venerdì 12 dicembre 2008

Sua Santità permette?!


Quell'onestuomo fatto Santo, indossava quest'abito prima di certi discorsi.
Posso pensare che lei non miri così in alto,
ma almeno ad un po' di coerenza, sì!

Viva la satira!



ho appena finito di vedere "Parla con me", il programma di Serena Dandini e Vergassola, uno dei pochi attimi rimasti di tele interessante e divertente.
E, a dirla tutta, anche uno dei pochi dove si possa gustare una satira intelligente.
Questa sera Ascanio Celestini è stato veramente grande. Sono contenta, veramente contenta che in tutto questo "sfacimmo" che ci circonda, ci sia ancora qualcuno in grado di gridare:
il Re è nudo!

anche se poi, come nella fiaba, il popolo rimane ai lati della strada ad applaudire

e... ad essere preso per i fondelli da un arguto Ascanio.

sabato 6 dicembre 2008

Occhi per vedere o cazzabubole?

Non è che questi media, in accordo col trend social-politico, stanno cercando di modificarci come specie?
E' qualche giorno che, ad orari diversi, riesco a guardare un po' di televisione.
Sono demoralizzata,
devo essere diventata un'aliena,
tranne che per pochissimi programmi condotti da persone garbate ed intelligenti (quasi esclusivamente sul terzo della rai), si vedono programmi per minus-habens, condotti in malo modo da personaggi di sponda.
Le persone che incontro e con le quali parlo di ciò sono quasi tutte d'accordo,
ma per chi la fanno allora 'sta tele che dovrebbe essere di Stato?
Che possiamo fare perchè l'esempio di rai 3 sia seguito?
non vedere la tv, come dicevano dei ragazzi dell'onda, non può essere l'unico rimedio,
è una questione di rispetto anche delle minoranze.
oggi è la giornata delle cazzabubole!

venerdì 28 novembre 2008

allora?


e la sinistra?
finalmente ho trovato una risposta chiara e sintetica in una intervista ad Erri De Luca
"non è un'opposizione, ma una concorrente: cerca di vendere lo stesso prodotto ma con meno efficacia"
wow, colpiti ed affondati!

sabato 15 novembre 2008

gooooong!




Sei lustri fa, mi sono ritirata sull’Aventino:erano spariti “i compagni”, il sottoproletariato mutuava la spocchia della borghesia senza averne i valori.
Mi sono macerata nel dolore, avevo appena scoperto che mi si era rotto il giocattolo dell’utopia.
Affondavo le mani nella malattia e nella terra, cercando di liberarmi di una e di ritrovare l’altra.
Per 4 lustri mi sono indignata perché vivevo in un Paese, che sembrava dimentico che il 75% del suo territorio e della sua popolazione erano “campagna”.
Mi incavolavo perché il territorio veniva definito solo “urbano” ed “extra-urbano”, il “rurale” non esisteva più, come fosse obsoleto. Come se in città si campasse d’aria e di rondelle e non di grano, cavoli e latte.
Ora sono più tranquilla, sono tornata in città, mangio pomodori di plastica, le zucche servono per Halloween.

E stasera sono sobbalzata: altro giro, altra bambolina!

Il nano, il macrofallo che gira il mondo, dicendo di rappresentarci, dall’estero, parla di noi solo come di “produttori” e “consumatori”.

E gli “italiani”? i “cittadini italiani” componenti una popolazione, anche sua?

Occhio,
il brachicefalo esterna senza pudore la considerazione che ha di sé stesso e di tutti noi!

Ma questa stampa libera ed impegnata, che oggi senza rispetto, sbatte sulle prime tre pagine lo strazio di un padre, e sulle tre seguenti , nega l’evidenza che i soprusi, compiuti alla Diaz da dei tirapiedi, sono dovuti a ben altre “alte” cariche.

Questa stampa libera così sensibile,
non ha orecchi e occhi per tutti questi colpi di gong?

martedì 11 novembre 2008

bum: scrivere, baciare, lettera o .....

