritirata e
titini fuggiti da un campo di concentramento. C’era troppa sorveglianza e
tensione in giro. Più saggio risalire un po’ l’Appennino verso Bocca Trabaria e
stare calmi fino all’arrivo degli inglesi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Attese con loro il calare delle tenebre e
poi li accompagnò all’incontro con i due ragazzi, i quali li caricarono su un
furgone e facendo la strada a fari spenti li portarono fino ad un costone sopra
Montone, dove terminava la strada ed<span style="mso-spacerun: yes;">
</span>iniziavano i boschi fitti delle valli del Carpina. La Brigata era
impegnata altrove.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Attesero un po’, stava quasi per albeggiare
quando furono raggiunti da quattro uomini armati, che dopo aver parlottato con
i ragazzi, fecero loro cenno di seguirli.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Camminarono fino a che non fu proprio
chiaro, poi gli uomini fecero loro cenno di distendersi sulle foglie secche e
di mettersi vicini, vicini. Li coprirono con delle frasche e si allontanarono.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Loro non avevano neanche voglia di
guardarsi negli occhi, si aspettavano un colpo in testa da un momento
all’altro. Solo Gore incominciò sotto voce a raccontare una favola ai bimbi. La
sua voce sciolse piano piano i nodi di paura e la stanchezza fece il resto, i
bimbi si addormentarono. Gli adulti rimasero con le orecchie tese, fino a che
non udirono lo scarrocciare di un carro e l’ansimare dei buoi che arrancavano
non lontano da lì. Poi il frusciare delle foglie che si avvicinava e qualcuno
tolse le frasche, erano gli stessi uomini di prima, che fecero loro cenno di
seguirli.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Poco oltre un dosso, il bosco era
attraversato da una carrareccia e lì li aspettava un carro pieno di fascine.
Quando lo raggiunsero l’uomo che lo guidava scese e velocemente insieme agli
altri spostò le fascine, li aiutò a sdraiarsi sul fondo del carrettone e li
ricoprì. Un veloce saluto ed il carro ripartì. Viaggiarono per tutto il giorno,
verso le cinque, col buio che calava, dopo aver attraversato infiniti boschi e
tagliato varie carrarecce il carro si fermò, l’uomo spostò le fascine e fece
loro cenno di scendere. Scesero tutti ammaccati e doloranti. Erano su di un’aia
circondata per tre lati da una casa bassa. Porticine davano su antri scuri, da
cui proveniva la puzza di animali. Davanti all’unica porta in cima a tre
scalini c’erano una coppia con dei bambini che sbirciavano da dietro i
genitori. La donna scese andò dinanzi alla spaurita signora col cappello e le
disse qualcosa che lei non capì, allora indicò gli uomini che si erano messi in
fila contro un muro a fare pipì e le fece cenno di seguirla. Entrarono in una
porcilaia e la donna indicò la canalina di scolo, poi uscì. La signora si mise
la borsa sotto il braccio, disse al bimbo più grande di farla lì ed aiutò il
piccolino. Poi si guardò intorno e dopo aver messo la borsa in braccio al bimbo
grande ed aver ordinato loro di mettersi sulla porta a faccia in fuori, senza
spostarsi, finalmente la fece anche lei.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Quando uscì gli uomini stavano fumando una
sigaretta, Samuel fece cenno di rollargliene una, ma lei, visto lo sguardo
della contadina, disse di no e seguì la contadina dentro casa. Quasi dentro al
camino era seduta una donna vecchia ed incartapecorita. La contadina prese da
una credenza delle fondine le portò al camino e traendo con un ramaiolo la
zuppa dal paiolo incominciò a riempirle, le appoggiava davanti agli uomini che
entrati si erano seduti sulle panche intorno al tavolo. Poi servì la vecchia ed
i bambini, tese una scodella a lei ed una la tenne per sé. I bimbi mangiarono
seduti sulle ginocchia degli zii e le due donne in piedi accanto al fuoco.
Appena finito di mangiare la contadina passò i piatti con uno straccio. Poi <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>portò Ruth insieme ai bimbi tutti in una
grande camera e le indicò un letto singolo. Sistemò i suoi figli nell’altro
lettone e si infilò nel letto anche lei. Quasi nessuno si era spogliato. La
signora tolse ai figli i cappotti ed i calzoncini, lei si tolse il cappotto, la
gonna e, stringendosi al petto il figlio piccolo, si infilò nel letto testa
piedi come la contadina con i suoi figli. Sentiva gli uomini di là cercare di
parlare, poi sempre più rare le parole cessarono del tutto e il contadino entrò
in camera e s’infilò nel letto di fianco alla moglie.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">La mattina i vetri erano ghiacciati, si
alzarono tutti infreddoliti ed andarono in cucina. I cognati che avevano
dormito sulle panche avevano già riattizzato il fuoco e la vecchina aveva messo
nel paiolo del latte di pecora. Le donne ed i bimbi bevvero un po’ di latte e
mangiarono un pane basso comparso misteriosamente da sotto la cenere. Gli
uomini intinsero il pane in mezzo bicchiere di vino cupo. Poi ripartirono tutti
a piedi dietro il contadino. Dopo un costone ed un paio d’ore di cammino il
contadino li arrestò, tese l’orecchio, cambiò leggermente direzione e si
diresse verso un rumore sommesso di fuoco e di voci. Vicino ad un torrente, in
una piccolissima radura, c’erano una capanna, un grosso cumulo di terra che
fumava e due uomini che parlavano mentre attizzavano un focherello.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">I carbonari diedero il benvenuto al
contadino e squadrarono il gruppetto che si portava appresso. Quando videro i
due bambini, tagliarono da un pezzo di carne secca triangolare due fette di
lardo e lo misero su di una gratella al fuoco, tirarono fuori da una sacca due
pezzetti di quel pane basso lo tagliarono a metà e ci infilarono il lardo
croccante. Bastò un cenno della madre, perché i bimbi li prendessero e
addentassero con gusto. La madre e gli uomini mangiarono il solito pezzetto di
pane intinto in due dita di vino. Fumarono una sigaretta e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ripartirono.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Uscirono dal bosco e percorsero una lunga
valle alla fine della quale c’erano un mulino e due case. Quando arrivarono in
vista delle case uscirono diversi uomini armati, che, vedendoli, chiamarono
qualcuno all’interno della casa, che uscì ed andò loro incontro. Mano a mano
che si avvicinava ebbero l’impressione che fosse diverso dagli altri uomini tutti
neri con gli occhi scuri e non molto alti. Questo era biondo con gli occhi
chiari<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>ed era un bel po’ più alto degli
altri. Come fu loro davanti si presentò: apparteneva ad un gruppo di
paracadutisti inglesi scesi in una valle poco più in là per preparare l’arrivo
del grosso delle truppe. Spiegò loro che erano stati portati lì, perché in quel
mulino si trovava fino al giorno prima una profuga ungherese, che parlava bene
l’italiano e che avrebbe potuto aiutarli. Purtroppo il giorno prima, mentre
loro erano già in viaggio, era stata arrestata a Gubbio. Quelli della brigata
erano andati a prendere lui, perché spiegasse loro la situazione e li spostasse
altrove, visto che lì potevano arrivare i tedeschi da un momento all’altro. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Disse loro che quella era una banda mista
di partigiani italiani e slavi e che, dopo una breve sosta, lui ed uno del
posto li avrebbero accompagnati in cima al monte dove, quasi certamente nessuno
li avrebbe trovati. Dovevano rimanere lì per qualche giorno, il tempo per lui
di cercare un contatto per Roma. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Loro si guardarono spaventati, erano
stanchi, non volevano andare a Roma, a La Spezia la comunità ebraica stava
allestendo una nave per la Palestina, gli dissero, comunque si rassegnarono a
seguirlo. I bambini erano distrutti, così con dei canapi e degli stracci i due
uomini si legarono nuovamente i nipoti sulle schiena e proseguirono il cammino.
<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Fecero, preceduti dall’ufficiale inglese e
seguiti da un partigiano umbro armato di moschetto, la salita più ripida della
loro vita. Per fortuna era quasi tutta in mezzo alla macchia, al coperto,
ciononostante ogni tanto si fermavano per tendere l’orecchio. Gli unici rumori
che captarono erano i passi leggeri e brevi di qualche selvatico.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Il cielo incominciava a scurirsi, si era
alzata una specie di nebbiolina che li bagnava e rendeva tutto scivoloso.
All’altezza di un cimitero di campagna l’ufficiale inglese li aveva salutati,
da lì alla loro meta finale mancava poco e a quell’ora era difficile che i
tedeschi girassero da quelle parti. Lui invece doveva camminare ancora due ore
in un’altra direzione e doveva passare un posto strettamente sorvegliato dai
tedeschi, per cui era meglio si separassero. Raccomandò loro di non muoversi da
quella casa fino a che non fossero tornati lui o la signora ungherese a
prenderli.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Il partigiano col moschetto si mise in
testa al gruppo e proseguì ancora per tre kilometri, poi all’imbocco di un
sentiero si fermò e fece loro cenno di proseguire. S’incamminarono mentre lui,
dopo averli osservati imboccare il sentiero, prendeva a scendere tagliando i
pascoli per un altro verso. S’impensierirono non poco, visto che a detta
dell’inglese avrebbe dovuto accompagnarli fino alla nuova destinazione. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Ormai la sera era calata quasi del tutto,
quando spuntarono sulla radura e l’uomo venne loro incontro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">La vista dei giovani che lo seguivano,
soprattutto delle ragazze li rassicurò ed, entrando, le cure amorevoli dalla
donna grande li confortarono.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><Rita> disse la donna < sono Rita,
sinte><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">La casa era ancora più spoglia della prima
e lì, accanto al focolare, c’era un vecchio che armeggiava con pezzi di legno,
sgorbia e pezzi di pelle di pecora. Sì girò e fece loro un sorriso ammiccante
alzando timido un pugno chiuso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Nel paiolo bolliva una minestra di erbe di
campo e patate. Rita, indicò alla donna e ai bambini un grosso sacco di iuta.
Quando vi si sedettero, sprofondarono in un crocchiare di foglie di mais, che
divertì molto i bimbi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Cavandola da sotto la cenere, tirò sul
tavolo una grossa ruota di pane impolverato, la prese col grembiale e strofinò
via la cenere, poi dopo averla nuovamente battuta sul tavolo la divise a pezzi
con le mani. Cominciando dal vecchio ne tirò uno in grembo ad ognuno. Porse
loro una grossa ciotola di legno piena di minestra, disse qualcosa che Ruth non
capì, ma le fu facile comprendere che c’erano un’unica ciotola ed un unico
cucchiaio per lei ed i suoi figli, lo stesso era per la donna e le sue figlie.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Il vecchio, dopo qualche boccone, passò la
sua ciotola al figlio e questi al nipote, un’altra ciotola fu data a Gore e
Samuel. Mangiarono in silenzio. Nella stanza aleggiava un bel po’ di paura, ma
anche un pizzico di ribellione, di fatalismo e di gioia. Così quando il saccone
crocchiava, i bimbi ridevano e il vecchio, Rita e Gore sorridevano della loro
spensieratezza. Messo il fuoco sotto le braci insieme alla ciotola per il
figlio che doveva ancora tornare, Rita e le figlie si coricarono intorno al
focolare su altri due sacconi. Il vecchio e gli uomini scesero nella stalla
sottostante, avrebbero dormito sul fieno, vicino alle mucche.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">La mattina dopo Ruth e Samuel fecero
preparare il loro gruppetto speranzosi di proseguire, ma Nello, il ragazzo che
era tornato nella notte con le direttive della Brigata, disse che avrebbero
dovuto aspettare lì fino a che a La Spezia non fosse stata pronta la nave che
doveva portarli in Palestina. Poi i partigiani avrebbero provveduto a fargli
passare il territorio umbro e toscano e li avrebbero consegnati ai compagni di
Carrara che li avrebbero portati al campo di raccolta per l’imbarco. Samuel
sapeva che i soldi per la seconda nave erano già stati raccolti, perché
dovevano aspettare ancora tanto tempo, che era successo?<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Così … così …. così, come facciamo a
rimanere qui per un tempo indefinito? Si domandarono Ruth, Samuel e Gore.
