sabato 27 novembre 2010

Adolescenti disorientati ed abbattuti ?!?





Questa mattina ascoltavo una giovane madre preoccupata per sua figlia, studentessa liceale, lavoratrice, intelligente, apparentemente senza problemi, ma perennemente “abbattuta”. Ci si domandava come mai, poi, proprio riflettendo sull’intelligenza del soggetto, mi è venuto in mente che se sono tempi difficili per tanti adulti, ancor più debbono esserlo per tanti adolescenti che non trovano riscontro nei cosiddetti fatti-maestri di vita.
I fatti sociali che dovrebbero portare all’osservazione, alla meditazione e di conseguenza a scelte di crescita, vengono strumentalizzati, usati e gettati senza il più piccolo commento sulla loro conclusione aberrante, sul comportamento aberrante delle persone a cui è demandata la soluzione. Come se, gli attori e anche chi ne è messo a parte non contasse assolutamente niente, come se tutti fossero solo astrazioni di fronte all’importanza dell’audience.




Per esempio, uno dei fatti più ponderosi, successi ultimamente e seguiti con clamore dai media:




l’occupazione della gru a Brescia.



Questo fatto aveva puntato il dito su:



- la disfunzione e la totale illogicità, nonché mancanza di umanità
della Legge sugli immigrati-lavoratori:
- la confusione dei significati immigrato, rifugiato politico, clandestino
usati tutti come sinonimi.
- Il lavoro nero.
- La distinzione dei lavori riconosciuti solo in base ad una funzionalità di comodo nostro.
- Lo sciacallaggio perpetrato dai soliti trafficanti ed imbroglioni.
- Il non controllo degli stessi da parte delle autorità preposte.
- L’assurdità ed ambiguità di certe legiferazioni.
- La loro incoerente applicabilità.
- La farraginosità ed inaffidabilità del sistema burocratico italiano.
- La mancanza di coraggio, coerenza e di affidabilità delle autorità e rappresentanze civili
e sindacali, in prima battuta e il non intervento sanatorio delle autorità che,
in seconda battuta, dovrebbero contemplare la revisione di una Legge tanto iniqua.



Dopo aver tanto parlato e mostrato le immagini degli occupanti,


quanti telegiornali hanno divulgato la notizia che due di loro sono stati arrestati?


E che tutti saranno espulsi?




Questo è parte del mondo degli adulti a cui guardano gli adolescenti.





Cercare di porre rimedio a tanto sfacelo può sembrare quasi utopico, e scoraggiare, ma potrebbe non essere impossibile, secondo me le vie percorribili sono tante, per esempio, partire da due concetti base:



1° ogni uomo è responsabile dei propri atti in prima persona. E questa responsabilità deve essere spontaneamente perseguita, deve diventare un’abitudine come il respirare
2° si deve perseguire la costruzione di una coscienza etica. Ci si può arrivare in tanti modi, ognuno deve trovare quello che gli è più congeniale per cultura, vocazione, attitudine … ma sempre in osservanza del 1° punto.




Inutile, in questo momento parlare di atti politici, sarebbe estremamente imbarazzante, vista la situazione e gli attori sulla scena; parlare di atti di fede religiosa è relativo e fuorviante. Per cui mi stanno molto simpatici dei movimenti, a prima vista lontani e pragmatici, ma abbastanza adatti per instaurare un, momentaneamente accettabile, impegno di costruzione della propria coscienza e, di conseguenza, vita spicciola.



Ho trovato ottimi allo scopo alcuni brani tratti da un manuale di Permacoltura, cosa che tutti pensano legata solo all’agricoltura, ma che va ben oltre.




La permacultura è la progettazione, la conservazione consapevole ed etica di ecosistemi produttivi che hanno la diversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali.
Allo stesso modo, la permacoltura, si può applicare a strategie economiche e strutture sociali.



Vale a dire:


- pensare, sentire, inventare, progettare il proprio essere integrati nel mondo.
- disegnare il proprio sistema di vita, la propria casa, il territorio che la circonda,
in modo armonico, in modo consapevole.
- Consentire al proprio essere nella vita di pensarsi da sé, non di essere pensato da altri:
sostituendo l'ascolto al dominio, la curiosità alla violenza,
la speranza costruttiva alla fretta di ottenere tutto e subito.






Altri passaggi li ho trovati nel Manifesto del Voluntary semplicity movement





Curare le relazioni, a partire dai rapporti affettivi fondamentali, aprendosi però anche alla comunità ed ai cosiddetti “emarginati”.


Allontanare il calcolo economico e utilitaristico dalle relazioni affettive e dalle relazioni con gli altri, badando più al rapporto sereno e aperto che alle gelosie ed all’orgoglio.


Instaurare relazioni di collaborazione, di reciproco aiuto, di conoscenza e di dialogo in modo da disinnescare le eventuali tensioni e da garantirne la risoluzione nonviolenta.




Tutte queste relazioni, se vissute con calore, immediatezza, schiettezza, fiducia, coraggio, portano a forme costruttive sociali ed individuali che, seppur diverse ed in modo diverso, hanno un ritorno funzionale su entrambi i fronti: quello personale e quello sociale.