I contatti è sempre questione di volerli.
Tutti hanno una vita piena di cose che vorrebbero fare,
tutti, a fine giornata, si accorgono di non averne fatta qualcuna,
il senso di disagio che nasce da questa incompiutezza della giornata, può essere mitigato dal valore delle cose che si sono fatte e di quelle che si sono rimandate,
si tratta di dare alle cose il loro giusto valore.
Che valore hanno i rapporti con le persone care?
Non basta pensare: "ti voglio bene", bisogna trovare il tempo per dirlo o scriverlo. Non basta pensare:"siamo amici", bisogna trovare il tempo per svilupparla l'amicizia.
Quando si è lontani, mancano tutti quei momenti di comunicazione non verbale come gli sguardi, gli ammiccamenti, i sorrisi, le mani tese, gli abbracci, i sospiri, le parole...
Per cui lo scrivere o il trovarsi diventa importante.
Certo, è più faticoso: bisogna trovare del tempo, e sembra di non averne mai per una cosa che può aspettare il giorno dopo; poi bisogna mettere in ordine le idee o il tempo, così a freddo è difficile, nessuna parola o azione sembra contare abbastanza; e poi, e poi ...è più facile telefonare!
Si può anche fare, ma il calore delle parole scritte, che non sono sfuggite, che possono essere rilette, meditate, interpretate nelle loro mille sfaccettature, il calore di un sorriso, di una confidenza, è diverso, è di gran lunga migliore come qualità.
E' come il fuoco nel camino, dipende dalla legna, può fare luce o scaldare.
Se le persone scrivono è perchè cercano un contatto più profondo con il destinatario. Volendo mantenere dei rapporti affettuosi e costruttivi, bisognerebbe ogni tanto rispondere.
Non che sia un dovere rispondere a chiunque scriva, ma certo è che bisognerebbe dare ad ognuno una considerazione il più possibile vicina alle proprie dichiarazioni d'intenti.
Che senso ha la dichiarazione di affetto di una persona che non risponde mai alle lettere dicendo che non ha trovato il tempo, se durante la sua giornata ci sono stati momenti di noia, di tv ebete, di play station, di struscio, di pettegolezzo, di abbuffate compulsive. Che senso ha trincerarsi dietro allo studio, al lavoro, allo sport per la salute, se c'è anche tutto quanto sopra?
Chi non ottiene mai una risposta scritta, frutto di una scelta, finisce per non scrivere più, perchè capisce di non contare per l'altro.
Idem dicasi per chi continua a dire: "vediamoci" o "ho voglia di stare con te" e poi non trova mai l'ardire di andare a trovare o di invitare una persona. Di questi tempi è abbastanza facile se non si sta agli antipodi!
Gioventù o impegno non sono in antitesi coi rapporti umani, sempre che si voglia dare a questi un valore, ed è bene imparare a farlo, anche pagando con un po' di impegno, perchè siamo animali sociali, viviamo di amore, affetti, attenzioni, considerazione
che va e .... che viene!

lunedì 3 novembre 2008

nostalgia



nostalgia del suono della pioggia sul selciato intorno a casa,
sui sassi lungo il sentiero,
sugli alberi nel bosco

sabato 25 ottobre 2008

Del buon uso

Questo è un divano.
Serve per sedersi comodi, riposare, conversare, pensare, schiacciarci anche un pisolino
se gli chiedo un'aspirina, attendo invano,
Se mi ci butto con una rincorsa, mi sfugge, peggio ancora se ci metto i feltrini, non farà più rumore, ma sguisherà più velocemente
Se ho un divanone
inutile metterci un "feltrone"
Per favore ridiamo ad ogni cosa il giusto valore!

sabato 18 ottobre 2008

Come cambiano i tempi!

Una volta si diceva: "chi si fà pecora, lupo se lo mangia"
Ora si deve stare attenti anche alle pecorelle!
dove finiremo di 'sto passo?!

martedì 7 ottobre 2008

Biŏun o del vivere

Simbiosi = forma di vita associata fra individui di specie diversa, con beneficio reciproco.

Ci sono persone che non conoscono il meraviglioso significato della parola simbiosi.