Guardavano intorno: il vecchio, Rita, le sue tre ragazze, il marito, il
ragazzo, sembravano fare loro stessi una gran fatica a sopravvivere. La fatica
del ragazzo di spiegare agli stranieri gli ordini aveva permesso anche ai suoi
di capire a cosa andavano incontro e anche loro ora guardavano il gruppo di
stranieri con sgomento.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Fu il vecchio, per cui il pugno aveva un
valore, abbastanza nuovo e nello stesso tempo antico, che allungò una mano,
aprì bene le dita, e le richiuse a pugno mettendolo in mostra.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Si rivolse a Rita e disse: “non possono
andare per boschi così,<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>farò loro degli
zoccoli.” “sì pa’, ma..” rispose abbassando il capo e cercando di non guardarli
“so quasi ‘gnudi e per il mangiare..?” “mmm, proprio tu lo dici, c’è sempre un
rimedio per tutto! Voi andate al bosco” ordinò agli uomini.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Samuel e Gore parvero capire e si
predisposero a seguire Gostì e Nello. Ruth invece si vide persa, che avrebbe
fatto? doveva badare ai bimbi, continuare a farli studiare, riempirgli la
pancia e coprirli. La prima e l’ultima cosa le sembravano le più difficili.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Nella loro fuga, avevano adagio, adagio
eliminato tutti i libri, avevano solo un simulacro dei rotoli delle Torah,
perché dov’è la Torah, là è casa. Qui non sembrava esserci la possibilità di
trovare neanche della carta ed una semplice matita. E gli abiti? C’erano quasi
cresciuti dentro in questi ultimi mesi di fuga e non erano adatti alla
montagna. Lei poi, aveva solo quello che aveva addosso. Era scappata con le
scarpe con la zeppa e le calze di seta arrotolate alle caviglie. Il cappottino
corto avvitato ed un cappellino. La borsetta sotto il braccio e nella borsa di
ritagli di cuoio, che usava per la spesa aveva infilato i ricambi per i bimbi
ed erano usciti come al solito: forse delle compere, forse delle visite … <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nella borsetta, oltre ai documenti solo un
fazzoletto. I cognati, che si erano mossi la notte prima, avevano infilato
nelle valige due coperte, un telo cerato e dei viveri.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Tutto lì, la Palestina era calda ed erano
attesi, i Balcani li avrebbero attraversati durante l’estate e a La Spezia
tutto sarebbe tornato alla normalità. Invece eccoli, al sopraggiungere
dell’inverno, in montagna con la prospettiva di rimanerci chissà quanto!<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Chinò il capo e nascose il volto tra le
mani. “Dai, non serve disperarsi, tra il babbo ed il mio uomo, troveranno il
modo …” le disse Rita e uscì. La ragazza con la treccia le prese il bimbo
piccolo e messoselo a cavallo di un’anca, usci anche lei. Rita prese per mano
il bimbo più grande e uscì anche lei.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Una fila di vecchie pietre conficcate ritte
ed allineate nel terreno delimitava un orto, le due donne stavano lavorando lì.
Lei proseguì oltre un campo e si addentrò in un bosco di castagni. Incominciò a
raccogliere ricci e ad ammucchiarli ai piedi di una pianta. Il bimbo la imitò e
così tra la raccolta e l’osservazione delle erbe, si dimenticarono entrambi
l’angoscia di poco prima e si godettero la bella giornata autunnale.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Ad un certo punto la fame si fece sentire,
Ruth cercò bacche e foglie commestibili e riuscì a fermare un po’ lo stomaco
del figlio. All’altro, sperò, ci avrebbero pensato le donne nell’orto.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Quando il sole incominciò a calare
rientrarono tutti in casa, il vecchio aveva preparato degli zoccoli per Ruth,
erano caldi e stabili. Ruth poté dire addio ai sandali con le zeppe di sughero
tutte rotte. Samuel era stato bravissimo nel cercare di tenerglieli insieme, ma
il sughero si sfaceva e lei continuava a prendere storte. Passarono così alcuni
giorni, che sembrarono loro di riposo, anche se i sensi erano sempre all’erta,
la fame tanta, il freddo avanzava, mentre la possibilità di imbarcarsi a La
Spezia sembrava sempre più lontana. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Una sera, si sentì un richiamo da fuori e
fu aperta la porta, entrò ratto un uomo con un involto: “son due coperte, per
farne dei cappotti, l’inglese a detto che so’ mezzi ‘gnudi.” Disse porgendolo a
Rita.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">“Che si dice giù?” chiese il vecchio. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">“che hanno visto la Marion al San Marco col
Federale ed un tedesco.” <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">“Ma chi?” <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">“dei mulari di Pian di Balbano, che l’hanno
detto a uno che scendeva a Morena”. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">“e ora?” <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">“si starà a vedere”. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Gli uomini rimasero tutti zitti. Il
sospetto del tradimento metteva più paura della certezza di uno scontro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Ruth, Samuel e Gore, pur senza capire,
avevano captato l’allarme, la paura. In cuor loro speravano di veder comparire
l’inglese per portarli via, verso La Spezia. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Invece la mattina presto li svegliò un
rapido scalpiccio di scarponi, il vecchio uscì e parlottò velocemente con uno
del gruppetto di uomini armati, che altrettanto velocemente proseguirono.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Passarono due ore, il vecchio aveva chinato
il capo su un pezzo di legno che stava lavorando per farne degli zoccoli e
rifiutava ostinatamente di parlare con Rita ed il marito, che cercavano di
sapere cosa avesse detto quello del gruppo armato. Samuel e Gore fecero per
uscire a fare legna, ma il vecchio disse a Rita di fermarli. Rimasero tutti
intorno al fuoco, fermi e muti, solo Rita impastava del pane sulla madia.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Una raffica di mitra squarciò l’aria, ed il
respiro rimase sospeso nella stanza. I bimbi si strinsero impauriti a Ruth e
gli adulti si scambiarono occhiate preoccupate.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Il vecchio trasse un lungo sospiro e<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>disse:<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">“qualche giorno fa i tedeschi hanno preso e
fucilato l’inglese”, non osava guardare gli altri, poi soggiunse “oggi i
partigiani della Montebello sono andati al Molinaccio a prendere la Marion e a
farla finita” scosse il capo e riprese il suo lavoro al legno.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Passarono ancora due ore nelle quali erano
tanti gli interrogativi che si ponevano le persone intorno al fuoco, quando si
aprì la porta e due uomini armati dissero agli ungheresi di prepararsi che li
avrebbero portati via loro.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Li avrebbero accompagnati fino al contatto
con una brigata più a Nord, passando per i monti sarebbero arrivati quasi a
Cesena, e poi avrebbero cercato di farli arrivare a Parma e da lì per la Cisa,
a La Spezia. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Rita cercò di capire per quante mani
sarebbero passati, quante probabilità avevano di riuscire a raggiungere la loro
nave, voleva capire per cercare di spiegare a Ruth, Samuel e Gore, per
tranquillizzarli. Loro non parlavano italiano, tanto meno quello stretto
dialetto dell’Appennino umbro-marchigiano, avevano paura, Ruth tremava, i bimbi
erano tutt’occhi.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Samuel fu il primo a realizzare che
dovevano seguire quegli uomini e cercò con parole calme, ma decise di spiegare
ai suoi. Misero le loro poche cose nelle valigie, coprirono i bimbi. I
partigiani li sollecitavano a sbrigarsi. Mentre Gore legava il piccolo sulle
spalle di Samuel, Rita che aveva preparato un piccolo involto con della polenta
fredda e delle fette di lardo, abbracciò stretta, stretta Ruth, e muovendo un
dito sul palmo della mano, accennò all’atto di scrivere, puntò un dito sul
petto di Ruth e poi sul suo. I partigiani stavano già uscendo seguiti da Samuel
e da Gore, quando finalmente Rita sciolse Ruth dall’abbraccio.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Quando tornò il silenzio e gli uomini
uscirono, Rita si rivolse al padre:<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">“oh ba’, ce la faranno?”<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Il vecchio scosse la testa dubbioso.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Passarono tanti anni prima che il postino
si ritrovasse per le mani quella cartolina. La girò e rigirò, veniva da
Gerusalemme, era indirizzata a Rita di Sant’Angelo e portava due sole parole:
shalom Rita.<o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">Che avrà voluto dire chi l’aveva scritta e
poi perché scrivere a gente che se n’era andata con la guerra, tutti fucilati
per rappresaglia. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;">L’avrebbe data al maestro di Col d’Antico,
la prima volta che l’avesse visto in paese. Il maestro l’avrebbe appesa in
classe ed i bimbi di Col d’Antico avrebbero visto com’era Gerusalemme. <o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><o:p> </o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="text-align: justify;"><span style="font-family: "Calibri","sans-serif"; font-size: 11.0pt;"><o:p> 27 gennaio 2021</o:p></span></p>Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-2495377737992906972016-05-22T01:38:00.001+02:002016-05-22T01:40:49.100+02:00diffidate gente dell'"IO"<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSZrt0nQmJPl_uT24yj2ZT5hyphenhypheniz7QQ4XineT24bDsWs4THih-oZDGDARD-pD3AMTZ2K7XTmZX7B49eBpWBnfyvb38VMvKTZRFXHQ5d4JgZu8cJsstKqPDz2PhJFXxlVsRZXsm4-dnjEtRj/s1600/targa+di+Auschwitz.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSZrt0nQmJPl_uT24yj2ZT5hyphenhypheniz7QQ4XineT24bDsWs4THih-oZDGDARD-pD3AMTZ2K7XTmZX7B49eBpWBnfyvb38VMvKTZRFXHQ5d4JgZu8cJsstKqPDz2PhJFXxlVsRZXsm4-dnjEtRj/s320/targa+di+Auschwitz.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>Diffidate gente di chi inizia
tutti i suoi discorsi con “Io”,</b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
anche se si dichiarano amici non lo sono e non
lo saranno mai veramente.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Sarà una falsa modestia
cattolica, ma mi è stato insegnato che non era educato iniziare i discorsi
con “io”.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Bene, ho sempre applicato questa
regola e, nel tempo, mi sono accorta che costruiva pace, chi non l’applicava
non aveva solo degli opinabili problemi di educazione, ma aveva dei seri
problemi di rapporto sociale.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Le persone che iniziano tutti i
loro discorsi con “io”</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
non ascoltano gli altri, si “contrappongono” sempre, si
misurano sempre con agli altri in base a giudizi preconcetti, nei quali danno sempre
a sé stessi maggior valore che agli altri.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>Il continuare a confrontarsi è
foriero di guerre,</b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
sì, perché le guerre nascono da piccole cose agite da
piccoli uomini.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
I piccoli uomini hanno sempre bisogno di schiacciare gli altri
per sentirsi qualcuno.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Li schiacciano con la forza di un
successo effimero, conteggiato sulla quantità di soldi posseduti o fatti
transitare nelle loro mani. A loro non importa quale valore morale o sociale
gli altri possano avere, quanto amore siano stati capaci di dare o suscitare, quanto
ne potranno ancora dare. A loro non importa di tutti coloro che hanno un animo o una mente semplice, poca o tanta cultura, </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
se non hanno saputo trasformare
tutto ciò in soldoni:</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>sono poveri, quindi non valgono niente.</b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><br /></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
I poveri si possono umiliare in
mille modi: girando la testa da un’altra parte, anche quando il gesto di dare una
monetina non può scalfire la ricchezza acquisita. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Si possono umiliare sminuendone
sempre le aspirazioni, i sogni, le idee, le capacità. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Si può dare ad uno dell’incapace
senza neanche avere il coraggio di farlo direttamente, basta fare gli esempi di
“altri” e contrapporli alla propria “saggezza”. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
E se le persone si ribellano
all’ovvietà dell’offesa, allora si aggiunge anche un insulto alla loro
intelligenza, rinnegando l’intenzione di offendere.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
I maramaldi dell’io spesso
invocano a loro sostegno un Dio,</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
ma altrettanto spesso si dimenticano di quelle
regole che esistono in tutte le religioni</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
e che, in quella di più largo uso in
Italia, si chiamano “di carità”.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Sovente, pur conoscendo il
significato vero di parole come:</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
empatia, partecipazione, amicizia, condivisione
