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venerdì 28 settembre 2012

Un po' di meritata voga



La notizia di per sé all’inizio non mi aveva colpito, che Sallusti fosse stato condannato a 14 mesi di galera mi sembrava un atto di giustizia tout court. Invece oggi mi ha veramente colpita la bagarre sollevata da tutti i giornalisti e parlamentari.

Escludendo da qualsiasi analisi di merito i politici, che ormai sono completamente declassati in qualsiasi scala dei valori, è tanto che penso che siano rimasti ben pochi giornalisti ed ancor meno giornali affidabili.

Da troppo tempo alcuni quotidiani pubblicano solo spazzatura, articoli con titoli ad effetto per deformare la percezione dei fatti. Usano il sistema dello scandalo, vero o presunto, non importa, tanto nella memoria collettiva rimane solo la loro accusa.

La sospensione di Feltri, sarebbe stata una vergogna per chiunque, non per lui. La sua certezza di essere la “mano longa” del padrone, lo ha fatto semplicemente cambiare di titolo all’interno della redazione del quotidiano e continuare con l’usuale tracotanza a darne il la. La radiazione di Farina, non gli ha impedito di continuare a scrivere ed essere pubblicato sotto pseudonimo dall’unico-ignaro Sallusti.

Dov’era il signor presidente dell’Ordine dei giornalisti, che stamane ricordava la loro punizione come esemplare e sufficiente a garantire la giustizia in nome della libertà di stampa?

L’impressione è che queste e tante altre persone, conoscendo gli italioti garantisti, abbiano continuato a fare come gli veniva richiesto dal “padrone” per i suoi fini, sicuri che, in caso di condanna, qualcuno gli avrebbe permesso di giocarsi la carta dei “duri e puri”.

Parole di Sallusti al TG ieri sera: “… per sfuggire alla galera, non chiederò l’affidamento ai servizi sociali, perché non sono da rieducare, né chiederò la grazia perché ho fatto il mio dovere …” (sic!) e oggi, guarda caso, il cosiddetto onorevole Farina, si è confessato autore dell’articolo per il quale è stato incriminato Sallusti e ha chiesto la grazia per il condannato.

Perché aiutare delle persone senza scrupoli a farla franca solo per eccesso di garantismo o di pavidità nei confronti di un ipotetico futuro di perseguitati in nome della verità?

Perché Sallusti, non dovrebbe pagare? Forse perché la macchina del fango sulla Magistratura non deve fermarsi?

Oggi ascoltavo alla radio la dichiarazione spudorata del Presidente dell’Ordine dei “giornalisti” e poi quella di Feltri, che combaciavano. A tutti e due il “padrone” ed il suo partito avevano promesso, fin dai primi del 2000, una rettifica della attuale Legge sulla stampa. Peccato che ci sia stato solo l’emendamento Cirielli, e la Legge, a loro dire “buona” si sia persa nei meandri di Montecitorio … L’Ordine ha avuto ben due lustri per farsi valere e farla valere con gli argomenti che ha sbandierato oggi come “libertari e democratici”!

Perché l’Ordine dei Giornalisti, con le sue condanne”esemplari” non è arrivato prima della Magistratura? Non dovrebbe garantire la veridicità delle notizie, l’obiettività nel commento delle stesse, il rispetto delle credenze politiche e di fede, la non offesa ed il non dileggio delle parti avverse?

È solo il mancato rispetto di questi ovvi comportamenti di base che ha portato alla condanna di Sallusti da parte della Magistratura.

È inutile che si offendano se uno li definisce una Casta, tanto lo sono; anche su Rai3, oggi, nessuno ha avuto il coraggio di rintuzzare un sedicente giornalista che insinuava che il Giudice avesse fatto ricorso solo per esosità.

Incomincia ad essere lunga la lista di quelli da cui Dio dovrebbe difenderci, se ora, ai delinquenti comuni e ai politici, si aggiungono anche i giornalisti ed i “cavalieri”!!!!

sabato 19 maggio 2012

Banda Bassotti




Questa piccola nota su cui meditare è per le mie figlie, che erano molto piccole, o per quegli amici giovani che non erano ancora nati, quando sono successe le cose su cui vorrei che meditassero per sapersi regolare.

Negli anni 1977/78 in Europa si tenevano le elezioni presidenziali nei  principali Paesi (Germania, Francia, Italia)

Alla prima tornata per le presidenziali francesi vinse la sinistra, la Germania la seguì a ruota; stavamo per votare anche in Italia e… nonostante un tenace lavoro preparatorio tenuto prima (a base di stragi), si aveva netta l’impressione che anche qui stesse per prevalere la sinistra (intendiamoci bene era già passata l’infatuazione maoista, la ribellione contro tutto ciò che era a stelle e strisce).