Sono persone spesso dai modi molto gradevoli, ma che hanno il potere di vivere degli altri invece che con.
Assomigliano un po’ ai parassiti, organismi che vivono a spese di altri organismi, spesso riducendone la qualità, fino a sopprimerla del tutto.
In genere queste persone non agiscono con malignità, ma instancabili succhiano, assorbono idee, energie, pensieri. Arrivano ad appropriarsi anche delle esperienze di vita, dei ricordi, delle amicizie, nella illusione di avere una vita propria.
Si insinuano in qualsiasi tessuto degli organismi-ospitanti e spesso questi lasciano fare, per quieto vivere, forti del fatto che ciò che è veramente proprio è facilmente condivisibile.
Ma alcune specie di parassiti non sono proprio così inoffensive!
Primo: viene a mancare lo scambio cellulare. Vengono tolte sostanze cellulari, ma mai rimpiazzate o affiancate da altre che ridiano vita all’organismo. Il rinnovo cellulare è conditio sine qua non per la vita. Secondo:i parassiti possono allargare la loro sfera d’azione. Come fossero simbionti, agiscono all’esterno, col materiale degli organismi ospitanti. Azione che sarebbe anche sopportabile, se la loro struttura non gli avesse impedito di recepirlo nel modo giusto e se non lo spacciassero per proprio. Per cui, fuori, si avrà un vago e deformato riflesso del materiale originale che andrà ad inquinare i rapporti tra gli organismi-ospitanti e l’ambiente e, di conseguenza, brucerà loro ogni possibile forma di sviluppo compensativo all’esterno.
Se poi i parassiti hanno, una ancorché vaga coscienza del loro stato larvale come individui, ecco che ci sono le complicanze date dai vari sensi di inadeguatezza e di rivalsa. E così, quello che poteva essere un modo, un po’ infantile ma costruttivo, di incamminarsi sulla strada della simbiosi, si trasforma in una lotta alla distruzione subdola, continua, totale.

Mi sorge una domanda: ma che faranno alla morte degli organismi-ospitanti, si trasformeranno in saprofiti?
Non sarebbe più facile, formativo e gratificante, sviluppare una propria personalità e procedere ad una vita in simbiosi, partendo dalla coppia preferenziale alla società in senso più lato?

lunedì 6 ottobre 2008

feste di ringraziamento



In tre giorni sono stata a due feste di ringraziamento. Denominatore comune: il servizio e la differenza.

La prima festa era per ritrovarsi tutti insieme in nome della fraternità francescana. Praticamente, in un bello spazio, messo a disposizione dai frati francescani, un certo numero di persone si è ritrovato per, cristianamente, parlare del “servizio francescano”.
Sono stati premiati i personaggi che a vario titolo e in varia misura “servono” gli emarginati. Premi a chi, nella sua meravigliosa “pochezza”, diventa magnifico donando tutto sé stesso e premi a chi, mette a disposizione il suo sapere, il suo potere, i suoi soldi.
Presenza pressoché nulla dei cosiddetti “altri” a cui è rivolta l’opera.
I premiati erano stati avvertiti, con lettera, del conferimento ed erano presenti, quasi tutti in tiro e con famigliari. Introduzione, conferimento, consegna e ringraziamento da parte della massima autorità. Discorsetto di alcuni premiati. Foto di rito, battimani. Mi è sembrato un filino fariseo, ma sono venuti alla luce anche operatori il cui lavoro, quasi mai menzionato, è veramente francescano e servizi ingegnosi, a largo spettro.
Un modo di occuparsi del prossimo tra il francescano ed il berlusconiano. Qualità illustrate magnificamente dal buffet, che, allestito francescanamente, è sparito in un fiat berlusconiano.

Due giorni dopo, la seconda festa di ringraziamento: per il raccolto coi suoi frutti, per l’opportunità di vivere “comunque”.
Dentro e tutt’intorno ad una cascina e nei suoi campi si sono ritrovate centinaia di persone.
C’erano visi sereni, gente che si sorrideva, gente che offriva i frutti del raccolto e quelli del suo lavoro, gente che aveva cucinato per giorni, mangiare buono ed abbondante, e più gente arrivava e più cibo e affabilità comparivano. La gente condivideva il pane, il posto, la gaiezza. Fiori dappertutto che nessuno calpestava o strappava.
C’erano il sole, i campi coltivati, le favole, la casa tutta aperta per chi aveva bisogno di riposo, chi voleva curiosare, fare musica. In mezzo, sorridenti, felici c’erano loro “i differenti”.