di momenti piacevoli e spiacevoli, di sogni, di speranze, di progetti,</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
non
riescono a viverle.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>Diffidate di chi incomincia tutti
i suoi discorsi con “io”,</b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
sono persone che costruiscono differenze, diffidenze,
giudizi, insomma partono dal basso, da cose che sembrano di poco conto, ma alla
fine creano guerra e distruzione .</div>
Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-29797899916799421532014-12-10T18:06:00.001+01:002014-12-10T18:06:57.766+01:00Non sono clandestina , non sono straniera comunque la mia famiglia viene da lontano nel mondo.<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7PDikdMcIWMN32NJw6ppDRODdmcBUZN5sSQl5Hg7EPNAu53wUwV9nRQS10TeBuUX8KXmDF01tI7nfujNCe5gMffZ2Vded1Ud8vzv_GN4gUjBrssD-iLKUIKGkMzmaBUovWsgpJfjrovE9/s1600/IM003764_hf.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7PDikdMcIWMN32NJw6ppDRODdmcBUZN5sSQl5Hg7EPNAu53wUwV9nRQS10TeBuUX8KXmDF01tI7nfujNCe5gMffZ2Vded1Ud8vzv_GN4gUjBrssD-iLKUIKGkMzmaBUovWsgpJfjrovE9/s1600/IM003764_hf.jpg" height="300" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Parte della mia famiglia è
partita da un lontano paese della Scozia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Come mercanti avevano la curiosità di provare i mercati nel Nuovo Mondo,
allora appena scoperto. Hanno assistito alla creazione di un Impero, ne hanno
fatto parte e come suoi rappresentanti sono tornati nella vecchia Europa, in
Africa ed in Asia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Ora i loro discendenti, sono presenti nelle due Americhe,
in Europa, in Asia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Molti di noi si conoscono, si amano, pur essendo tutti
profondamente differenti, </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
improntati dalla cultura e dall’educazione del Paese
nel quale sono cresciuti.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Mi riesce molto difficile capire
confini, barriere, distinguo come “noi” e “loro”. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Sono cresciuta in una società
che aveva appena abbandonato il “Voi” come forma di rispetto, per cui alle
persone più anziane di me do ancora del “Lei”, ma a tutti gli altri do del “tu”
e </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
a qualunque persona io incontri </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
sull’ascensore condominiale, per strada o su
un sentiero di montagna </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
sorrido, do la mano o un abbraccio e anche se,</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
razionalmente non credo più in un Dio definito, dentro di me sgorga silente un</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
“Dio ti benedica!” </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="text-align: justify;">Nella giornata commemorativa dell'istituzione della prima Carta dei Diritti dell'Uomo</span></div>
Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-55845612078500290462014-10-17T14:34:00.000+02:002014-10-17T14:34:42.009+02:00EBOLA<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Cari avaaziani,</span><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><br />
<table align="right" bgcolor="#ffffff" style="color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px; margin-left: 15px; width: 220px;"><tbody>
<tr><td style="border: 1px solid rgb(0, 0, 0); margin: 0px; padding: 10px;"><span style="color: black; font-family: Arial; font-size: x-small;"><a href="https://secure.avaaz.org/it/ebola_volunteers_thank_you_3/?bKZMKfb&v=47539" style="color: #1155cc;" target="_blank"><img border="0" class="CToWUd" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEjQQv97nYO3Y5SuY7oFqCeIvyJ2WnEWqlRnNT9UO2bx7Gn9b3U-wlsZWCowrITDeJGpjcbqYVDYMiGM-pamCIxbZd18P9d651mNwRE9vAvpwZHv2OwKEuArymZPoySf-6m0M0g0mM0E7ufiBzDwGQzXzAk19A5ChNtkUangEnsE9lcZxZMMtPV5STCRk5a9TU2VrS2uIfOnwpYK4MvRfQLT3GLQLuCmnVcFvdRMSqk4Ac4VCIBrSA=s0-d-e1-ft" width="200" /></a><br /><br /><b>L’Ebola presto potrebbe minacciarci tutti, e quello di cui c’è più bisogno per combatterlo sono i volontari</b>. Se anche solo 120 dottori nella nostra comunità si offriranno volontari, *raddoppieremo* le forze in Sierra Leone. Ma servono anche altre figure, con diverse qualifiche. Questo è un appello a mettersi al servizio dell’umanità nel modo più profondo possibile, ad accettare un pericolo per aiutare il prossimo.<b>Clicca per saperne di più, e per ringraziare chi sta decidendo con coraggio di farsi avanti</b>:<br /><br /><div style="text-align: center;">
<br /><a href="https://secure.avaaz.org/it/ebola_volunteers_thank_you_3/?bKZMKfb&v=47539" style="color: #1155cc;" target="_blank"><img alt="Agisci ora" class="CToWUd" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEgSVmgV6AmUY6UylwNu72wP5M4jDhXTkQm4R1B4WfAOpOhh-LrSuIikP_SD0MOkqkrbKX7KMh6whaPnnZzkAbv5BRY6jG9_mh-cNYO3i0TD33Z3_FPmMXtmQaxI3kBgG99Lc5xX0gc5dq2W-pyifS88am_Dw5wjoePsm4rnBEI-5Xed3diwEQ=s0-d-e1-ft(1).jpg" width="200" /></a></div>
</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Tre settimane fa in centinaia di migliaia abbiamo deciso di organizzarci fuori da Internet per combattere il cambiamento climatico. <b>Ora dobbiamo fare esattamente lo stesso per fermare l’Ebola.</b></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Il virus sta andando fuori controllo. In Africa Occidentale i casi raddoppiano ogni 2-3 settimane e secondo le ultime stime <b>entro gennaio potremmo arrivare a 1 milione e 400mila persone contagiate. Con queste cifre l’emergenza potrebbe presto diventare mondiale.</b></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;"><b> </b><br /></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">L’Ebola è stato più volte circoscritto a pochi casi. Ma le dimensioni dell’epidemia attuale hanno mandato nel caos i fragili sistemi sanitari della regione. In Liberia c’è meno di 1 dottore ogni 100mila abitanti. I governi stanno mandando aiuti, quello che manca è proprio il personale medico necessario a fermare l’epidemia.</span><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Ed è qui che possiamo fare la differenza. 39 milioni di persone ricevono questa email. Il nostro sondaggio di qualche mese fa mostra che il 6%, 2 milioni di noi, sono dottori o infermieri. <b>E, di dottori, ne basterebbero 120 per *raddoppiare* quelli oggi presenti in Sierra Leone</b>.</span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;"><b> </b><br /></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Servono anche altri volontari: tecnici di laboratorio, logisti, esperti idrici e trasportatori. Partire volontari significa molto più che dedicare il proprio tempo. Significa rischiare. Sono già morti diversi professionisti sanitari per combattere l'Ebola. Ma se esiste una comunità pronta a prendersi questo rischio per l’intera umanità, beh, quella comunità siamo noi. Io e altri del team di Avaaz siamo pronti a partire insieme a voi verso il fronte della crisi.</span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;"><br /></span><b style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Ascoltare il nostro istinto può portare a cose grandiose. Se sei un professionista del settore sanitario o hai altre capacità che possono essere utili, ti chiedo di prenderti un momento, ascoltare quella parte di te di cui sai di poterti fidare, e seguirla.</b><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Clicca qui sotto per offrirti come volontario, leggere i messaggi di chi si è fatto avanti sui motivi della loro scelta, e lasciare il tuo messaggio di ringraziamento e incoraggiamento per tutti loro</span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">: </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;"></span><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><a href="https://secure.avaaz.org/it/ebola_volunteers_thank_you_3/?bKZMKfb&v=47539" style="background-color: white; color: #1155cc; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" target="_blank">https://secure.avaaz.org/it/<wbr></wbr>ebola_volunteers_thank_you_3/?<wbr></wbr>bKZMKfb&v=47539</a><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Candidarsi come volontaria o volontario è solo un primo passo. Dovrai conoscere bene l'inglese o il francese. E ti serviranno, e dovrai fornire, molte più informazioni per capire se sei la persona giusta per una delle posizioni disponibili. Dovrai probabilmente discuterne con la tua famiglia, e anche più tardi potrai fare un passo indietro se lo vorrai. Avaaz sta lavorando con Partners in Health, Save the Children e gli International Medical Corps, tre delle principali organizzazioni al lavoro contro questo virus. Siamo anche in contatto con i governi di Liberia, Sierra Leone e Guinea, e con l’Organizzazione Mondiale della Sanità. </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Esiste un rischio sostanziale, ma ci sono anche metodi sicuri per ridurre questo rischio. <b>L’Ebola si trasmette tramite i fluidi corporei, quindi prestando estrema attenzione al contatto fisico si può minimizzare il contagio</b>. Fino ad ora sono già morti 94 professionisti sanitari in Liberia ma erano quasi tutti lavoratori locali, che purtroppo sono equipaggiati molto peggio dei volontari internazionali. Con le giuste cure, le possibilità di sopravvivere al virus sono superiori al 50%</span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;"><br /></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">In molti abbiamo lavori che ci portano a rischiare la vita continuamente: da chi lotta ogni giorno il crimine organizzato, a chi si batte per i diritti degli ultimi, o la sicurezza di noi tutti. Rischiare la vita per gli altri è la risposta più forte che si può dare alla domanda “per cosa vale la pena di vivere?”. Prendersi questo rischio per affrontare l’Ebola, significa affermare che quel qualcosa per cui vale la pena vivere siamo tutti noi, ovunque nel mondo:</span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;"> </span><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><a href="https://secure.avaaz.org/it/ebola_volunteers_thank_you_3/?bKZMKfb&v=47539" style="background-color: white; color: #1155cc; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" target="_blank">https://secure.avaaz.org/it/<wbr></wbr>ebola_volunteers_thank_you_3/?<wbr></wbr>bKZMKfb&v=47539</a><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Se Ebola andrà ulteriormente fuori controllo, presto potrebbe essere una minaccia per tutti. Il fatto che un sistema sanitario debole in una piccola nazione possa far crescere questo mostro fino a farlo diventare una minaccia per il mondo intero ci fa capire quanto siamo interconnessi. Ma questa connessione va al di là del mero interesse. Siamo, tutti noi, un’unica comunità di esseri umani. <b>Stanno cadendo tutte le bugie che ci hanno diviso sulle nazioni, la religione, la sessualità, e ci stiamo rendendo conto che siamo un solo popolo, una sola tribù</b>. Che una giovane madre e sua figlia in Liberia temono le stesse cose, e amano le stesse cose, di una giovane madre e sua figlia in Brasile, o in Olanda. E da questa consapevolezza nasce un nuovo mondo. Dallo sconforto più buio si accendono le luci più abbaglianti: dagli abissi dell’incubo Ebola, possiamo scoprire un mondo nuovo fatto di un popolo solo, persone unite dall’amore e dalla voglia di lottare, e di sacrificarsi, le une per le altre. </span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;"> </span><br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Con speranza e determinazione</span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">,<br /></span><span style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;">Ricken, John, Alice, Danny e tutto il team di Avaaz</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsh4ayCuQ0xx_jsVdi_q8wbBLmvRIpvZRXIFPhqkvwJhsL9xzisosHMuZimq7BaZQvdFVpbg8hlrTEMygQ4dF1OZ26jRbvNnq92ZY1MXacHsOQlszlrgq9IJRMvrDVgtxKnS0hC6_NacNc/s1600/maggio+14+miste+025.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsh4ayCuQ0xx_jsVdi_q8wbBLmvRIpvZRXIFPhqkvwJhsL9xzisosHMuZimq7BaZQvdFVpbg8hlrTEMygQ4dF1OZ26jRbvNnq92ZY1MXacHsOQlszlrgq9IJRMvrDVgtxKnS0hC6_NacNc/s1600/maggio+14+miste+025.JPG" height="640" width="480" /></a></div>
<br style="background-color: white; color: #222222; font-family: arial, sans-serif; font-size: 13px;" /><br />
<br />
é bello guardarsi intorno, osservare con gioia e meraviglia, la natura che ci circonda, guardare i nostri cari ridere e gioire e sapere che sarà così per .... sempre.<br />
<br />
Riflettere su quanto scritto sopra è ancora più importante, sono 2200 i volontari che hanno risposto all'appello, grazie ai ragazzi di Avaaz e a tutti loro e a tutti gli altri che si stanno adoperando per aiutare i nostri fratelli sofferenti.Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-50497378699841967322014-03-04T02:43:00.000+01:002014-03-04T02:43:51.507+01:00Kakaja Ukraina?<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBXCbtdmNPSa_Y4TUViPu0k_-q0bZV2SV0g4rC5o9l79Eo4NyVPArtHQ5p2b_mUOXF59ce8tYCWedH83pPV_Hjdvq7loa7pNJHTe5sv2w6b2Rr1WhmIrYYbVWpXJnRRgQ17QEbIkVlruuv/s1600/05-2013-04-05_12.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhBXCbtdmNPSa_Y4TUViPu0k_-q0bZV2SV0g4rC5o9l79Eo4NyVPArtHQ5p2b_mUOXF59ce8tYCWedH83pPV_Hjdvq7loa7pNJHTe5sv2w6b2Rr1WhmIrYYbVWpXJnRRgQ17QEbIkVlruuv/s1600/05-2013-04-05_12.JPG" height="425" width="640" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Kiev, 1995</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
4 marzo 2014 </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quando avevo diciotto anni leggevo Evtušenko ed ascoltavo dal vivo Voznesenskij.