Gli italiani, nonostante fossero tirati da una parte e dall’altra a suon di gambizzazioni e stragi, stavano per decidere con la loro testa.

Ed ecco esplodere il caso Moro. (Moro, nonostante fosse della DC, era per un dialogo con la sinistra, non un’apertura, solo un dialogo tra una persona pulita che voleva capire e gli italiani che stavano al contradditorio).  Hanno rapito proprio lui e nessuno dei suoi si è mosso per aiutarlo.

Così la banda bassotti, indossata la maschera, ha avuto mano libera per ingabbiare e reprimere chiunque girasse la testa a sinistra. Colpo nello stomaco agli degli italiani o agli europei tout court. La seconda mandata in Francia registra un cambio di direzione, in Italia pure la gente abbassa la testa ed abbozza. Solo in Germania Wenders osa porre delle domande col suo "Deutschlander Herbst".

Gli anni ci hanno dimostrato che i servizi avrebbero potuto evitare stragi, gambizzazioni, uccisioni, il rapimento e l’esecuzione di Moro e anzi, a me è rimasto qualche dubbio pure su chi abbia agito veramente. Gli anni hanno anche dimostrato che mafia e potere politico sono sempre stati strettamente connessi.

Pensiamo a come stiamo adesso

  • Teniamo presente che la banda bassotti è sempre al potere, anche se con altri volti sotto le maschere (checché se ne dica, anche se da onorevoli sono passati a senatori, alla Camera almeno per loro c’è stato un ricambio generazionale!).
  • Pensiamo ai risultati dei processi per i fatti di Genova, di Piazza della Loggia,
  • pensiamo al recente ferimento di un Dirigente e alla pista anarchica subito evocata,
  • pensiamo all’attentato di stamane ….

Pensiamo al fatto che metà dei capi europei sta seduto sui carboni ardenti, in ostaggio ad un meeting americano. Non penso a Obama, penso alla banda bassotti internazionale.

Un pugno nello stomaco agli italiani e .. solo agli italiani?

Banche? Business? Banda bassotti, tout court?




sabato 27 novembre 2010

Adolescenti disorientati ed abbattuti ?!?





Questa mattina ascoltavo una giovane madre preoccupata per sua figlia, studentessa liceale, lavoratrice, intelligente, apparentemente senza problemi, ma perennemente “abbattuta”. Ci si domandava come mai, poi, proprio riflettendo sull’intelligenza del soggetto, mi è venuto in mente che se sono tempi difficili per tanti adulti, ancor più debbono esserlo per tanti adolescenti che non trovano riscontro nei cosiddetti fatti-maestri di vita.
I fatti sociali che dovrebbero portare all’osservazione, alla meditazione e di conseguenza a scelte di crescita, vengono strumentalizzati, usati e gettati senza il più piccolo commento sulla loro conclusione aberrante, sul comportamento aberrante delle persone a cui è demandata la soluzione. Come se, gli attori e anche chi ne è messo a parte non contasse assolutamente niente, come se tutti fossero solo astrazioni di fronte all’importanza dell’audience.




Per esempio, uno dei fatti più ponderosi, successi ultimamente e seguiti con clamore dai media:




l’occupazione della gru a Brescia.



Questo fatto aveva puntato il dito su:



- la disfunzione e la totale illogicità, nonché mancanza di umanità
della Legge sugli immigrati-lavoratori:
- la confusione dei significati immigrato, rifugiato politico, clandestino
usati tutti come sinonimi.
- Il lavoro nero.
- La distinzione dei lavori riconosciuti solo in base ad una funzionalità di comodo nostro.
- Lo sciacallaggio perpetrato dai soliti trafficanti ed imbroglioni.
- Il non controllo degli stessi da parte delle autorità preposte.
- L’assurdità ed ambiguità di certe legiferazioni.
- La loro incoerente applicabilità.
- La farraginosità ed inaffidabilità del sistema burocratico italiano.
- La mancanza di coraggio, coerenza e di affidabilità delle autorità e rappresentanze civili
e sindacali, in prima battuta e il non intervento sanatorio delle autorità che,
in seconda battuta, dovrebbero contemplare la revisione di una Legge tanto iniqua.



Dopo aver tanto parlato e mostrato le immagini degli occupanti,


quanti telegiornali hanno divulgato la notizia che due di loro sono stati arrestati?


E che tutti saranno espulsi?




Questo è parte del mondo degli adulti a cui guardano gli adolescenti.





Cercare di porre rimedio a tanto sfacelo può sembrare quasi utopico, e scoraggiare, ma potrebbe non essere impossibile, secondo me le vie percorribili sono tante, per esempio, partire da due concetti base:



1° ogni uomo è responsabile dei propri atti in prima persona. E questa responsabilità deve essere spontaneamente perseguita, deve diventare un’abitudine come il respirare
2° si deve perseguire la costruzione di una coscienza etica. Ci si può arrivare in tanti modi, ognuno deve trovare quello che gli è più congeniale per cultura, vocazione, attitudine … ma sempre in osservanza del 1° punto.