giovedì 2 ottobre 2008

last summer fancy


In the first opaque autumnal day, looking to the last luxuriant aubergine, I would like to remember the sunny summer. So I slice it thick, flour and fry the slices into hot sunflower seed oil. I put them to drain on kitchen paper . I wash a little bunch of salvia sclarea leaves (a sage type) and put them to dray at the air,too.
I chope into little cubes a piece of provolone cheese, and make another piece rapé (rough grated).
I grease a cake tin, put half of the fried aubergine slices, a pinch of salt, red pepper powder, some fennel seeds and the provolone cubes. Cover with remaining aubergine, salt, red pepper powder, fennel seeds, adorne with salvia sclarea leaves and, over all, I strew the provolone rapé.
I bake it for 15-20’ into the oven 180°, or in MW 10' m.high.
Don’t forget the fennel seeds (or, if you cannot find them, put a good pinch of oregano), it’s to prevent the aubergine flatulence. An old and famous great Italian cook, Artusi, who wrote the most famous Italian recipe book, called them petonciani instead of melanzane , (that is like farter instead of aubergine, ih, ih!)

Ricettina di fine estate

Guardare l’ultima sconsolata seppur paciocca melanzana di questa estate e pensare a come mangiarla evocando il caldo estivo nonostante la prima grigia giornata di autunno.
La taglio a fette piuttosto spesse, che infarino e friggo in olio di semi di girasole. Le asciugo sulla carta da cucina. Lavo anche un mazzetto di foglie di salvia sclarea e le metto ad asciugare all’aria.
Taglio a cubetti piccoli un pezzetto di provolone, un altro pezzetto lo faccio rapé con una grattugia a buchi grossi .
Imburro ed infarino una teglia. Vi dispongo sopra metà delle fette di melanzana, salo leggermente, poi spargo i cubetti di caciocavallo, dei semini di finocchio e del peperoncino in polvere. Copro con le altre fette di melanzana, che salo leggermente, dispongo sopra a fiore le foglie di salvia, cospargo il tutto con il provolone rapé, si semi di finocchio ed inforno per 15’ a 180°.
Mi raccomando se non si ha del finocchio, mettere dell’origano, perché non a caso l’Artusi chiamava le melanzane petonciani!

martedì 30 settembre 2008



attenzione!
chi racconta le fole?
l'esperienza insegna
mai seminare le patate in fila
l'istrice
trovata la prima
se le mangia tutte!

lunedì 29 settembre 2008

Vale la pena?


vale la pena?

vale la pena?

vale la pena?


dove siete finiti compagni?

rullare di tamburi

sorrisi aperti

venerdì 12 settembre 2008

Oggi: GRAZIE!

GRAZIE
a Curzio Maltese per la chiarezza del suo odierno.
Vorrei che tutti i giorni una voce pubblica dicesse forte ed altrettanto chiaro a chi di dovere:
fate, dite, qualcosa di sinistra!
GRAZIE
allo sconosciuto che mi suggerisce di analizzare che senso ha il ritorno del ritorno.
Mi sta rendendo più cosciente di due delle tante anime che mi fanno vivere.
GRAZIE
ad Alessandra, che lotta contro le beghe degli speculatori che vogliono annullare la sua azienda.
Lotta e riesce a ridere ancora serenamente!

sabato 2 agosto 2008

Il ritorno

Finalmente si ritorna alla pace, al verde, al frescoooo!

giovedì 31 luglio 2008

Stato di massima allerta o di massimo degrado?




Tremate, tremate è arrivato il babau!

Leggi farraginose che negano tutto, di fatto permettendo tutto
La certezza dell’impunità data dal tempo, quando non dai soldi.
La connivenza della gente che ha venduto l’anima al soldo, al potere o più semplicemente all’apparire.
La produzione di macchine adatte più a piste che a strade, di armi, di eserciti di pace, di droga, di connivenze.
Giornali che campano sulla dolce vita senza misura di decerebrati coi soldi facili, trasmissioni che osannano delinquenti comuni che frodano, grassano e si propongono come leader.
La mancanza di controllo sull’origine di grossi capitali, speculazioni. Banche corsare, che sanno e tacciono.