La lingua russa mi piaceva, mi piaceva la sua forza. Mi piacevano i suoi grandi
scrittori, i vecchi ed i nuovi poeti con le voci che sapevano di rinnovamento.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Cresciuta in una famiglia conservatrice conoscevo solo i
luoghi comuni insinuati dalla propaganda catto-fascista e l’orrore della
dittatura sovietica. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In quegli anni ’60 iniziava il cosiddetto “disgelo” ed io
speravo che fosse l’inizio di un cammino che avrebbe portato ad incontrarci. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non sapevo che non sarebbe durato e, soprattutto, non potevo prevedere tutta la
meraviglia, lo stupore, l’amore che avrei portato negli anni seguenti per l’ideale,
prima comunista e poi anarchico.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Poi ho constatato che è stato un fuoco di paglia, che
l’anima russa così forte e fiera è condannata a votarsi alla subalternità di un
tiranno, piuttosto che di una oligarchia e la sua crescente richiesta di
democrazia non è che una tendenza a sottostare ad una plutocrazia.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
In queste ore di veglia per lo scadere dell’ultimatum di
oggi alle 5, mi sono tornati in mente due poeti degli anni del disgelo, i
poety-pesenniki, gli chansonniers
dei samizdat: Okudžava e Ginzburg, meglio noto come Galič.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
</div>
<div class="MsoNormal">
Il primo cantava: </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
non credere alla guerra, ragazzo,</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
non crederci,
la guerra è triste,</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
è molto triste,
ragazzo,</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: left;">
la guerra è
stretta come le scarpe.</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Ed il secondo, riferendosi a un film di quegli anni “Cieli
puliti”, considerato il manifesto del socialismo dal volto umano,:</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
…. non dividere
il pane coi farabutti,</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
non
cadere bocconi di fronte alla lusinga,</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
e non credere in
nessun cielo pulito ….</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
E ancor meglio lanciava l’amaro, sarcastico, spietato
refrain:</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b> ... ogni
conversione a destra comincia dal piede sinistro.</b></div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal">
Amico mio ruteno, che stai in America col corpo e a piazza Maidan
col cuore, ricordati della canzone “il treno”
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
... in odio al secolo veloce, sonnolenti</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
viviamo disertando i vivi:</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
non resistenza della coscienza –</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
la più comoda delle mattane!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
E solo qualche volta sotto il cuore</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Una fitta dolorosa e furente:</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
parte il nostro treno per
Oswięcim!</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Il nostro treno parte per Oswięcim!</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Oggi e tutti i giorni …</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Notte di considerazioni amare, non solo per i russi e gli ucraini, ma anche per noi</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<b> ... ogni conversione a destra comincia dal piede sinistro.</b></div>
<br />Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-13505322077116059832014-02-14T18:37:00.000+01:002014-02-14T18:37:21.286+01:00ho danzato da sola con un bilione di donne<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9I0JwDQVh55apgZN2yfb0Er_ehWBlIEuH6LktcfQMgoATJFC0-_p807QEjHa67smOVaCWoEifNNyxuuqY5YR5VDKOgXi1WoHAHvjoC0bDZi8yrJvAUmx3Hl4ne0nB5qqhD0EQ-9eCD4U0/s1600/piedi+di+donna+che+danza.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi9I0JwDQVh55apgZN2yfb0Er_ehWBlIEuH6LktcfQMgoATJFC0-_p807QEjHa67smOVaCWoEifNNyxuuqY5YR5VDKOgXi1WoHAHvjoC0bDZi8yrJvAUmx3Hl4ne0nB5qqhD0EQ-9eCD4U0/s1600/piedi+di+donna+che+danza.jpg" height="260" width="320" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
14 febbraio 2014</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Oggi la melensaggine consumistica è stata soverchiata dalla
forza di un ballo corale:</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
1 bilione di donne ha ballato per protestare.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
1 bilione di donne in tutto il mondo si è unito per
protestare nel modo più antico.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
L’unico modo che i deboli e gli oppressi
hanno da sempre usato, anche in cattività, </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
per far sopravvivere la speranza,
per protestare,</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
hanno danzato unite per
ricordare tutti i soprusi loro fatti in quanto donne: </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
donne prede di guerra,
donne violate per spregio, donne ricattate da una società maschilista, </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
donne neglette
per fare posto ai fratelli, donne usate come merce per arricchirsi, </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
donne punite
ed uccise solo perché cercano di essere sé stesse.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Ho ballato con loro, vicino al viburno tino in fiore, in un ronzio di api felici, </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
felici di trovare
alla fine dell’inverno una fioritura così abbondante. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Mi è parso un segnale. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
Ho pensato al bilione di donne
danzanti come alle api, </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
tutte insieme nel cogliere anche un attimo di speranza
con gioia,</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
tutte determinate a far sopravvivere lo sciame fino a giorni
migliori.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b>Ho danzato da sola con 1 bilione di donne.</b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-43299490842811468322013-12-01T14:19:00.001+01:002013-12-01T14:32:20.865+01:00con todo my amor para no olvidar<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia_bziHK7U-D7rPCZfiiRe1taXmciFxL3ICKcAi3UZTkt99wwHGCRhq7c4TTAiX4pVnsoN7gICUzzTkSRTzfJyiO32PtKUSUx0goaV_lAcBhfFb1mewqXQs0CwNnHdjt5-HzXkLlChVGr2/s1600/IM003766_hf.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEia_bziHK7U-D7rPCZfiiRe1taXmciFxL3ICKcAi3UZTkt99wwHGCRhq7c4TTAiX4pVnsoN7gICUzzTkSRTzfJyiO32PtKUSUx0goaV_lAcBhfFb1mewqXQs0CwNnHdjt5-HzXkLlChVGr2/s640/IM003766_hf.jpg" width="640" /></a></div>
<br />
<br />
<div align="center" class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: 14.0pt;">Per non dimenticare<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lui camminava davanti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lei non avrebbe voluto guardarlo così fisso, ma era
un po’ che lui aveva cominciato a camminare più svelto, come se stesse seguendo
dei pensieri che lo portavano lontano;
lei lo seguiva con passo più lento, sperando di conciliare il sonno del
bambino, e lo guardava.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Guardava il suo corpo che si muoveva sciolto. Non
aveva un oncia di grasso in più, le sue natiche erano alte, piccole e rotonde;
la pelle aveva un’abbronzatura calda, i riflessi della peluria bionda, che lo
ricopriva tutto, la rendevano dorata. Era una persona sana, elastica,
splendente…<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Si doveva essere accorto che l’aveva distanziata,
così si fermò, i piedi bagnati dalla risacca, e, girandosi, le sorrise. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il mare era azzurro e l’aria tersa da mozzare il
fiato. Non c’era nessuno sulla spiaggia. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando erano scesi, tra le dune, lui aveva guardato
il mare spalancando le braccia, poi, rapidamente, si era sfilato i jeans ed il
maglione e di corsa si era tuffato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lei l’aveva guardato meravigliata: indossava solo i
mocassini, un paio di jeans, un maglione
ed era febbraio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Poi aveva notato il suo corpo. Quel corpo tanto
amato. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando era uscito dall’acqua aveva corso lungo la
battigia fino a che era diventato un punto piccolino e lei si era accoccolata sulla
sabbia, aveva deposto il bimbo addormentato nell’incavo delle ginocchia e, col
volto verso il sole, aveva chiuso gli occhi, sperando di dimenticare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’aveva ripescata dal dolore la sua voce, di fianco:
<dai altri="" due="" facciamo="" insieme="" passi=""> e aveva riso tirandola sù. <o:p></o:p></dai></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Si erano incamminati e dopo un po’ lui l’aveva nuovamente
distanziata.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La sera prima
era girata la voce che sarebbe arrivato, allora tutti si erano dati da
fare per organizzare un asado nella casa sul mare.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">La mattina, quando aveva raggiunto il gruppo, c’era
già parecchia gente. Lo spirito era tra
la festa paesana e quella carbonara. Tutti avevano preparato qualcosa. Lei
aveva preparato torte di verdura. Aveva messo le sue torte sul tavolone della
cucina, insieme a frittate e pezzi di formaggio. Gli uomini erano fuori, cuocevano la carne all’aperto sotto i pini,
bevendo vino rosso. Nonostante fosse una festa, la gente si scambiava frasi
brevi, sottovoce. L’istinto faceva dire solo lo stretto indispensabile e solo a
chi ti era vicino. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">C’erano un mare, una penisola ed un oceano tra loro,
eppure continuavano a parlare sottovoce. Il terrore rimaneva.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lui era rientrato dal parco. Navigava tra saluti ed
abbracci. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dopo essersi scambiati i primi saluti quasi
euforici, gli sguardi faticavano a fermarsi in quelli degli altri. Poche parole,
tanti sorrisi imbarazzati: c’era ritegno nel dire agli altri, paura di sapere, uno
sguardo poteva rompere gli argini. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Così tutti erano stati contenti di entrare a
mangiare. La cucina era buia, il tavolo era grande, si erano seduti tutti
intorno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Lei aveva sempre il bambino in braccio, così si era
seduta in un angolo, il piatto sul bordo del tavolo, staccava piccoli pezzi di
torta e li metteva in bocca al bimbo che, tra le sue braccia, giocava con le
collane. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ad un tratto lui le si sedette vicino e disse " dammelo così mangi anche tu "<dammelo anche="" mangia="" qualcosa="" tu="">. Non glielo diede, ma si alzò ed
uscì, salì le scale ed entrò nel salone. Anche lì le persiane delle portefinestre erano accostate, i mobili si indovinavano appena, ma tanto, sia lei
che lui, che l’aveva seguita, li conoscevano a memoria. <o:p></o:p></dammelo></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Incominciarono a camminare avanti ed indietro,
fianco a fianco, in silenzio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Il bimbo ronronava mentre si addormentava e tra loro
c’era sospeso un silenzio, un arco di silenzio, che era durato anni, ma che non
aveva mai spento il loro muto cercarsi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Camminavano nell’ombra e si sentivano, come se si
accarezzassero. C’era languore nelle
membra, nello stomaco; c’era un’infinita tenerezza. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Dopo un po’ la voce di lui disse, come se non avesse
mai interrotto il discorso "</span><span style="font-size: 14pt;">mi vergogno, ma son dovuto tornare in Italia,
debbo riposare un po’.</span><span style="font-size: 14pt;"> </span><span style="font-size: 14pt;">Speravo di
mimetizzarmi e di poter riprendere fiato, invece è stato peggio che essere in
vetrina, mi basta</span><span style="font-size: 14pt;"> </span><span style="font-size: 14pt;">una semplice occhiata
per farmi star male. Non ti dico il clima in facoltà. Sono andato a parlare con
una mia ex-compagna di corso, lei ha il padre ingegnere, colonnello nel Genio,
speravo mi desse una dritta per riuscire a lavorare in pace. Invece mi ha detto
che anche i suoi fratelli hanno dovuto andarsene, uno è a Copenhagen e l’altro
non ricordo dove in Messico. Quando ho chiesto che ne pensavano lei e l’augusto
genitore, di questa caccia alle streghe, lei mi ha risposto : ”papà dice che
por algo serà”, e poi ha cambiato argomento ".</span><br />
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">"tu come stai ora?" l’interruppe lei
mettendogli una mano sul braccio e fu come se partisse un grande abbraccio. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non smisero di camminare, lei rimise subito la mano
sotto il sederino del bimbo, ma furono come racchiusi in un bozzolo pieno di
carezze, di baci. C’era un calore che correva nelle viscere e sulla pelle, così
forte che fu quasi insopportabile, lui si avvicinò ad una portafinestra, la
aprì, aprì le persiane e fatto un passo sul terrazzo si voltò e disse "sembra bello, andiamo sulla spiaggia" .<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Si zittirono guardando il pavimento, udivano le voci
degli altri nella cucina,<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> " da
soli" aggiunse lui. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Uscirono, attraversarono la costiera e s’inoltrarono
