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mercoledì 3 febbraio 2010

referendum? dum dum

Referendum
Ovvero
“Consultazione diretta del popolo che viene chiamato a pronunciarsi direttamente in ordine di approvazione o rigetto di una legge”.

Sto assistendo stupita al silenzio col quale viene accolto dai media un certo agire di questo Governo.

La memoria può incominciare a farmi cilecca, vista la non tenera età, ma mi sembra di ricordare chiaramente che ci furono due referendum posti al popolo italiano e dallo stesso votati nel secolo scorso. (Diamo una connotazione di vetustà ai fatti, anche se non sono più di 4-6 lustri che sono avvenuti, giusto per non fare sentire troppo in colpa i vari giornalisti, opinionisti, fancazzisti … che popolano di bla bla gli spazi mediatici).
Mi ricordo che,
in un referendum sull’uso del nucleare in Italia,
la maggioranza del popolo italiano si è detta contraria.

Mi ricordo che,
in un referendum sull’uso degli ogm in Italia,
la maggioranza del popolo italiano si è detta contraria.

Mi sembra che i risultati dei referendum diventino Leggi e per cui vadano rispettate da tutti (la metto giù semplice, perché son ignorante).

Ma che, son tutti morti quelli che han votato per il no?

Qui mi par di capire che si riprendano a costruire centrali nucleari e a coltivare mais ogm e nessuno fiata.

Le Leggi, c’insegna il nano, si possono modificare (lui e soci cercano anche di interpretarle a proprio uso e consumo), ma fino a che ciò non viene fatto, restano valide.
Quando è passata la modifica o abrogazione delle summenzionate Leggi, popolarmente votate?

O forse non è ancora passata ed è un colpo di mano che s’apprestano a fare, mettendo le modifiche in mezzo ad un centinaio di altre leggine con le quali creano una cortina fumogena?

Ma i media dove stanno?
Alla causa di divorzio del nano? Allo stadio? Al grande fratello?

Mi rivolgo ai media, perché non oso neanche più invocare il contradditorio camerale.
El gh’è no!

Forse le conoscenze tecniche si evolvono e le scelte fatte allora erano frutto dell’ignoranza popolare. D'accordo, spiegatemi chiaramente e convincetemi sul perché ciò, che sembrava sbagliato allora, ora è giusto.
Se me lo spiegate per bene, ci stò.
Diversamente no!

martedì 23 giugno 2009

Il Re è nudo!

Una volta i Capi diventavano capi in quanto simboli di saggezza, di qualità positive, perché la gente amava identificare in loro le migliori aspirazioni, amava rispecchiarvisi.
La gente ha sempre amato avere dei Capi.
La gente comune non ama il rischio, la lotta, l'assunzione di responsabilità pesanti, cose che peraltro è costretta a fare tutti i giorni, ma che pensa siano picciol cosa per il solo fatto che sono alla portata di persone comuni, come loro appunto.
Invece le cose importanti, quelle relative alla Nazione, quelle hanno un immenso valore, vanno gestite dai Grandi!
Allora la gente, in tempi di Democrazia, si guarda intorno e dice:
"chi è il più bravo tra noi, chi ci rappresenta?"
e poi:
"chi è il più bravo tra i bravi, chi ci rappresenta?"
Gli italiani studiano poco la Storia e le storie in generale, è un dato accertato.
Ma non fosse anche accertato, i fatti dimostrano che è così: confondono ancora Storia e storie.
Il signore qui a fianco è stato scelto da una larga parte degli italiani per rappresentarli.
La nudità non è un peccato, per cui non è per quello che ho cercato e messo a confronto queste due foto, ma è per dimostrare una volta di più che le bugie hanno le "gambe" corte.
Il signore è ripreso in condizioni di normale relax nella prima, e mentre si appresta a discutere di politica nella seconda.
Sì, perché lui sostiene che in quelle occasioni intratteneva ospiti politici coi quali doveva parlare di cose importanti, affari internazionali, candidature o semplici affari di Casa Nostra e si vedeva costretto dai suoi doveri di anfitrione ad offrire, beninteso di tasca sua, qualche "svago": danzatrici, musici, ecc.
Infatti questo personale da "ricreazione" viaggiava sul suo elicottero personale, o no?
La seconda foto documenta che il signore, che è un tipico "uccello da spiaggia", si arrazza parlando di politica, come si può ben vedere.
Tragico è che il signore, una volta che ha finito di parlare di politica in privato, ha la tendenza a trasformarsi in "uccello padulo" per tutti gli altri.
meditate, gente, meditate,
voi che l'avete votato,
le bugie hanno le gambe corte
e il re
prima o poi è nudo!