Mandiamo l’esercito in piazza!


no!
Basterebbero poche leggi chiare ed applicate. La certezza della pena. La pubblica condanna morale del reo.
La rivalutazione della coscienza individuale e sociale.
La coerenza nel non produrre armi di qualsiasi tipo: rombanti, deflagranti, istupidenti, corrompenti.

Altro che esercito, una rivoluzione,
ma allora non potremmo gridare: al babau!

domenica 27 luglio 2008

Sotto il cielo di Col d'Antico


Una notte una donna salì lungo il filo d’argento della sua anima nel cielo stellato e lì perdutamente s’innamorò di Oreion.
Desiderò ardentemente vivere con lui fra le stelle, le sue, le più belle.
Venne l’alba e lei tornò sulla terra, dove, al risveglio, trovò su di una collina un uomo che, con sua grande sorpresa, scoprì essere un cacciatore, la versione solare di Oreion.
Tornò la donna allora alla notte stellata e cercò le timorose Pleiadi, che del desiderio e della crudeltà d’Orione erano morte.
Chiese a loro consiglio.
Le cantarono il rimpianto della paura che le sopraffece, del diniego che scatenò la crudeltà di Oreion.
La donna pianse commossa per la loro e la sua stessa sorte.
Ma ecco che un frullare d’ali la riscosse, le Pleiadi, quali dolci e timide colombe si posavano sulle sue mani dicendole “fa che l’uomo guidi Rigel a te, fa che ti doni Alnitak e Anilam e Mintaka e quando Betelgeuse e Bellatrix saranno sul tuo capo, noi tutte risplenderemo in te”
La donna con un unico abbraccio le raccolse nel suo cuore.
Tornò sulla terra e chiese al cacciatore di portarle Rigel in un mattino solare, ed in una notte buia Alnitak, Anilam e Mintaka.
E quando lui, spontaneamente e con serenità le pose Betelgeuse e Bellatrix sul capo, in cielo, finalmente all’unisono ed inseparabili, vibrarono Orione e le Pleiadi, ed una gran pace scese lungo la corda d’argento ad avvolgere l’uomo e la donna.
Che così vissero felici e contenti tanti e tanti anni ancora.

domenica 20 luglio 2008

farfalle estive

tagliare a cubetti una piccola melanzana, un pomodoro maturo.
tagliare a rondelle un cipollotto fresco, a fettine una gamba di sedano
mettere a bollire abbondante acqua salata
intanto riunire in una ciotola tutte le verdure, tranne i cubetti di melanzana che vanno infarinati.
quando l'acqua bolle calare 220 g di farfalle (per 2 pp)
mettere in un padella 8 cucchiai di olio e ,quando è ben caldo, friggervi i dadini di melanzana
scolare la pasta e rimetterla nella pentola, ed immediatamente scolarvi sopra l'olio delle melanzane e mescolare bene.
unire la pasta nella ciotola, unire anche i dadini di melanzana, salare e pepare abbondantemente, mescolare bene e servire con foglie di basilico pulite e spezzettate. Volendo aggiungere scagliette di provola o parmigiano.


Summer butterfly for 2 pp


Have 220 g of a type of pasta named "farfalle".
prepare a full cup of aubergine little cubes
chop into cubes also a red tomato
slice a little fresh onion and a celery cane
transfer all vegetables (except aubergine) in a bowl
put on fire plenty of salty water, when boiling, add the farfalle
in the meantime flour the aubergine and fry them in 8 tbls of olive oil.
when pasta is cooked, strain and put it again in the saucepan, immediately strain over the aubergine oil, too and mix well
add pasta in the bowl, add also aubergine, some salt, grind black pepper on, mix well
serve with basil leaves and, following the taste, add slivers of "provolone" or parmesan cheese.