tra le dune.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ora lei lo guardava camminare davanti: era perfetto;
non voleva saper cosa gli avevano fatto, non vedeva il suo ventre. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Era lì, era vivo. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Quando lui si fermò ad aspettarla, lei tenne gli
occhi fissi sul suo volto. Aveva sempre avuto gli occhi azzurri, color
dell’acquamarina. Si possono incupire gli occhi azzurri? <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">L’aveva appena raggiunto,avrebbe voluto baciarlo, ma
una voce li richiamò dalle dune. Tornarono sui loro passi e, mentre lui si
rinfilava i jeans, lei lo precedette ed arrampicandosi su di una duna, si trovò
davanti dei piedi. Alzò gli occhi lentamente, per non perdere l’equilibrio, e
scorse una mano tesa ad aiutarla. I suoi occhi continuarono a salire fino a che
incontrarono quelli di Felipe. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E seppe che lui era perso. Erano gli occhi del
basilisco. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non l’ha più rivisto. La casa è stata venduta. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sono passati trentanni e le madri locas di Plaza de
Mayo, sono diventate las avuelas che duran a perseguir…..<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<span style="font-size: 14.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Con todo my amor para no olvidarte.<o:p></o:p></span></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-46410901247944047372013-09-21T20:20:00.001+02:002013-09-21T20:20:52.304+02:00girano le stelle nella notte ed io...<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWuxnQORQMr92Ah1ZAz68BS1mOR7AJGKJr-pW5pNvyIeG3sHTI1IqeXzW2TNFKPUzsPY2BBN3MlmWG14l_fF6Na5txi-BLlpe6EoDOqHfN_Vicz1wKOyek4DyEDM3Gy8NcPyYawPUTvpac/s1600/IM005435.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgWuxnQORQMr92Ah1ZAz68BS1mOR7AJGKJr-pW5pNvyIeG3sHTI1IqeXzW2TNFKPUzsPY2BBN3MlmWG14l_fF6Na5txi-BLlpe6EoDOqHfN_Vicz1wKOyek4DyEDM3Gy8NcPyYawPUTvpac/s400/IM005435.JPG" width="400" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<i><span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Notte di luna piena,</span><span style="font-size: 16pt;"> </span></i></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><i>notte insonne. </i><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Sarà per il caffè serale, per la luna, sarà per aver
ascoltato il discorso (per fortuna solo in parte!) del delirante.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"><br /></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mentre lo ascoltavo cercando di non incavolarmi
troppo, mi è venuto in mente un servizio fatto diversi lustri fa in Croce. <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Rientravamo da un servizio stanchi e provati nello
spirito, i nostri vent’anni sentivano l’esigenza di riprendersi; quando
l’autista, guardando nello specchietto retrovisore, ha visto che ci seguiva una
Ferrari e ce l’ha comunicato. Improvvisa si è accesa nella testa di tutta la
squadra una lampadina: fermiamolo, carichiamo lui e gli prendiamo le chiavi della
Ferrari, poi lo portiamo al Paolo Pini (manicomio milanese) e diciamo che dà in
escandescenze perché è affetto da manie di grandezza, prima che gli credano
facciamo a tempo a farci una nottata brava con la Ferrari! Un mare di risate ed
il groppo in gola se n’era andato.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Perché in questi anni nessuno ha mai pensato di fare
lo stesso scherzo al nano? <o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Come quando se la tira dicendo: “cercano di
eliminarmi per via giustiziaria”. Come mai, in 20 anni, nessuno l’ha eliminato
semplicemente per via?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ma, forse tutti quegli italiani che lui reputa solo
dei coglioni sono più saggi di quanto si creda.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ecco, la mia serata si è imbastardita così, i disagi
si sono sommati ed hanno scacciato totalmente il sonno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Così la testa cerca rifugio nei ricordi belli e
tornano in mente il cielo stellato sul mare, l’aria salmastra e le parole di
una vecchia canzone:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Girano le
stelle nella notte ed io<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ti penso forte
forte e forte ti vorrei …<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Non conosco la
ragione che mi spiegherà…<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">E se</span></b><span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;"> <b>il cuore batte forte non si fermerà …</b><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">C’è una luce
che m’invade ed io non posso più dormire<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Mi sconvolge
l’emozione e non so perché …<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Scoppia nella
notte il sentimento mio<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<b><span style="font-size: 16.0pt; mso-bidi-font-size: 12.0pt;">Ti sento forte
forte e forte ti vorrei<o:p></o:p></span></b></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
</div>
<div class="MsoNormal">
<br /></div>
<br />Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-73650180058618563592013-09-11T18:22:00.001+02:002013-09-11T18:22:27.264+02:00nell'orto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmnFRefWtl3rIC56akDvRYC_H2ykck9oPHdrMQhTKH5styOAbYB_sNnw30gLXTr7CJMSpF8qxONk6dYqLej5rxZ9nO7DRftWnIwghNBwAw91SMbLwGnERYipVGHPUHwGdlxHAKoX8reRHA/s1600/tartaruga+di+Nene_hf.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmnFRefWtl3rIC56akDvRYC_H2ykck9oPHdrMQhTKH5styOAbYB_sNnw30gLXTr7CJMSpF8qxONk6dYqLej5rxZ9nO7DRftWnIwghNBwAw91SMbLwGnERYipVGHPUHwGdlxHAKoX8reRHA/s320/tartaruga+di+Nene_hf.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Molto, molto difficile riprendere
in mano un discorso che è scivolato via come la sabbia tra le dita. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
E’ un giorno di dolore, di ricorrenze infauste, che vorrei
avessero insegnato il valore di una vita dignitosa, secondo i valori di base e
non quelli di mercato o della sopraffazione. Avrei tanto voluto che quelle
morti fossero riscattate dall’insegnamento che il mondo poteva trarne. Invece
sono state usate per portare avanti un discorso di sopraffazione, di interessi,
tanto da svuotarle di senso. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Così ricomincio dal piccolo
privato di un piccolo essere. Vorrei parlare del mio periodo “out”, della
fatica di non perdere i contatti con una realtà che non capisco più, che non
condivido, vorrei parlare della speranza di non svegliarmi più, del senso di
disperazione che mi accompagna da lunghi mesi e di quel sottile filo che mi
tiene ancora legata alla vita. Vorrei parlare di questo andare come i gamberi,
un po’ avanti, un po’ indietro, così-così di lato, nell’attesa di un risveglio
generale, che torni a dare un senso al vivere.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Durante le giornate in cui vado
di lato, cerco di fare delle cose che mi leghino alla terra, alla natura. Non
riesco ancora a fare le lunghe passeggiate che mi rimettevano in pace col
mondo, sto nell’orto. Il mio orticello sinergico con le aiuole alte di vitalba
intrecciata, dove verdure e fiori si confondono. Accarezzo le aromatiche per avere in cambio
un po’ del loro meraviglioso profumo. E contemplo le foglie una per una.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Quest’anno ho condiviso l’orto
con vari animali: di una proda di insalata abbiamo fatto a metà un giovane
capriolo ed io. Aveva una predilezione per la gentilina; entrava nell’orto
dalla parte del bosco, mangiava e quando se ne andava, bramiva. Non ho capito
se chiamasse anche gli altri alla mensa o se mi ringraziasse. Che era giovane
sono sicura perché il suo era un bramito gentile e quasi sommesso, non come
quello osceno dei maschi quando cercano la femmina.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Poi ho giocato a nascondino con
un esercito di lumache di tutte le dimensioni.
Con loro il gioco finiva con un bel lancio nell’erba al di là della
siepe di “spini” ed era stancante solo per il numero di lanci. Invece con i
grilli talpa, con le nottue e con i ramarri è stata un’avventura, che spesso
finiva male per loro, perché Cocca la mia cagnolina-ombra, li seccava, convinta
di farmi un favore.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Per fortuna che, nonostante
volesse a tutti i costi compiacermi, non ha mai superato lo schifo di addentare
un rospo, così Clodoveo ha avuto il tempo di prolificare. Mi sto ancora
domandando dove, perché quando eravamo in Liguria, vedevo galleggiare nel
torrente i tubicini trasparenti con dentro le uova, ma qui il torrente è
proprio un torrente, va in secca con la stagione calda. Per cui dove avrà messo
i suoi tubicini?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Non ho mai visto tante farfalle
come quest’anno, ce n’erano parecchie di vari colori, ma centinaia bianche. In
certi momenti a guardare il campo davanti a casa era tutto un tremolìo di ali
bianche. Chissà come mai? Anche l’orto era pieno di ali, oltre a loro c’erano un
sacco di aleurodidi voracissime, di altiche, di dorifere, maggiolini e cetonie.
Una grande ansia da parte mia nel cercare di distinguerle dalle ausiliarie e
benedette coccinelle e crisope. Poi: lavare via gli insetti dannosi, ucciderli o
rispettarli in quanto parte di un sistema che è anche il mio?</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Intervenire in Syria o no? Perché
non rispettare anche nelle peggiori espressioni la loro individualità, i loro
tempi di maturazione? Noi non siamo diventati democratici in tempi brevi. E poi
quanto è civile questo nostro essere? Non usiamo più il sarin o la pirite, ma continuiamo
a produrli per poterne trarre profitto. Dov’è la differenza? </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ora che ci sono già alcune aiuole
invernali coi vari tipi di cavoli, passo il tempo il tempo a controllare le
foglie una per una, lavare via le uova della cavolaia e raccogliere i bruchi
della stessa. </div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Ogni tanto mi fa compagnia un
biacco bellissimo. Ci incontriamo sempre per caso. L’altro giorno un suo
giovane discendente, che aveva solo la testa colorata e due grandi occhioni, è
entrato in casa. Per fortuna la mia amica, che l’ha trovato scopando il
portico, non si è spaventata, così l’abbiamo messo dentro ad un barattolo per
vederlo bene e poi, visto che già abbiamo un rappresentante della specie
nell’orto, siamo andati a liberarlo vicino al fiume di fondo valle. Il terreno
lì è abbastanza coperto dagli alberi per permettergli di sopravvivere ai
rapaci.</div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Dopo un inverno di cornacchie
(che io chiamo Totò, perché ci assomigliano proprio!) quest’estate è stata la
volta di una coppia di rapaci che ha addestrato al volo e alla caccia il suo
piccolo. Proprio sopra le nostre teste.</div>
<br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Difatti è parecchio che fra il
biacco ed i rapaci, non vediamo topolini. L’ultimo è stato il topolino dal
dorso rosso. Ma questo è un altro
discorso.</div>
Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-87272177504019560412013-03-14T17:41:00.000+01:002013-03-14T17:41:23.410+01:00Lettera aperta ai compagni catto-comunisti <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAg_uidwoAy7uSF-PIvrUsSZZsztMdUVKYxWr5hLKL0kMb5capT8ZMOOkfxi_uQ2aAKtiU-HuXQ9zMv9OBCrjwhJxCTNSTL7eSdzR6zqvdfZvj8VP7pr9DY0dgCWeKn4_L5HDv3p1vMeam/s1600/la-rinuncia-ai-beni_affresco_basilica_san-francesco_assisi_10_40853.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" psa="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAg_uidwoAy7uSF-PIvrUsSZZsztMdUVKYxWr5hLKL0kMb5capT8ZMOOkfxi_uQ2aAKtiU-HuXQ9zMv9OBCrjwhJxCTNSTL7eSdzR6zqvdfZvj8VP7pr9DY0dgCWeKn4_L5HDv3p1vMeam/s320/la-rinuncia-ai-beni_affresco_basilica_san-francesco_assisi_10_40853.jpg" width="279" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;">Lettera aperta ai compagni catto-comunisti </span></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Cari compagni, </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
ho letto ieri che siete molto contenti che questo nuovo Papa venga dalle Americhe e che abbia scelto un nome evocativo di una vita spesa al servizio dei poveri.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Primo, vorrei ricordarvi che politicamente un nome non corrisponde sempre alle promesse, per cui è presto per esultare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Secondo, questo Papa viene dalle file dei Gesuiti, i Soldati di Dio, ai quali dobbiamo Inquisizione e Guerre di Conquista in nome di Dio. Non a caso non hanno ripudiato ufficialmente il recente “Gott mit uns”.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma queste sono cose abbastanza remote e allora torniamo ad un passato più recente:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Congresso di <strong>Medellin, 1968</strong>. La Chiesa sudamericana, tutta, discusse sulla necessità di adottare la <span style="font-size: large;"><strong>Teoria da libertaçao</strong></span>. Vinse la componente legata ai poteri forti e non fu minimamente presa in considerazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Personalmente ho incontrato, all’Aeroporto di Fiumicino, uno dei partecipanti inviato a spiegare all’allora Papa cos’era questa Teoria e a chiederne l’ intervento. Se ne andava, dopo un fermo diniego, molto abbattuto e mi ha consegnato una copia che aveva portato in più a Roma da dare a chi avesse voluto perorare la causa della Chiesa dei poveri.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho ancora quella copia, che, coerentemente, è rilegata in cartoncino grigio, battuta a macchina. Per noi a Nuova Ostia, all’Acquedotto Felice e nelle altre Borgate romane dove eravamo impegnati con i preti operai, era già realtà.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il sogno della Chiesa dei poveri è stato schiacciato e buttato via dal Potere della Chiesa dei ricchi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Spero che questo nuovo Papa, essendo maturato, riveda la posizione tenuta dalla sua Chiesa a Medellin e ci stupisca , riprendendo in esame la Teoria da libertaçao, non sarebbe meno di quanto fece Woytila quando parteggiò apertamente per il Movimento Operaio Polacco.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Piccoli passi, che una Chiesa conservatrice, dovrebbe a chi crede in quanto insegnato e messo in pratica da Cristo e dal suo seguace Francesco.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />
Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-45724085906351748452012-12-30T17:18:00.001+01:002012-12-30T17:23:01.129+01:00<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW3FzZREyOgQ1eTEJgQxozRYbwAYF0Pjd4eZEKwDR50TQ0bu6i2uoggYyfE9OpqnDdYgwEA0C4qSb_1fkM0vA5tivnKaOLihLBAEkQfg7QpoI65h6327puXrk3fzY4jWRz-CCMP_zcXKpg/s1600/IM003765_hf.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" eea="true" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW3FzZREyOgQ1eTEJgQxozRYbwAYF0Pjd4eZEKwDR50TQ0bu6i2uoggYyfE9OpqnDdYgwEA0C4qSb_1fkM0vA5tivnKaOLihLBAEkQfg7QpoI65h6327puXrk3fzY4jWRz-CCMP_zcXKpg/s320/IM003765_hf.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
Per chi trova che sia troppo marxista dire che</div>
<div style="text-align: center;">
</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: x-large;">“ la rivoluzione deve essere continua”</span></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
ecco una perla di Pirandello</div>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
. . Perchè una realtà non ci fu data e non c’è;</div>
<div style="text-align: center;">
<span style="font-size: large;">ma dobbiamo farcela noi, se vogliamo essere;</span></div>
<div style="text-align: center;">
e non sarà mai una per sempre,</div>
<div style="text-align: center;">
ma di continuo e infinitamente mutabile. . </div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Guardo questo mare e penso ai prossimi mesi.....</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-19690026419991634632012-09-28T03:22:00.002+02:002012-09-28T03:22:48.658+02:00Un po' di meritata voga<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi-lT_t4OsP6bYTNT3JDFP9PLOhG1dkCAw4DFh1hNAPKe0MH5hou1E6abnZzfo2DEijU1BEYvGb1Rijn956CCyrXuFJxD0sr6602a-PosrHRz9CVYwQeuZ_GpyXzovr5jvhmBbB9f763uT/s1600/galera+real.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" kea="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi-lT_t4OsP6bYTNT3JDFP9PLOhG1dkCAw4DFh1hNAPKe0MH5hou1E6abnZzfo2DEijU1BEYvGb1Rijn956CCyrXuFJxD0sr6602a-PosrHRz9CVYwQeuZ_GpyXzovr5jvhmBbB9f763uT/s1600/galera+real.jpg" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
La notizia di per sé all’inizio non mi aveva colpito, che Sallusti fosse stato condannato a 14 mesi di galera mi sembrava un atto di giustizia tout court. Invece oggi mi ha veramente colpita la bagarre sollevata da tutti i giornalisti e parlamentari.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Escludendo da qualsiasi analisi di merito i politici, che ormai sono completamente declassati in qualsiasi scala dei valori, è tanto che penso che siano rimasti ben pochi giornalisti ed ancor meno giornali affidabili. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Da troppo tempo alcuni quotidiani pubblicano solo spazzatura, articoli con titoli ad effetto per deformare la percezione dei fatti. Usano il sistema dello scandalo, vero o presunto, non importa, tanto nella memoria collettiva rimane solo la loro accusa. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La sospensione di Feltri, sarebbe stata una vergogna per chiunque, non per lui. La sua certezza di essere la “mano longa” del padrone, lo ha fatto semplicemente cambiare di titolo all’interno della redazione del quotidiano e continuare con l’usuale tracotanza a darne il la. La radiazione di Farina, non gli ha impedito di continuare a scrivere ed essere pubblicato sotto pseudonimo dall’unico-ignaro Sallusti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Dov’era il signor presidente dell’Ordine dei giornalisti, che stamane ricordava la loro punizione come esemplare e sufficiente a garantire la giustizia in nome della libertà di stampa? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L’impressione è che queste e tante altre persone, conoscendo gli italioti garantisti, abbiano continuato a fare come gli veniva richiesto dal “padrone” per i suoi fini, sicuri che, in caso di condanna, qualcuno gli avrebbe permesso di giocarsi la carta dei “duri e puri”. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Parole di Sallusti al TG ieri sera: “… per sfuggire alla galera, non chiederò l’affidamento ai servizi sociali, perché non sono da rieducare, né chiederò la grazia perché ho fatto il mio dovere …” (sic!) e oggi, guarda caso, il cosiddetto onorevole Farina, si è confessato autore dell’articolo per il quale è stato incriminato Sallusti e ha chiesto la grazia per il condannato. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché aiutare delle persone senza scrupoli a farla franca solo per eccesso di garantismo o di pavidità nei confronti di un ipotetico futuro di perseguitati in nome della verità? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché Sallusti, non dovrebbe pagare? Forse perché la macchina del fango sulla Magistratura non deve fermarsi? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi ascoltavo alla radio la dichiarazione spudorata del Presidente dell’Ordine dei “giornalisti” e poi quella di Feltri, che combaciavano. A tutti e due il “padrone” ed il suo partito avevano promesso, fin dai primi del 2000, una rettifica della attuale Legge sulla stampa. Peccato che ci sia stato solo l’emendamento Cirielli, e la Legge, a loro dire “buona” si sia persa nei meandri di Montecitorio … L’Ordine ha avuto ben due lustri per farsi valere e farla valere con gli argomenti che ha sbandierato oggi come “libertari e democratici”! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Perché l’Ordine dei Giornalisti, con le sue condanne”esemplari” non è arrivato prima della Magistratura? Non dovrebbe garantire la veridicità delle notizie, l’obiettività nel commento delle stesse, il rispetto delle credenze politiche e di fede, la non offesa ed il non dileggio delle parti avverse? </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È solo il mancato rispetto di questi ovvi comportamenti di base che ha portato alla condanna di Sallusti da parte della Magistratura. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È inutile che si offendano se uno li definisce una Casta, tanto lo sono; anche su Rai3, oggi, nessuno ha avuto il coraggio di rintuzzare un sedicente giornalista che insinuava che il Giudice avesse fatto ricorso solo per esosità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Incomincia ad essere lunga la lista di quelli da cui Dio dovrebbe difenderci, se ora, ai delinquenti comuni e ai politici, si aggiungono anche i giornalisti ed i “cavalieri”!!!! </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-31364663255430179242012-08-08T01:01:00.000+02:002012-08-08T01:01:26.023+02:00Se chanto<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcpOHTqkDRkTQYbeqIDrQ1lfzTjcxMJGEX2V7NnQPwpcg8lTAYDV1pnjkCciP-SvQxF4rBjfpgO-0zTaDk-VsxxUND4Ew3FkEyD2t__1oYTEGPQhKZVEH-mCRQOLLU-9FmdgtUCl5Tw3Yi/s1600/IM004291.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" kda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhcpOHTqkDRkTQYbeqIDrQ1lfzTjcxMJGEX2V7NnQPwpcg8lTAYDV1pnjkCciP-SvQxF4rBjfpgO-0zTaDk-VsxxUND4Ew3FkEyD2t__1oYTEGPQhKZVEH-mCRQOLLU-9FmdgtUCl5Tw3Yi/s320/IM004291.JPG" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
Devant de ma fenestro ia un auzeloun</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Touto la nuech chanto, chanto sa chansoun</div>
<br />
Se chanto que chante, chanto pa per iou<br />
<br />
Chanto per ma ‘mio, qu’es da luenh de iou<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
Aquelos mountanhos que tan aoutos soun</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
M’empachoun de veire mes amour ount soun</div>
<br />
Se chanto que chante, chanto pa per iou<br />
<br />
Chanto per ma ‘mio, qu’es da luenh de iou<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
Baisà-vous mountanhos, planos levà-vous</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Perquè posque veire mes amour ount soun</div>
<br />
Se chanto que chante, chanto pa per iou<br />
<br />
Chanto per ma ‘mio, qu’es da luenh de iou<br />
<br />Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-41265634022850037842012-07-09T02:13:00.001+02:002012-07-09T02:13:52.302+02:00Il Parnaso ambulante<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzapvLQlAoN-_2hP60y_g0lsUNhdq42D0d5MLMCGGcN0wkMwQa5p9aV2ieZYhtcNh07afw6Db9XaEC6Zfs-aFX2Xf_VMLbh8VFABtgmJSb3nvkpYhkNqDXO2qGgIiEwIitSnl9ol-CM1uB/s1600/carrozzone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="259" sca="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzapvLQlAoN-_2hP60y_g0lsUNhdq42D0d5MLMCGGcN0wkMwQa5p9aV2ieZYhtcNh07afw6Db9XaEC6Zfs-aFX2Xf_VMLbh8VFABtgmJSb3nvkpYhkNqDXO2qGgIiEwIitSnl9ol-CM1uB/s320/carrozzone.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: center;">
Miei degni amici, il mio carro nasconde</div>
<div style="text-align: center;">
molti libri vecchi e nuovi;</div>
<div style="text-align: center;">
questa carovana viaggiante è piena di libri,</div>
<div style="text-align: center;">
libri, i più sinceri amici dell'uomo.</div>
<div style="text-align: center;">
Libri per tutti i gusti:</div>
<div style="text-align: center;">
auree liriche delle Muse,</div>
<div style="text-align: center;">
libri di cucina e di agricoltura,</div>
<div style="text-align: center;">
romanzi appassionati ed affascinanti,</div>
<div style="text-align: center;">
d'ogni specie e per ogni bisogno,</div>
<div style="text-align: center;">
libri fatti per leggere con piacere.</div>
<div style="text-align: center;">
Quale libraio può superarci?</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Il Parnaso ambulante di Mifflin</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-30833685803451829672012-05-25T22:57:00.002+02:002012-05-25T23:03:32.107+02:00a proposito dei venerdì sera<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZv-XlH7g0F3QJGBgFKoLWlX0ZZDhE-3KNhPH-bcrdCvA7jnCqFFHZ6max7Y0dlsYej47bpni48fnGXPb3cez3mwnGUUJ2iWpyNlt2tAtiqopyK2X4LpbgPgspdqOySBHlDwj5p5Ah4Zkh/s1600/beckett.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; cssfloat: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" qba="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgZv-XlH7g0F3QJGBgFKoLWlX0ZZDhE-3KNhPH-bcrdCvA7jnCqFFHZ6max7Y0dlsYej47bpni48fnGXPb3cez3mwnGUUJ2iWpyNlt2tAtiqopyK2X4LpbgPgspdqOySBHlDwj5p5Ah4Zkh/s1600/beckett.jpg" /></a></div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Chissà se si divertiva così perchè aspettava ....</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
comunque faccio mia una sua frase:</div>
<br />
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<span style="font-size: large;"><strong>"Non posso continuare, continuerò"</strong></span><br />
<br />
<span style="font-size: large;">(Samuel Beckett)</span></div>
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-41246976404956662312012-05-19T22:06:00.000+02:002012-05-19T22:11:54.269+02:00Banda Bassotti<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4eJcLk4KZceMwMWHCxbvRCI2Vq-VDfiiR9Y4C9-rMBvAIBzuBkgELps3M9TU4K2mJP9ILAnLyTz0p1BDZA7wVpU9djPQau-v9qkCZqqivWXfmkFKceJzZ-lq5iOV1nszTFz-7GH-kSoi3/s1600/banda+bassotti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" kba="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi4eJcLk4KZceMwMWHCxbvRCI2Vq-VDfiiR9Y4C9-rMBvAIBzuBkgELps3M9TU4K2mJP9ILAnLyTz0p1BDZA7wVpU9djPQau-v9qkCZqqivWXfmkFKceJzZ-lq5iOV1nszTFz-7GH-kSoi3/s1600/banda+bassotti.jpg" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Questa piccola nota su cui meditare è per le mie figlie, che erano molto piccole, o per quegli amici giovani che non erano ancora nati, quando sono successe le cose su cui vorrei che meditassero per sapersi regolare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Negli anni 1977/78 in Europa si tenevano le elezioni presidenziali nei principali Paesi (Germania, Francia, Italia)</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alla prima tornata per le presidenziali francesi vinse la sinistra, la Germania la seguì a ruota; stavamo per votare anche in Italia e… nonostante un tenace lavoro preparatorio tenuto prima (a base di stragi), si aveva netta l’impressione che anche qui stesse per prevalere la sinistra (intendiamoci bene era già passata l’infatuazione maoista, la ribellione contro tutto ciò che era a stelle e strisce). </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli italiani, nonostante fossero tirati da una parte e dall’altra a suon di gambizzazioni e stragi, stavano per decidere con la loro testa. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ed ecco esplodere il caso Moro. (Moro, nonostante fosse della DC, era per un dialogo con la sinistra, non un’apertura, solo un dialogo tra una persona pulita che voleva capire e gli italiani che stavano al contradditorio). Hanno rapito proprio lui e nessuno dei suoi si è mosso per aiutarlo. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Così la banda bassotti, indossata la maschera, ha avuto mano libera per ingabbiare e reprimere chiunque girasse la testa a sinistra. Colpo nello stomaco agli degli italiani o agli europei tout court. La seconda mandata in Francia registra un cambio di direzione, in Italia pure la gente abbassa la testa ed abbozza. Solo in Germania Wenders osa porre delle domande col suo "Deutschlander Herbst".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Gli anni ci hanno dimostrato che i servizi avrebbero potuto evitare stragi, gambizzazioni, uccisioni, il rapimento e l’esecuzione di Moro e anzi, a me è rimasto qualche dubbio pure su chi abbia agito veramente. Gli anni hanno anche dimostrato che mafia e potere politico sono sempre stati strettamente connessi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