sabato 13 giugno 2009

L'attenzione nel dire, fare ....


Questa foto è tratta dall’archivio di ricerca delle persone scomparse nei vari campi di concentramento durante il regime nazista.

Guardarli mi ha profondamente commosso. Hanno volti datati dall’epoca, ma sono i nostri volti, potrebbero essere quelli dei nostri padri, mariti, figli. Qui sono solo uomini, ma ci sono volti di donne, di bambini ….. gente ignara che, quando ci sono stati i prodromi dello sfacelo che li ha portati a perdersi, ha pensato che non valeva la pena di fare un can can per delle piccole cose:

“… in fondo che cambiava? Sostanzialmente tutti agivano per il bene dell’Umanità, chi in un modo, chi in un altro, perché qualcuno avrebbe dovuto essere così cattivo da volere il Male?”

Poi si sono trovati in una storia più grande di loro, non la capivano più, si discostava troppo dalla loro piccola vita quotidiana e le azioni per riprendere in mano la Società chiedevano un impegno troppo grande, superiore alle loro piccole forze di uomini soli. Lo sgomento li bloccava, intorno sembrava non esserci nessuno che la pensava come loro, tutti comprati o zittiti dalla paura.

Un atto eroico, ma anche solo un bisbiglio o il semplice fato ha portato uomini , donne e bambini nelle pagine di questo archivio.
Che fossero scienti, succubi o innocenti, non importa, ora sono nel nulla, perché?

L’unica colpa che hanno avuto gli adulti qui ritratti e tutti gli altri scampati o ritrovati è stata di rendersi ciechi per ignoranza, sottostima della realtà o pavidità.

Ora stiamo vivendo tempi simili, abbiamo permesso una lenta colonizzazione dei posti di comando politici a persone con pochissimi valori, se non quelli riferiti ad un concetto di benessere personale esagerato.
Stiamo assistendo ad un sistematico svilimento e smantellamento dello Stato, dei valori sociali, della comunicazione libera delle idee. Quello Stato sociale sofferto e pagato con la sofferenza di milioni di persone non più tardi di 65 anni fa!

Insomma ci stiamo comportando come le tre scimmiette, che non danno fastidio al momento, ma portano lutto e rovina.

Abbiamo ancora strumenti leciti per ribellarci all’instaurarsi di un regime dittatoriale,
spero tanto che qualcuno riesca ad agglutinare il buon senso e a gestirlo coi mezzi che abbiamo ora, ma spero ancora di più che ogni persona che in questo momento ha coscienza di quanto sta accadendo non stia zitta, non lasci correre né in casa, né con gli amici, né al lavoro, né al seggio elettorale.

Essere conservatori, avere dei valori forse un po’ superati nei modi di espressione, non vuol dire dovervi abdicare. Né tanto meno giustifica il fatto di consegnarsi nelle mani di kapataz, senza valori e senza storia, che credono solo nei soldi, nella sopraffazione e nel culto di sé stessi.