Buon appetito!

sensazione sconcertante


Ho la netta impressione che qualcosa di molto importante mi stia sfuggendo.
Non so se ho un problema oggettivo o soggettivo.
Per cui non so se lasciare che le cose vadano da sole o se debbo agire per intervenire.
Il cuore e la mente irrazionale mi dicono di reagire, di provare, lottare se necessario. Il cosiddetto buon senso comune suggerisce di fare la cosa più facile.
Ma vale la pena di fare solo la cosa più facile?
Ho già passato ¾ della mia vita a fare le cose che il buon senso comune suggerivano e riservando al mio cuore ed alla mia “personale” mente spazi molto esigui.
Il risultato non mi piace affatto!
Non è che il bilancio sia tutto in negativo, ma certo è che non ho ottenuto né capra né cavoli. Né tanto meno questa arrendevolezza a favore del cosiddetto buon senso mi ha portato ad avere una sicurezza compensativa nel futuro. Anzi, ho la certezza di non avere nessuna sicurezza nel mio futuro! Ho una giovane amica che riunisce in un blog perle di saggezza sulle meravigliose possibilità di godere la vecchiaia (un mare di esempi edificanti), ho trovato molte tesi a sostegno di una mia decisione, peccato non poterle usare che a livello di parole: la vecchiaia si costruisce da giovani!
Io in questa mia vecchiaia mi sento come quando vado in albergo: la stanza può essere bella o confortevole, avere una bella vista ed un buon servizio in camera, ma non è la “mia” stanza e, come finisco i soldi, me ne devo andare. Una stanza in albergo può essere meravigliosa solo se è un momento di passaggio tra una casa ed un’altra, un’apertura sul mondo dell’inusuale!
C’è un valore nella coppia, che sta nell’unità creata dalla complementarietà degli individui, dal “sogno” comune, dalla capacità di “concedere” sé stessi e dalla possibilità di farlo in assoluta fiducia. Non sempre è realizzabile, ognuno di noi ha la tendenza a perpetuare schemi di sopravvivenza infantili, per cui se non c’è una sovrapponibilità degli schemi si verifica quello che gli inglesi definiscono, semplicemente ed onomatopeicamente, “a struggling on”.
Così io, dopo aver dato tanto valore all’essere nel cuore e nella mente, ora non sono più nessuno.
Certo non disconosco tutte le cose che ho fatto, ma sicuramente rimpiango di aver assecondato troppo le persone che ho amato. Questo non ha dato certezze né a loro, né tanto meno a me.
E così ora che, come direbbe la mia amica, sto nella meravigliosa età della piena coscienza, io una coscienza appagante ce l’ho solo in minima parte e non so proprio quanto sia meravigliosa!
A questa età si incomincia a sentirsi più vulnerabili, sai che le forze non ti assisteranno quanto le esigenze della vita, che avrai bisogno di essere tutelato oltre le tue capacità, sai anche che non sei riuscito a costruire una coppia o una società che lo faccia, così ti senti inquieto e non sai che fare degli ultimi barlumi di forza: resistere strenuamente o lasciarsi andare?
Ho un sogno che senz’altro serve al mio cuore ed è un’eredità che posso lasciare alle mie figlie, forse servirà anche alla sopravvivenza del domani.
Che faccio?
Lotto per tenerlo o faccio, per l’ennesima volta, quello che vogliono gli altri, sperando che mi garantisca un pochino oltre l’oggi?
È veramente difficile decidere.

giovedì 10 luglio 2008

Spazzatura viva!



Nella mia vita mi è capitato spesso di incontrare persone con le idee diverse dalle mie.

Ho sempre reputato l'evento una fortuna: un'apertura su altri che me, l'opportunità di una verifica dei punti deboli del mio pensare, l'opportunità di rivedere, correggere o perfezionare idee ed azioni (le mie!) oppure di cercare nuovi modi di comunicare con gli altri.

Oggi, mentre cercavo tra la spazzatura (come suggeritomi da sappiamo-chi) chi sono, scoprivo che proprio l'impossibilità di vederci come siamo ed una (colpevole) rigidità di vedute impedisce la continuità della vita e ci trasforma in "spazzatura". Basterebbe darsi da fare con fedeltà e coerenza ai propri ideali, ma anche con fantasia, agilità, attenzione.