Tutelare il bene comune. Riscoprire la dimensione comunitaria e conviviale, creando ecosistemi armonici con chi ci sta vicino escludendo o limitando le relazioni economiche. Preservare quel poco veramente necessario alla vita serena di tutti.


Bandire le leggi dell’utile, dell’egoismo e del mercato, nella ferma convinzione che un ambiente composto da individui sereni ha conseguenze benefiche per tutti.


Ricercare la stima, la riconoscenza, il lustro, nelle interazioni reali con gli altri e non nel potere o nella disuguaglianza materiale.




lunedì 22 novembre 2010

filastrocche sgangherate

Si fanno emendamenti unici sui quali si chiede la fiducia cieca al “governo” ( il minuscolo è intenzionale).
Ogni parlamentare cerca di salvare ciò che ritiene più importante pro domo sua e infila proditoriamente leggi-porcata (sempre pro domo sua), tutto fiducioso nel baratto.

Tutti avversari di tutti, tutti per sé stessi,
vai con l’ammucchiata selvaggia delle leggi e leggine!

Così con un unico voto si trombano gli italiani!

Perché non mettere le leggi in fila,
come birilli,
e discuterle una alla volta,
votando uniti (anche trasversalmente) sullo specifico?

Se una legge è giusta, rimane giusta vista da destra, da sinistra, dal centro, no?

Si avrebbe il non discreto risultato di tenere gli “onorevoli” sullo scranno per cui hanno dato l’anima,
Potrebbero guadagnare almeno formalmente gli sproposititati emolumenti per i quali hanno tutti, concordemente legiferato l’aumento anche in tempo di crisi.

Si avrebbe finalmente l’indubbio palesamento del valore di entrambi: leggi e legiferanti,
con conseguente eliminazione delle leggi-porcata ed il reindirizzamento dei voti in sede elettorale.
Mica male, no?

In questi tempi di euforia parlamentare per il mercato interno alle Camere,
mi sento ritornata all’asilo Mariuccia,
e mi vengono disperati rigurgiti di filastrocche irriverenti:

An ghin go: 'sto Casini a chi lo do?

Poi,
e non è riferito solo al succitato,
ma a tutti quelli che stanno mercanteggiando e che,
guarda caso,
sono per la maggior parte uomini

Indovina indovinello quanto costa ‘sto pisello?


domenica 21 novembre 2010

nominations


Nel regno dei ciechi un orbo è re

Da qui, Tremonti potrebbe diventare il primo ministro d’Italia,
suvvia consoliamoci!

lunedì 15 novembre 2010

Rubini, oh Rubini!


L’altra sera ho visto, del tutto casualmente, su rete 4 (mediaset!) un film vecchio modo, come vorrei fossero tutti i film: con il lieto fine. Alcuni personaggi, volutamente caricati, ponevano l’accento su situazioni che ci toccano tutti, se non personalmente, molto da vicino. Vizi e virtù di questa società, dove i primi sembrano prevalere sulle seconde. Sembrano …

Grande Rubini!!!
E pensare che l’ha girato nel lontano 1994!!!!.
Certo è che il film è attualissimo e mi ha sorpreso che sia sfuggito alla censura del banana.

I personaggi, sono i degni prodotti di questi ultimi anni di imbarbarimento. Il ribaltamento dei ruoli, con le paradossali avances di una donna in carriera verso i sottoposti, rende accettabile e nuova la pièce, altrimenti scontata. La frenetica angoscia di Haber porta a galla quello che è un tormentone per i più in questi ultimi anni. Gente semplice disposta ad abdicare ai propri valori nel momento che si sente minacciata da tutti quelli che valori non ne hanno. Rubini, protagonista inarrivabile nella sua inscalfibile semplicità, scandaglia i risultati del potere abusato, del dio-soldo, della sopraffazione, dell’impudenza delle corti dei vari nani. Permette di riflettere su quanto costi resistere, con mezzi o senza, alle odierne sirene. Racconta quanta fatica si debba fare per non saltare il fosso della propria e sociale morale: quando morale è stima e rispetto degli altri come di sé stessi, empatia, solidarietà, aderenza ad una scala di valori degna di un Uomo.

Come già detto, il film mi è piaciuto perché, pur mettendo in luce l’aspetto gretto del banana-time, ha una fine che ricorda il vecchio impegno dei cineasti americani (purtroppo solo fino a qualche decennio fa) di non fare mai che un film possa suggerire che il crimine, i cattivi sentimenti, paghino.
E anche perché, dopo aver fatto riflettere sulle umane debolezze, spacciate per adeguamento ai costumi, suggerisce un paio degli infiniti modi per sottrarsi al pressing del malcostume: paradossale ed esilarante quello del vecchio scrittore!

Ho dormito felice: ho sognato che, per festeggiare i centocinquanta dell’unità d’Italia, il duemiladieci si chiudeva all’altezza dei vecchi codici hollywoodiani !