<strong><u>Pensiamo a come stiamo adesso</u></strong> </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<ul>
<li><div style="text-align: justify;">
Teniamo presente che la banda bassotti è sempre al potere, anche se con altri volti sotto le maschere (checché se ne dica, anche se da onorevoli sono passati a senatori, alla Camera almeno per loro c’è stato un ricambio generazionale!). </div>
</li>
<li><div style="text-align: justify;">
Pensiamo ai risultati dei processi per i fatti di Genova, di Piazza della Loggia, </div>
</li>
<li><div style="text-align: justify;">
pensiamo al recente ferimento di un Dirigente e alla pista anarchica subito evocata, </div>
</li>
<li><div style="text-align: justify;">
pensiamo all’attentato di stamane ….</div>
</li>
</ul>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Pensiamo al fatto che metà dei capi europei sta seduto sui carboni ardenti, in ostaggio ad un meeting americano. Non penso a Obama, penso alla banda bassotti internazionale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Un pugno nello stomaco agli italiani e .. solo agli italiani?</div>
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
Banche? Business? Banda bassotti, tout court?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />
<br />Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-4323676430230237532012-05-01T00:20:00.001+02:002012-05-01T00:20:23.042+02:00Jazz me blues!!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2qjSD-JBWLCQ5JKdPwHfbuj0gmoL_Mflsk3GaB-nXGPFU1pMYbicuJxwediZDvzc1dWnNCrEAGNYDH_lSkQ00fFnujnt6NP5Kxq_HmlwA_lqVDMkg3aBGJ_4rb0M2BhT4Y1sV8hU90PSa/s1600/Bix+Beiderbecke+and+the+Rhythm+Jugglers+1925.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="207" oda="true" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2qjSD-JBWLCQ5JKdPwHfbuj0gmoL_Mflsk3GaB-nXGPFU1pMYbicuJxwediZDvzc1dWnNCrEAGNYDH_lSkQ00fFnujnt6NP5Kxq_HmlwA_lqVDMkg3aBGJ_4rb0M2BhT4Y1sV8hU90PSa/s320/Bix+Beiderbecke+and+the+Rhythm+Jugglers+1925.jpg" width="320" /></a></div>
<br />
<br />
<br />
<div style="text-align: justify;">
Ho uno zio che ha solo 5 anni più di me. La nostra è oltre che una parentela, un’amicizia fatta di piccole grandi cose che dura da una vita. Oggi l’ho pensato molto e l’ho intimamente ringraziato perché è alla sua complicità se ho potuto vivere delle esperienze per me magiche, che ancora mi danno grande gioia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quando avevo sui 15 anni ero affascinata dal jazz e vivevo in una delle poche città italiane allora visitate dai grandi del jazz. Inutile dire che ai miei sembrava solo un’americanata e lo snobbavano. Per cui ogni volta che qualche grande personaggio veniva a suonare a Milano, arrivavo a supplicarli quasi in ginocchio che mi lasciassero andare a sentirlo. Di fronte al loro diniego, il mio scoramento era tale ( a 15 anni non si hanno ancora cavalier serventi disposti a tutto!) che mia madre interpellava il suo fratellino minore, che si offriva di accompagnarmi, anche se a lui il jazz non diceva niente. Così mi ricordo serate bellissime e sfarzose con Duke Ellington al Manzoni, Max Roach alla Triennale e altre più intime ma ugualmente magiche al Santa Tecla, con grandi allora ancora sconosciuti come Enrico Rava.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho ascoltato Rai3 il tutto il giorno fino alla bagnata jam session di Torino e ora me ne vado a letto con in sottofondo They can’t take that away from me di Billie Holiday.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<br />
<br />Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-49103250376875207822012-03-24T02:58:00.002+01:002012-03-24T03:03:21.546+01:00solitudine<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguXu9rrslvfGx40HBPjz94aAScqsR1B-JyiDFSIORp91b9fFRMjSSnoREONksXebEyKxdCcNUObVo18L0-tyBsOFSj1k8tpBr1AgtqOHIP9tF2_XvoBnZd522Qt8WmSvZ3kVYuAtQi4bs7/s1600/39__e__munch_ragazza_in_camicia_da_notte_.jpg"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 267px; DISPLAY: block; HEIGHT: 400px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723277566491680594" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguXu9rrslvfGx40HBPjz94aAScqsR1B-JyiDFSIORp91b9fFRMjSSnoREONksXebEyKxdCcNUObVo18L0-tyBsOFSj1k8tpBr1AgtqOHIP9tF2_XvoBnZd522Qt8WmSvZ3kVYuAtQi4bs7/s400/39__e__munch_ragazza_in_camicia_da_notte_.jpg" /></a><br /><br /><div align="center">che fatica...</div><br /><div align="center"></div><br /><div align="center"></div><br /><div align="justify"><br /></div>Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-72421954974137844882011-11-16T18:50:00.003+01:002011-11-16T19:02:13.234+01:00Con quell'aria da buon Uomo<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxlkOt8X2zX37rVPLa6uROXWkpJoz1qp2UzRDtTHlYJ52FaeVU1nedQ2WITzMhO0qpox_XaskdN9ctET4YT52x-CeUsqp_fM258P7gCD8ZJtrVisb1Y1PsLGinZECm8IH3lDsf4oBPY3O1/s1600/Mario+Monti.jpg"><img style="MARGIN: 0px 10px 10px 0px; WIDTH: 400px; FLOAT: left; HEIGHT: 224px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5675652908866161282" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxlkOt8X2zX37rVPLa6uROXWkpJoz1qp2UzRDtTHlYJ52FaeVU1nedQ2WITzMhO0qpox_XaskdN9ctET4YT52x-CeUsqp_fM258P7gCD8ZJtrVisb1Y1PsLGinZECm8IH3lDsf4oBPY3O1/s400/Mario+Monti.jpg" /></a><br /><br /><br /><div align="center"><strong><span style="font-size:180%;"><em>please</em></span></strong></div><br /><div align="center"><strong><em><span style="font-size:180%;"></span></em></strong></div><br /><div align="center"><strong><em><span style="font-size:180%;"></span></em></strong></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;">senza se e senza ma,</span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"></span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;">subito</span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"></span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"></span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"></span></div><br /><div align="center"><strong><span style="font-size:180%;">Tobin tax</span></strong></div><br /><div align="center"></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"><strong>patrimoniale</strong></span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"><strong></strong></span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"><strong>riforma della Legge elettorale</strong></span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"><strong></strong></span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"><strong>riforma delle camere:</strong></span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"></span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;">fuori i pregiudicati, riduzione del numero degli “onorevoli”, adeguamento degli emolumenti ai livelli europei, abolizione dei vitalizi.</span></div><br /><div align="center"><span style="font-size:180%;"></span></div><br /><div align="center"></div><br /><div align="center"><strong><span style="font-size:180%;"></span></strong></div>Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-1012408951825312062011-10-26T15:39:00.003+02:002011-10-26T15:50:09.957+02:00ricominciare<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI2RkE46D1f8NAsmrkh2QuCB3kSsMfEoIw-tdgW9IOP20_mKX9xzAmlW4FSndidL3vCLQgo2mdD9Kzj-WEHQc8SNfMATTEKBvWaenyF60sLqCnztYSBetAH_qqRlERJCxDxQlHWnlhMupD/s1600/IM004122.JPG"><img style="TEXT-ALIGN: center; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; DISPLAY: block; HEIGHT: 300px; CURSOR: hand" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5667795901507778226" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI2RkE46D1f8NAsmrkh2QuCB3kSsMfEoIw-tdgW9IOP20_mKX9xzAmlW4FSndidL3vCLQgo2mdD9Kzj-WEHQc8SNfMATTEKBvWaenyF60sLqCnztYSBetAH_qqRlERJCxDxQlHWnlhMupD/s400/IM004122.JPG" /></a><br /><br /><br /><div></div><br /><br /><div align="center">Respirare sembra una cosa così semplice, scontata, ma basta mettersi a contare i respiri per perderne il controllo ed incominciare ad affannare.<br />È quello che mi è successo negli ultimi mesi col respiro, coi pensieri.<br />Cercare di conciliare la realtà con le aspirazioni, col futuro mi ha portato al buio più completo.</div><br /><br /><div align="center"><br />Ora ricomincio piano, piano: oggi vediamo di arrivare a sera. </div><br /><br /><div align="center"></div><br /><br /><div align="center"></div>Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-89009490107439013982011-04-27T09:41:00.001+02:002011-04-27T09:46:28.783+02:00Incontri<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfhly7TcOWUxI6l3pLkULr4BWeaXzHDv5tVQRPphfWRxfOHvxOPGPVJHUBV7qgHoiPo5AvDNM1UzRIMTNpZX3b6L2eabXGf62u0pVKHvWaYlVqgiqUoT8A7PqQXb7NfEB_ofL5UQOubzan/s1600/banda-bassotti.png"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5600165728713762450" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 318px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfhly7TcOWUxI6l3pLkULr4BWeaXzHDv5tVQRPphfWRxfOHvxOPGPVJHUBV7qgHoiPo5AvDNM1UzRIMTNpZX3b6L2eabXGf62u0pVKHvWaYlVqgiqUoT8A7PqQXb7NfEB_ofL5UQOubzan/s400/banda-bassotti.png" border="0" /></a><br /><br /><div></div><br /><div align="center">Allons enfants de la Patrie</div><br /><div align="center"></div><br /><div align="center"><strong><span style="font-size:130%;">no comment!</span></strong></div>Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-61730495252403837822011-04-02T17:34:00.003+02:002011-04-02T17:43:56.856+02:00Kennst du das Land wo die Zitronen blühen….<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk-s8nkCq05udc-PHBBUW_oxcuu3UdlUwqRqB0F1f1XpLJ6LQ_vfnSnXpKz4hlp-3Y5elz2Zzijj0lx5ehw1Lvw3Fl0iospTJR9P9Zr2AUwybh2ZuIloZQ7X1JnMn8ImApVOR6W40H68GF/s1600/fioridilimone.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5591010280066654210" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 351px; CURSOR: hand; HEIGHT: 357px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjk-s8nkCq05udc-PHBBUW_oxcuu3UdlUwqRqB0F1f1XpLJ6LQ_vfnSnXpKz4hlp-3Y5elz2Zzijj0lx5ehw1Lvw3Fl0iospTJR9P9Zr2AUwybh2ZuIloZQ7X1JnMn8ImApVOR6W40H68GF/s400/fioridilimone.jpg" border="0" /></a> <br /><div align="center"><strong>Kennst du das Land wo die Zitronen blühen….</strong></div><strong><br /><div align="center"></strong>Vedi amico caro, questo è il paese gentile dove fioriscono i limoni, dove il premier ti promette accoglienza degna e, mentre si compra una villa dove tu fortunosamente approdi, ti lascia a dormire sotto le stelle. </div><br /><div align="center">Quale incanto il mare blu ed il cielo stellato sopra di te, peccato il vento, la mancanza di cibo, acqua, toilette. </div><br /><div align="center">Però il Governo illuminato pensa a te: ti deporta, su pullman e navi in centri lontani da ogni possibilità di inserimento, dove non troverai lavoro, ma la complice pietà di qualcuno che si girerà da un’altra parte mentre tu scappi. </div><br /><div align="center">Ti schederanno, vaglieranno le tue ragioni e dovranno essere valide al contrario di ogni normale logica. </div><br /><div align="center">Se non rischi di essere ucciso al tuo Paese, ti rimpatrieranno, perché loro hanno deciso che è un delitto da parte tua cercare di migliorare la vita tua e dei tuoi cari, offrire i tuoi studi, le tue braccia. </div><br /><div align="center"></div><br /><div align="center">Vedi, la nostra è una società strutturata in modo che pochi possano avere il tanto che i più non hanno. </div><br /><div align="center">Non è sostanzialmente diversa da quella che ti sei lasciato alle spalle con una rivoluzione. </div><br /><div align="center">Qui, quei pochi fomentano le paure di chi poco ha, gli fanno credere che tu finirai per sottrargli anche quel poco che gli è rimasto, lasciano soli coloro che vi hanno accolto per anni dividendo con voi tutto ciò che avevano. </div><br /><div align="center"></div><br /><div align="center">Per te forse è veramente meglio stare o tornare nel tuo Paese che ha riscoperto la dignità, che qui s’è persa nelle stanze del potere. </div><br /><div align="center">È molto probabile che tu abbia un futuro migliore nel tuo rinato Paese, piuttosto che in questo di persone rassegnate alle peggiori manifestazioni della sua classe dirigente.</div><br /><div align="center"></div><br /><div align="center">Forse dovremmo venire noi nel tuo Paese per imparare come si fa a far cadere un dittatore ed il suo entourage. </div><br /><div align="center">Ma ho la sensazione che il nano bugiardo sia molto simile al suo caro amico libico… non mollerà la presa fino al tanto invocato giudizio super partes.</div><br /><div align="center">Allora io continuo a sperare in un grandioso: zooot! </div><br /><div align="center">Che incenerisca lui e faccia sciogliere i suoi prezzolati come neve al sole.</div><br /><div align="center"></div>Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-78643201330916596012011-03-07T11:38:00.003+01:002011-03-07T11:57:07.569+01:008 marzo 2011<div align="center"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9uX0vmAZjNgUzRJj6L9z8sevbBzeGc9cXJ5JKzWSLTPFS8ITnZPlmf31R4kA2H19rkdo9CScTqeG9y9SUMjn7J9qLp7yNVSYRV7c6P-ly-gc-68um-7VreZp267cSuebi_eHxYxQ4FVwx/s1600/Rosa+Luxemburg+1.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5581285796699498210" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 287px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh9uX0vmAZjNgUzRJj6L9z8sevbBzeGc9cXJ5JKzWSLTPFS8ITnZPlmf31R4kA2H19rkdo9CScTqeG9y9SUMjn7J9qLp7yNVSYRV7c6P-ly-gc-68um-7VreZp267cSuebi_eHxYxQ4FVwx/s400/Rosa+Luxemburg+1.jpg" border="0" /></a>Oggi, alla vigilia della giornata dedicata “alle donne”, come ogni anno mi raccolgo per fare un piccolo bilancio del mio, del nostro “essere donna” in questa Società. Lo faccio come per tutte le altre feste importanti per trovarmi preparata a dare a questo giorno il giusto valore.