Ho visto il corpo vitreo di una damigiana inserito in un muro di paglia, nel sottotetto buio di una casa nel bosco. L'avevano recuperato da una discarica, perchè erano stati capaci di pre-vedere, quella luce che ora conduce la magìa verde del bosco nel sottotetto della loro amata casa!

lunedì 7 luglio 2008

cammino lungo il torrente


oggi fa proprio caldo!
In genere lo sopporto bene perchè penso chè è proprio l'alternanza del caldo, del freddo, della pioggia, del sole che mi dà il senso del tempo.
Però oggi nella via stanno rappezzando con l'asfalto una lunga buca fatta i giorni scorsi per la manutenzione di non so quale tubo. Il caldo sale, sa di bruciato, i rumori sono dappertutto e non si sa dove stare.
Allora cerco riparo nei ricordi: immagino il balconcino della cucina in Liguria e, più tardi, chiusa nella panda (perchè oggi c'è sciopero generale dei mezzi sociali) immaginerò di risalire il torrente nel bosco accanto.

Credo proprio che, nonostante tutto, sarà un bellissimo pomeriggio:

un caffè sul poggiolo ed una bella camminata al fresco.
Le mani nell'acqua a cercare i gamberi sotto la ripa, a coppa intorno agli occhi per cercare di vedere attraverso i riflessi dell'acqua le trotelle nelle pozze più profonde.
I brividi ad ogni fruscìo nell'erba e respirare di sollievo perchè girandomi scopro che Patua e Blacky mi hanno raggiunto.

nero

Nero, nero è:

elegante, chi non ricorda l’eleganza degli abiti neri da mezza sera
poco sporchevole, i grembiuli a scuola
scoperta: che troverò sulla lavagna oggi?
magìa, il cappello ed il gatto delle streghe
caldo, la pelle di ‘Ndour
paura, l’angolo buio dell’infanzia
lutto, lustri di panni neri sulle donne
bugia, tonache che coprono uomini
intimidazione, le divise dei corpi speciali di buona memoria
sprezzante vanagloria, una camicia….

Guardando il telegiornale questa sera, mi sono resa conto che è un bel pezzo che capita di vedere certa gente con la camicia nera sotto un comune completo maschile ed il braccio teso a salutare

cara al sol, la camisa negra….

Mi piace tanto la mia Lombardia, mi piace tanto il suo verde. Nella mia immagine mentale la Lombardia è il verde, un colore che amo moltissimo, ma che non indosserò mai più. Qualche anno fa’, ho impacchettato gli ultimi golf e l’ultima camicia di seta (regalo della mia mamma) e li ho dati alla Caritas.

Nero.
Può un colore dare così tanto in gioia, mistero, piacere ed essere anche il simbolo del male?
Può un colore esercitare un’inconscia attrazione?
È lui che si fa scegliere o viene scelto?
Una volta credevo fosse retaggio solo della nostra cultura associare il nero al male, invece ho scoperto che le ragioni sono antiche e valide in tutto il mondo:
il buio è nero.
Per evitare brutte sorprese in campagna non metto mai mani o piedi negli angoli bui, eppure, per far risaltare qualsiasi colore lo appoggio sul nero, se voglio essere sicura di valorizzare un monile, lo accosto al nero.
Ora non capisco più.
Questi uomini, attenti al capello, vogliono valorizzare la dentiera? sono diventati tutti sfegatati fan del protocollo di Kyoto e vogliono risparmiare sulle mandate di lavatrice? o… vogliono mandarci un inconscio e minaccioso messaggio?

Scelgono il nero o sono scelti dal suo lato peggiore?

domenica 8 giugno 2008

impegno?

e' un po' che ci giro intorno con la testa e col corpo:
cosa posso personalmente fare per dimostrare quanto tengo alla qualità della vita nella piena considerazione del mio "altro". Come posso, senza trasformare la mia vita in un inferno, essere coerente con le idee che ho maturato in tutti questi anni di vita? Protestare? troppo facile, come unica azione, soprattutto troppo vano in questa società. Mettere in pratica ciò che penso? Basilare, ma insufficiente. E' vero che tante gocce formano il mare, ma bisogna che ognuna abbia la coscienza di essere una goccia che può formare il mare!
Informare? basilare. Di informazione ce n'è tanta, basterebbe volersi informare. Allora "sotto" mi sono detta e ho scoperto che l'informazione vera è settoriale, per cui si disperde in mille rivoli che solo una sorta di fanatismo ti permette di seguire. ? Dove sono finiti i giornali che informavano la gente su vari argomenti? Ora leggo giornali e guardo telegiornali in cui manca tutto: l'obiettività, l'aderenza al fatto, l'analisi del fatto, il senso lungo della storia e del futuro. Sembra che nelle redazioni ci sia un'accozzaglia di giornalisti che consegna il pezzo all'ultimo momento, per cui tanti pezzi sono pressoché uguali, uniformati nell'uso delle parole, dell'adattamento al trend socio-economico e di potere, unica differenza la firma. In tutto il giornale poche notizie trite e ritrite, stessa mentalità dicotomica di servaggio e di individualismo spinto. Qualche volta mi viene da piangere!

martedì 3 giugno 2008

anniversari 4

cosa dopo cosa, come la carota davanti all'asino!!!