Mi piacerebbe tanto, che partendo dall’impegno di rispondere a questo piccolo post, ognuno dicesse come la pensa, cercasse altri amici con cui parlare di questi tristi e bui momenti dei quali non dobbiamo solo essere inani testimoni, ma che dobbiamo contrastare per tornare ad un vivere più civile.

mercoledì 21 gennaio 2009

venerdì 9 gennaio 2009

quanti morti?

Guardo la TV e vedo immagini di civili straziati da bombe, razzi.
a volte portano la kippah, a volte la kefiah, gli abiti sono diversi, lo strazio uguale.
Mi prende alle viscere, é quello che vogliono loro.
Loro chi? Non lo so esattamente,
ma ho individuato un meccanismo perverso che si perpetua da tanti anni.

Me ne sono realmente accorta all’incirca dal ’68. Tutti i giornali ad un certo punto incominciarono ad aprire con le BR: "hanno scritto questo, hanno detto questo, hanno gambizzato quello" e via alle prime pagine, via a sempre più grandi titoli. Sì, lo dico tranquillamente, perché prima di arrivare alle azioni cruente mi ricordo bene che c’erano stati comunicati irriverenti, poi bellicosi, poi minacciosi, ma ancora non erano arrivati a fare azioni di rilievo che già la stampa dava alle loro gesta uno spazio spropositato, in prima pagina. Ho proprio notato che si andava perdendo il contatto con la realtà: morti ammazzati da camorra, mafia, ‘ndrangheta venivano riportati in piccoli trafiletti nelle pagine interne, come se quegli assassinii non fossero importanti, come se il fatto di avere delle organizzazioni criminali che uccidevano ogni giorno un sacco di persone non fosse preoccupante quanto e più delle BR.

Le BR hanno fatto tanti morti. Le stragi nere, parecchi di più.
Mafia, camorra, ‘drangheta quanti ne hanno fatti dal 68 ad oggi?
Non mi ricordo di averli mai visti quantificati tutti insieme dai media come un cancro che minaccia e distrugge l’Italia molto più delle BR.

Ma mi sembra anche, che a parte qualche exploit all’inizio, per il quale usano la stessa enfasi che in questi giorni riservano al conflitto israelo-palestinese, e ogni tanto a qualche ripescaggio in occasioni tipo la liberazione di Ingrid Betancourt,
i media non parlino seriamente ed onestamente del dramma dei conflitti bellici.

Il farlo forse vorrebbe dire analizzare senza ipocrisia come e perché nascono questi conflitti. Vorrebbe dire ammettere che spesso i Paesi, in cui si combatte , sono poverissimi come trend di vita, ma ricchi di qualche materia prima che ingolosisce i potenti.
Serve a non domandarsi quanto guadagna chi va a ricostruire , o quanto guadagna chi vende le armi.
Vorrebbe dire che il giro del fumo delle borse si arricchisce anche sulle guerre.
Serve a non dirsi che l’indotto della guerra tocca e arricchisce quasi tutti i cosiddetti paesi civilizzati.