</div><div align="center"><br />Anche se le origini della Giornata dedicata alle donne sono abbastanza discusse e confuse, la si può identificare con una battaglia portata avanti dalle donne comuniste nel lontano 1907, a Stoccarda, per il riconoscimento del diritto di voto esteso alle donne e caldeggiato da Rosa Luxemburg. Tuttavia l’iconografia vuole farla risalire alle tragiche conseguenze di uno sciopero delle camiciaie americane che si tenne nel 1911. Probabilmente chiuse dal proprietario, 146 donne morirono nell’incendio di una fabbrica.</div><div align="center"><br />Per me l’8 marzo, qualsiasi origine voglia dargli, non è un giorno di festa e non riesco a capire come possa essere vissuto in questo senso.</div><div align="center"><br />Mi ritornano in mente le manifestazioni dell’8 marzo di tanti anni fa, quando ancora ci si ricordava che il diritto al voto, in Italia, ci era stato concesso solo nel 1946 </div><div align="center">e ci si ricordava anche delle camiciaie morte nell’incendio a New York, </div><div align="center">e </div><div align="center">si gridava la rabbia di essere discriminate in quanto donne: </div><div align="center"> </div><div align="center">l’obbligo sociale di considerarsi complementari ad un uomo, </div><div align="center">fosse esso il padre, il fratello, il marito.</div><div align="center"><br />Quante amiche ho avuto, cui la morte del padre ha sottratto un futuro, quando erano magari già all’Università. Laddove non c’erano risorse sufficienti a mantenere il decoro famigliare, per restringere i consumi, si ritirava dagli studi la ragazza. Si sarebbe potuto rinunciare alle vacanze, alla macchina, alla fettina, no, era compito della ragazza rinunciare al suo futuro, tanto lei bene o male si sarebbe sposata e avrebbe avuto altro da fare che esercitare una professione.</div><div align="center"><br />Mi ritorna in mente quando si prestavano le case al CISA, perché facesse abortire le donne, seguite da medici e non da mammane.</div><div align="center"> </div><div align="center"> Sì, perché la sessualità femminile era disconosciuta anche all’interno della famiglia, se una donna rimaneva incinta era colpa sua, era lei che doveva rischiare la pelle se il marito non se la sentiva di accogliere una nuova bocca da sfamare.</div><div align="center"><br />Se c’erano uomini con problemi di accettazione di sé stessi nei confronti della Società, che si sentivano sminuiti dal fatto che la propria moglie lavorasse, la donna doveva rimanere a casa ed arrabattarsi per far sembrare che quanto guadagnava il marito bastasse a mantenere la famiglia con decoro.</div><div align="center"> </div><div align="center"><br />Mi domando quante cose siano cambiate.</div><div align="center"> </div><div align="center"><br />Ora le donne possono contare sull’assistenza ospedaliera per abortire, ma le ragioni per cui abortiscono non sono cambiate, continua a non esserci una educazione sessuale di ambo i sessi nell’età formativa, per cui giovani e meno giovani uomini continuano a prevaricare le loro compagne e a colpevolizzarle facendo pagare solo a loro lo scotto dell’imprevidenza, della non assunzione di responsabilità.</div><div align="center"><br />Ultimamente ho passato una mattina in un ospedale milanese, proprio nella giornata nella quale si praticavano gli aborti. Le donne erano quasi tutte poco più che bambine, immigrate, emarginate, si stringevano come tanti cuccioli, totalmente impreparate a ciò che le aspettava, timorose di ciò che non conoscevano e le uniche persone “pietose” nei loro riguardi, anche se sbrigative, erano le infermiere.</div><div align="center"><br />Ho visto molte ragazze lontane dalle famiglie, vivere da sole, per poter studiare, lavorare per mantenersi, precarie in tutto: lavoro, casa, amori. </div><div align="center">Le ho viste lottare per mantenere il buon umore ed il diritto di essere considerate esseri umani con pari dignità</div><div align="center">ed ho visto i loro coetanei continuare a vivere coi genitori perché, secondo loro non possono permettersi altrimenti con un lavoro precario. Però li ho visti non mancare una sera alla settimana al rito della birra con gli amici, alla partita al calcetto, al concerto dei loro cantanti preferiti, al week end all’estero col volo low cost, all’Apple. Lavorano anche loro, per carità, ma l’impegno non è lo stesso, spesso per le famiglie lui è il poverino che è ingiusto chiamare “bamboccione”,</div><div align="center">la sorella, la figlia o la moglie continuano ad essere quelle “originali”, “ribelli”, che non si accontentano!</div><div align="center"><br />Ho visto nelle ditte, negli uffici, nicchiare di fronte all’assunzione definitiva di donne in età fertile, promuovere un uomo invece di una donna a pari merito o pari rischio!</div><div align="center"> </div><div align="center"><br /> Molte cose sembrano essere arrivate a maturazione, ma in realtà il senso si è perso per strada, sono cambiate solo certe forme, ma non la sostanza.</div><div align="center"><br />In questa vigilia sono un po’ triste e penso a quante donne invece di gridare il loro sconcerto, la loro non comprensione di questa disparità, </div><div align="center">si riuniranno a mangiare una pizza e si sentiranno emancipate solo dal poterlo fare e magari dal poter andare in una pizzeria che offre uno spogliarello maschile.</div><div align="center"><br />Probabilmente nessuna di loro si ricorderà il nome dell’ultima camiciaia della Triangle, identificata solo pochi giorni fa, cent’anni dopo la sua morte:</div><div align="center"> </div><div align="center"><strong>Maria Giuseppa Lauletti</strong>.<br /><br /></div>Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-16581440300181212852011-01-26T18:06:00.004+01:002011-01-26T18:16:10.679+01:0027 gennaio 2011<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9sHEqtNXQ6s0HF1kMb3OeH0-zQg4YXCQL8n7-nnm68w8oSAPiQPe2QPW8Q7OME-imxIKlCPGIWlOPiE86TW5A51ZT8fRz3HKMdL9LgZMGNf01JFuznJiKdlS7Q2FpV0Krzg4wEO5QOdMY/s1600/candela3.JPG"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5566542502618465202" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 287px; CURSOR: hand; HEIGHT: 400px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9sHEqtNXQ6s0HF1kMb3OeH0-zQg4YXCQL8n7-nnm68w8oSAPiQPe2QPW8Q7OME-imxIKlCPGIWlOPiE86TW5A51ZT8fRz3HKMdL9LgZMGNf01JFuznJiKdlS7Q2FpV0Krzg4wEO5QOdMY/s400/candela3.JPG" border="0" /></a><br /><div align="center"><br /><br />Mattina, freddo cane. Mi lavo rabbrividendo e mi vesto in tutta fretta. Giorgio accende la stufa. Mangiamo la nostra tazza di yogurt, un caffè. Neve, freddo. Si rimanda tutto a tempi migliori. Attesa, freddo.<br />Sera, freddo. Si cena presto: una zuppa calda. Ci si infila cappello, giacca e sciarpa e si va in biblioteca a vedere il telegiornale. Freddo.<br />Si va a letto, il bicchiere d’acqua sul comodino. Qualche volta ghiaccia e si rompe il bicchiere.<br />Siamo fortunati la nostra è una scelta, masochista in questo periodo dell’anno, ma una scelta.</div><div align="center"><br /><strong>Nei lager loro non sceglievano.</strong></div><div align="center"><strong></strong> </div><div align="center"> <br />Questa notte, </div><div align="center">memore delle fiabe nelle quali chi, </div><div align="center">fuggendo l’orco, </div><div align="center">si perde nel bosco </div><div align="center">ma trova il coraggio di camminare nel buio guidato da un lumino lontano, </div><div align="center">terrò acceso un cero alla finestra. </div><div align="center"> </div><div align="center">Terrò acceso il cero che non ho potuto accendere 66 anni fa.</div><div align="center"><br /><strong>Per non dimenticare, </strong></div><div align="center"><strong>per chiedere scusa, </strong></div><div align="center"><strong>per non ripetere, </strong></div><div align="center"> </div><div align="center"> </div><div align="center">perché come scrisse Shakespeare:</div><div align="center"><br /><strong>tutti possono dominare il dolore, tranne chi lo prova</strong></div><div align="center"> </div><div align="center"> </div>Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-9045058797030498731.post-16888332452912365662011-01-14T23:45:00.003+01:002011-01-15T00:08:47.951+01:00O me la dai o scendi!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3fpgIIXVvfnJjcAtulG6tNLEXfa9cljDAfHXAtgIKxnklNws1Dq2y2URYb5YGg8JvE8j5VAaJJR0NLKMtjXajlplqEWUREuWCwxXqsfQBa7IDTovwHwrknPUW8hHFnYMCE-v0i7W2AKJu/s1600/bici.jpg"><img id="BLOGGER_PHOTO_ID_5562176800022244018" style="DISPLAY: block; MARGIN: 0px auto 10px; WIDTH: 400px; CURSOR: hand; HEIGHT: 300px; TEXT-ALIGN: center" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj3fpgIIXVvfnJjcAtulG6tNLEXfa9cljDAfHXAtgIKxnklNws1Dq2y2URYb5YGg8JvE8j5VAaJJR0NLKMtjXajlplqEWUREuWCwxXqsfQBa7IDTovwHwrknPUW8hHFnYMCE-v0i7W2AKJu/s400/bici.jpg" border="0" /></a><br /><div align="justify">Come è andata è andata, anzi visto come l’ha messa a ricatto Marchionne, spero che i lavoratori della FIAT di Torino abbiano votato il sì. Non che sia una garanzia per il futuro, ma almeno possono usare quel po’ di ossigeno che gli rimane per cercare di fargli il c. prima che lui finisca di farlo a loro.<br />In questo momento in Italia, loro, per quanto disagiati e ricattati, possono reputarsi fortunati di avere un lavoro. Ci sono tante, troppe persone che non l’hanno, l’hanno perso o non l’hanno mai trovato, ce l’hanno mal pagato e senza nessun diritto, precario, c’è chi è in cassa integrazione, chi non sa più se vivere o morire, insomma c’è gente che sta infinitamente più disperata di loro.</div><div align="justify"><br /> </div><div align="justify">Quando, acquisite certe sicurezze, si è cercato di passare ad un discorso di dignità del lavoratore, di equità: </div><div align="center"><strong>meno lavoro, lavoro per tutti,</strong></div><div align="center"> </div><div align="justify">la gran parte di quelli che si erano affrancati ha pensato solo a sé stessa. La chimera del sentirsi qualcuno, finalmente; il poter consumare liberamente senza accorgersi di diventare limoni da spremere. </div><div align="center"> </div><div align="center">La bulimia del consumo senza fine: </div><div align="center">un televisore, due televisori, una casa, due case, una macchina, due macchine, un telefonino, due telefonini. Finita l’epoca “dell’uno addosso l’altro al fosso”, ci vuole l’armadio a 8 stagioni, la mega scarpiera, il frullino, il grattì, il mixer, la ginnastica per tonificare, sembrare giovani, essere o farsi la mignotta/o, la vacanza al mare d’estate, quella in montagna d’inverno, il Club Mediterranée, Sharm el Sheik, Cuba, e così via….. senza fine, sempre più consumatori di tutto, </div><div align="justify"> </div><div align="center">sempre più lontani dalla soddisfazione e dall’equità!</div><div align="justify"><br />Basta battersi per l’edilizia popolare, così il mercato degli affitti sale alle stelle e conviene fare un mutuo. </div><div align="justify">Basta battersi per i mezzi sociali, così tutti possiamo avere due o tre macchine in famiglia, ci possiamo svegliare quando ci pare, scaccolarci comodamente, fumare, andare a prendere i figli a scuola in macchina. </div><div align="justify">Peccato che poi dobbiamo alzarci prima perché le strade sono intasate, dobbiamo litigare per fermarci in terza fila in attesa dei figli. </div><div align="justify">Peccato che i figli si schiantino il sabato sera. </div><div align="justify">Le creature crescono auto-centrate , rimbalzate tra corsi di ogni tipo, debbono avere tutto ciò che è status symbol.<br />Son così devastati che si convincono veramente di essere solo se appaiono, se consumano. </div><div align="justify">Sono spesso disorientati, insicuri, incapaci di prestare attenzione a ciò che stanno facendo per più di cinque minuti . </div><div align="justify">Sono sociali solo quando giocano a calcetto, non si dividono più niente, non dico la merendina, ma nemmeno una canna, preferiscono calarsi qualche pasticca. </div><div align="justify">Peccato che siano soli.</div><div align="justify"><br />Dopo le guerre la gente scioccata trova il coraggio di riprendersi, di reinventarsi una vita partendo dai bisogni primari, dai valori di base: condividendo, ricostituisce la società…</div><div align="justify"><br />Il ricatto di Marchionne, dovrebbe farci l’effetto di una guerra e farci riconsiderare che</div><div align="justify"> </div><div align="center">il futuro non è nella delocalizzazione vista semplicemente come sfruttamento di altri,</div><div align="center"> </div><div align="center"><strong>ma nella redistribuzione globale del lavoro</strong>. </div><div align="justify"> </div><div align="center">Dovrebbe ricordarci l’importanza di stabilire nel proprio singolo animo quello che è </div><div align="justify"> </div><div align="center"><strong>lo stato dei diritti e dei doveri di ogni essere umano sia esso lavoratore o datore di lavoro.</strong></div><div align="justify"><br />Dove erano i sindacalisti delle fabbriche quando in occasione di partite di calcio c’era un assenteismo del 70%?<br />Come hanno potuto accettare i lavoratori che i sindacalisti si spartissero le quote di assunzione nelle fabbriche?<br />Come hanno permesso i titolari delle piccole imprese artigiane a cui era rivolta la Legge Biagi, che questa venisse impugnata dai soliti furbetti e trasformata in una forma di sfruttamento e di ingiustizia sociale?<br />Come possono permettere i lavoratori a tempo indeterminato che loro compagni vengano fatti lavorare con contratti fasulli a tempo determinato?<br />Come si è permesso che una cronicità dello straordinario non fosse letta come esigenza di altri lavoratori?<br />Come ha potuto essere reintrodotto il caporalato sotto veste di agenzie di lavoro interinale?</div><div align="justify"> </div><div align="justify"><br />Forse domani, che abbiano votato sì o no, alla FIAT, ci conviene, riconsiderare il nostro modo di vivere e recuperare la dignità come esseri umani, come lavoratori o datori di lavoro.</div><div align="justify"><br />Perché questi sono i guai che prima o poi capitano quando, per pigrizia o per non apparire dei proletari, si accetta un passaggio in canna, senza verificare se la bicicletta è da uomo o da donna.</div><div align="justify"> </div><div align="justify"><br /><br /> </div>Marilenahttp://www.blogger.com/profile/03628766483351101171noreply@blogger.com0