Anniversari 3



2 giugno 2008
dove siamo? quando loro ci hanno sepolti?

anniversari 2


senza guerra, nel bozzolo appeso ad un filo che dondola in un mare d'ingiustizie e di guerre

Anniversari 1


23 anni senza guerra

è tempo di sognare!

ai prepotenti, agli esosi, ai vacui, agli egoisti:


una risata vi seppellirà!

sabato 31 maggio 2008

italian elder fritter



To my friends in Jyderup, Hamilton, Lathen, Kiev and all the others around by the world.


A quick elder fritter recipe.



  • Pick some shanked elder flowers, turn and shake them upside down.

  • Prepare a very soft batter stirring wheat flower with some sparkling white wine or water (it has to be very cold), a pinch of salt, a "zic" (very little pinch) of yeast.

  • Heat some seeds oil in a pan. Plunge the flowers into the batter and then into the frying oil.

  • Drain them over a piece of kitchen paper and

  • serve them warm an dusted with sugar.


Buon appetito!


E' tempo di sambuchi fioriti. Bianche ombrelle che illuminano i rigogliosi alberi da fosso. Alberi generosi ricchi di storie che vengono dalla notte dei tempi e che ci rinnovano ogni anno i loro doni. In questa stagione si raccolgono i fiori per farne vino spumante per puerpere, sciroppi per addolcire l'acqua e leggerissime frittelle.

Torno con la mente a Fargneta, una casina in mezzo al bosco nell'orvietano, dove con le bimbe andavamo lungo il torrente a raccogliere fiori di sambuco per preparare gustose merende di frittelle.

Ricettina veloce: preparare una pastella piuttosto liquida con 100 g di farina, dell'acqua gasata (o meglio ancora del vino bianco spumante) ghiacciata, un pizzichino di sale, un zic di lievito. Raccogliere dei fiori con un pezzetto di gambo, capovolgerli e scuoterli per eliminare eventuali animaletti. in una padella scaldare dell'olio di girasole o di sesamo. Tenendoli per il gambo, passare i fiori nella pastella e tuffarli nell'olio ben caldo. Toglierli, posarli su carta da cucina, spolverarli di zucchero prima di servirli belli caldi. Buon appetito!

giovedì 29 maggio 2008

La mia città, Milano, mi piace molto ma, in questo periodo, mi manca tanto la natura. Inizia la bella stagione, la stagione verde ed io ho nostalgia dei boschi, dei prati, dell'odore della terra dopo un acquazzone.
Così mi sono fatta un calendario di massima per il mese di giugno ed ho programmato degli sconfinamenti nel verde.
  1. alla Cascina Bargero, dove domenica 8 si terrà la Festa annuale della Rete GAS Al Naturale. Ci voglio andare, perchè tempo fa ho incontrato Silvia del GASU di Precotto e mi ha detto che il loro fornitore di frutta e verdura bio è questo della Cascina Bargero, voglio vedere chi è e conoscere un po' di altra gente che fa capo ai GAS.
  2. a Parma, Venerdì 13 giugno con Eraldo Affinati, che tiene un seminario durante un viaggio in treno verso Berceto. Titolo del seminario: Le ragioni del ritorno
  3. a Berceto, sabato 14 e domenica 15, per il Festival del cammino, il Passoparola, ci saranno altri scrittori che parleranno della loro visione del cammino e tante occasioni, già vissute, di camminare per boschi, con un'emozione nuova: il Wolf Howling. Di lupi ne ho visti parecchi, ma non li ho mai chiamati! Ci sarà anche lo stand del Wwoof.

martedì 27 maggio 2008

Primo


Questo è il primo post, frutto del lavoro con Karin e Gigi.