Nel ’64 la repressione del governo colombiano nei confronti del movimento di autogestione contadina fa nascere le FARC. Il conflitto armato, da allora ha fatto 300.000 morti in Colombia. Per la recente liberazione di Ingrid Betancourt, i media hanno saputo solo parlare di quanto erano stati bravi a sollecitarne la liberazione, nessuno l'ha voluta realmente ascoltare.
Nel ’67 Palestina ed Israele hanno incominciato a fronteggiarsi, da allora, Guerra dei sei giorni, Intifada, Guerra dello Yom Kippur, invasioni varie e ritiri, hanno provocato 108.000 vittime.
Nel '69 nelle Filippine: insurrezione comunista 40.000, insurrezione islamica 120.000. Più Operazione Enduring Freedom. Totale vittime ufficiali 160.000, stimate dalle Ong 200.000.
Nell ’80 guerriglia in Perù. 69.280 vittime
Nell ’83 insurrezione Tamil nello Sri Lanka. 70.000 vittime
Nell ’87 seconda guerra civile in Uganda. 12.000 vittime
Negli anni: ’88 guerra civile in Somalia, ’89 conflitto Indo-Pakistano in Kashmir, ’90 Insurrezione separatista in Senegal, ’92 Conflitto del Delta del Niger, ’93 rivolte autonomiste dell’Assam, Tripura, Nagaland. Sconosciuto il numero delle vittime.
Nel ’99 Seconda Guerra Cecena,. 75.000 vittime civili
Nel 2001 Guerra in Afghanistan, 34.000 vittime
Nel 2003 Guerra in Irak.,151.000 vittime (?); Conflitto nel Darfur, 400.000 vittime.
Nel 2004 Insurrezioni in Belucistan, Thailandia, India e conflitto ideologico in Waziristan, 10.000 vittime (?)
Nel 2005 guerra in Ciad, circa 1.400 vittime
Nel 2006 conflitti in Mexico, circa 2.700 vittime; conflitto Hamas-Fatha. 265 vittime
Nel 2007 rivolte e conflitti in Niger e Mali, in Ogaden, circa 700 vittime
Nel 2008 guerra in Ossezia, oltre 2000 vittime. Conflitti in Congo, Kivu, Ruanda, ancora sconosciuto il numero delle vittime

Tutti questi conflitti sono ancora in corso.
I dati, quando ci sono, vanno dall’inizio del conflitto ad agosto 2008.


Ho preso in analisi solo i dati a partire dal ’64, cioè da quando ho incominciato a rendermi conto che i media parlavano seguendo strategie che non erano di verità ma di opportunità.

E mi domando: visto che i media alla mia portata sono quelli di un regime democratico e visto che i mezzi espressivi sono tanti e la possibilità di dire le cose come veramente stanno è di tutti,
come mai tutti i media seguono l’onda creata da qualche re travicello?
Entrano tutti in fibrillazione allo stesso momento, vibrano tutti allo stesso modo, sono tutti corti di memoria, danno alle vittime importanze diverse: quelle che tirano e quelle che no.

E visto che gridano tutti contro la guerra, forse dovrebbero pensarci tutti i giorni,
perché i figli si educano da piccoli,
- quando non si fa la prepotenza di parcheggiare in seconda fila per lasciarli a scuola,
- quando non si ostruisce il marciapiede col Suv,
- quando non si suona il clacson gridando: muoviti stronzo!
- Quando non si passa avanti alla gente in fila,
- Quando non si denigra il maestro che ha il compito di educarli.
- Quando si dice chiaro e tondo: non si danno soldi alle scuole private, fino a che non ce ne sono abbastanza per le scuole pubbliche.
- Quando non ci si vanta di essere “ammanigliati”,
- Quando non si chiedono sconti.
-Quando si pagano le tasse, i conti, le rate, non si spende più di quel che si ha in tasca.
- Quando non si umilia chi è più povero, straniero o differente.
Ma cavoli, poi ci si indigna se qualcuno fa guerre di sopraffazione, ma questa è una società che gliela dà con il biberon ai suoi figli l’idea di sopraffazione, l’idea di guerra!
Quanti sono i morti sul lavoro, quelli sulle strade?
Possibile che non si sappia più dare valore e dignità alla vita?

sabato 15 novembre 2008

gooooong!




Sei lustri fa, mi sono ritirata sull’Aventino:erano spariti “i compagni”, il sottoproletariato mutuava la spocchia della borghesia senza averne i valori.
Mi sono macerata nel dolore, avevo appena scoperto che mi si era rotto il giocattolo dell’utopia.
Affondavo le mani nella malattia e nella terra, cercando di liberarmi di una e di ritrovare l’altra.
Per 4 lustri mi sono indignata perché vivevo in un Paese, che sembrava dimentico che il 75% del suo territorio e della sua popolazione erano “campagna”.
Mi incavolavo perché il territorio veniva definito solo “urbano” ed “extra-urbano”, il “rurale” non esisteva più, come fosse obsoleto. Come se in città si campasse d’aria e di rondelle e non di grano, cavoli e latte.
Ora sono più tranquilla, sono tornata in città, mangio pomodori di plastica, le zucche servono per Halloween.

