sabato 13 giugno 2009

L'attenzione nel dire, fare ....


Questa foto è tratta dall’archivio di ricerca delle persone scomparse nei vari campi di concentramento durante il regime nazista.

Guardarli mi ha profondamente commosso. Hanno volti datati dall’epoca, ma sono i nostri volti, potrebbero essere quelli dei nostri padri, mariti, figli. Qui sono solo uomini, ma ci sono volti di donne, di bambini ….. gente ignara che, quando ci sono stati i prodromi dello sfacelo che li ha portati a perdersi, ha pensato che non valeva la pena di fare un can can per delle piccole cose:

“… in fondo che cambiava? Sostanzialmente tutti agivano per il bene dell’Umanità, chi in un modo, chi in un altro, perché qualcuno avrebbe dovuto essere così cattivo da volere il Male?”

Poi si sono trovati in una storia più grande di loro, non la capivano più, si discostava troppo dalla loro piccola vita quotidiana e le azioni per riprendere in mano la Società chiedevano un impegno troppo grande, superiore alle loro piccole forze di uomini soli. Lo sgomento li bloccava, intorno sembrava non esserci nessuno che la pensava come loro, tutti comprati o zittiti dalla paura.

Un atto eroico, ma anche solo un bisbiglio o il semplice fato ha portato uomini , donne e bambini nelle pagine di questo archivio.
Che fossero scienti, succubi o innocenti, non importa, ora sono nel nulla, perché?

L’unica colpa che hanno avuto gli adulti qui ritratti e tutti gli altri scampati o ritrovati è stata di rendersi ciechi per ignoranza, sottostima della realtà o pavidità.

Ora stiamo vivendo tempi simili, abbiamo permesso una lenta colonizzazione dei posti di comando politici a persone con pochissimi valori, se non quelli riferiti ad un concetto di benessere personale esagerato.
Stiamo assistendo ad un sistematico svilimento e smantellamento dello Stato, dei valori sociali, della comunicazione libera delle idee. Quello Stato sociale sofferto e pagato con la sofferenza di milioni di persone non più tardi di 65 anni fa!

Insomma ci stiamo comportando come le tre scimmiette, che non danno fastidio al momento, ma portano lutto e rovina.

Abbiamo ancora strumenti leciti per ribellarci all’instaurarsi di un regime dittatoriale,
spero tanto che qualcuno riesca ad agglutinare il buon senso e a gestirlo coi mezzi che abbiamo ora, ma spero ancora di più che ogni persona che in questo momento ha coscienza di quanto sta accadendo non stia zitta, non lasci correre né in casa, né con gli amici, né al lavoro, né al seggio elettorale.

Essere conservatori, avere dei valori forse un po’ superati nei modi di espressione, non vuol dire dovervi abdicare. Né tanto meno giustifica il fatto di consegnarsi nelle mani di kapataz, senza valori e senza storia, che credono solo nei soldi, nella sopraffazione e nel culto di sé stessi.

Mi piacerebbe tanto, che partendo dall’impegno di rispondere a questo piccolo post, ognuno dicesse come la pensa, cercasse altri amici con cui parlare di questi tristi e bui momenti dei quali non dobbiamo solo essere inani testimoni, ma che dobbiamo contrastare per tornare ad un vivere più civile.

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