E stasera sono sobbalzata: altro giro, altra bambolina!

Il nano, il macrofallo che gira il mondo, dicendo di rappresentarci, dall’estero, parla di noi solo come di “produttori” e “consumatori”.

E gli “italiani”? i “cittadini italiani” componenti una popolazione, anche sua?

Occhio,
il brachicefalo esterna senza pudore la considerazione che ha di sé stesso e di tutti noi!

Ma questa stampa libera ed impegnata, che oggi senza rispetto, sbatte sulle prime tre pagine lo strazio di un padre, e sulle tre seguenti , nega l’evidenza che i soprusi, compiuti alla Diaz da dei tirapiedi, sono dovuti a ben altre “alte” cariche.

Questa stampa libera così sensibile,
non ha orecchi e occhi per tutti questi colpi di gong?

sabato 25 ottobre 2008

Del buon uso

Questo è un divano.
Serve per sedersi comodi, riposare, conversare, pensare, schiacciarci anche un pisolino
se gli chiedo un'aspirina, attendo invano,
Se mi ci butto con una rincorsa, mi sfugge, peggio ancora se ci metto i feltrini, non farà più rumore, ma sguisherà più velocemente
Se ho un divanone
inutile metterci un "feltrone"
Per favore ridiamo ad ogni cosa il giusto valore!

venerdì 12 settembre 2008

Oggi: GRAZIE!

GRAZIE
a Curzio Maltese per la chiarezza del suo odierno.
Vorrei che tutti i giorni una voce pubblica dicesse forte ed altrettanto chiaro a chi di dovere:
fate, dite, qualcosa di sinistra!
GRAZIE
allo sconosciuto che mi suggerisce di analizzare che senso ha il ritorno del ritorno.
Mi sta rendendo più cosciente di due delle tante anime che mi fanno vivere.
GRAZIE
ad Alessandra, che lotta contro le beghe degli speculatori che vogliono annullare la sua azienda.
Lotta e riesce a ridere ancora serenamente!

domenica 8 giugno 2008

impegno?

e' un po' che ci giro intorno con la testa e col corpo:
cosa posso personalmente fare per dimostrare quanto tengo alla qualità della vita nella piena considerazione del mio "altro". Come posso, senza trasformare la mia vita in un inferno, essere coerente con le idee che ho maturato in tutti questi anni di vita? Protestare? troppo facile, come unica azione, soprattutto troppo vano in questa società. Mettere in pratica ciò che penso? Basilare, ma insufficiente. E' vero che tante gocce formano il mare, ma bisogna che ognuna abbia la coscienza di essere una goccia che può formare il mare!
Informare? basilare. Di informazione ce n'è tanta, basterebbe volersi informare. Allora "sotto" mi sono detta e ho scoperto che l'informazione vera è settoriale, per cui si disperde in mille rivoli che solo una sorta di fanatismo ti permette di seguire. ? Dove sono finiti i giornali che informavano la gente su vari argomenti? Ora leggo giornali e guardo telegiornali in cui manca tutto: l'obiettività, l'aderenza al fatto, l'analisi del fatto, il senso lungo della storia e del futuro. Sembra che nelle redazioni ci sia un'accozzaglia di giornalisti che consegna il pezzo all'ultimo momento, per cui tanti pezzi sono pressoché uguali, uniformati nell'uso delle parole, dell'adattamento al trend socio-economico e di potere, unica differenza la firma. In tutto il giornale poche notizie trite e ritrite, stessa mentalità dicotomica di servaggio e di individualismo spinto. Qualche volta mi viene da piangere!