Inutile, in questo momento parlare di atti politici, sarebbe estremamente imbarazzante, vista la situazione e gli attori sulla scena; parlare di atti di fede religiosa è relativo e fuorviante. Per cui mi stanno molto simpatici dei movimenti, a prima vista lontani e pragmatici, ma abbastanza adatti per instaurare un, momentaneamente accettabile, impegno di costruzione della propria coscienza e, di conseguenza, vita spicciola.



Ho trovato ottimi allo scopo alcuni brani tratti da un manuale di Permacoltura, cosa che tutti pensano legata solo all’agricoltura, ma che va ben oltre.




La permacultura è la progettazione, la conservazione consapevole ed etica di ecosistemi produttivi che hanno la diversità, la stabilità e la flessibilità degli ecosistemi naturali.
Allo stesso modo, la permacoltura, si può applicare a strategie economiche e strutture sociali.



Vale a dire:


- pensare, sentire, inventare, progettare il proprio essere integrati nel mondo.
- disegnare il proprio sistema di vita, la propria casa, il territorio che la circonda,
in modo armonico, in modo consapevole.
- Consentire al proprio essere nella vita di pensarsi da sé, non di essere pensato da altri:
sostituendo l'ascolto al dominio, la curiosità alla violenza,
la speranza costruttiva alla fretta di ottenere tutto e subito.






Altri passaggi li ho trovati nel Manifesto del Voluntary semplicity movement





Curare le relazioni, a partire dai rapporti affettivi fondamentali, aprendosi però anche alla comunità ed ai cosiddetti “emarginati”.


Allontanare il calcolo economico e utilitaristico dalle relazioni affettive e dalle relazioni con gli altri, badando più al rapporto sereno e aperto che alle gelosie ed all’orgoglio.


Instaurare relazioni di collaborazione, di reciproco aiuto, di conoscenza e di dialogo in modo da disinnescare le eventuali tensioni e da garantirne la risoluzione nonviolenta.




Tutte queste relazioni, se vissute con calore, immediatezza, schiettezza, fiducia, coraggio, portano a forme costruttive sociali ed individuali che, seppur diverse ed in modo diverso, hanno un ritorno funzionale su entrambi i fronti: quello personale e quello sociale.





Tutelare il bene comune. Riscoprire la dimensione comunitaria e conviviale, creando ecosistemi armonici con chi ci sta vicino escludendo o limitando le relazioni economiche. Preservare quel poco veramente necessario alla vita serena di tutti.


Bandire le leggi dell’utile, dell’egoismo e del mercato, nella ferma convinzione che un ambiente composto da individui sereni ha conseguenze benefiche per tutti.


Ricercare la stima, la riconoscenza, il lustro, nelle interazioni reali con gli altri e non nel potere o nella disuguaglianza materiale.




lunedì 15 novembre 2010

Rubini, oh Rubini!


L’altra sera ho visto, del tutto casualmente, su rete 4 (mediaset!) un film vecchio modo, come vorrei fossero tutti i film: con il lieto fine. Alcuni personaggi, volutamente caricati, ponevano l’accento su situazioni che ci toccano tutti, se non personalmente, molto da vicino. Vizi e virtù di questa società, dove i primi sembrano prevalere sulle seconde. Sembrano …

Grande Rubini!!!
E pensare che l’ha girato nel lontano 1994!!!!.
Certo è che il film è attualissimo e mi ha sorpreso che sia sfuggito alla censura del banana.

I personaggi, sono i degni prodotti di questi ultimi anni di imbarbarimento. Il ribaltamento dei ruoli, con le paradossali avances di una donna in carriera verso i sottoposti, rende accettabile e nuova la pièce, altrimenti scontata. La frenetica angoscia di Haber porta a galla quello che è un tormentone per i più in questi ultimi anni. Gente semplice disposta ad abdicare ai propri valori nel momento che si sente minacciata da tutti quelli che valori non ne hanno. Rubini, protagonista inarrivabile nella sua inscalfibile semplicità, scandaglia i risultati del potere abusato, del dio-soldo, della sopraffazione, dell’impudenza delle corti dei vari nani. Permette di riflettere su quanto costi resistere, con mezzi o senza, alle odierne sirene. Racconta quanta fatica si debba fare per non saltare il fosso della propria e sociale morale: quando morale è stima e rispetto degli altri come di sé stessi, empatia, solidarietà, aderenza ad una scala di valori degna di un Uomo.

Come già detto, il film mi è piaciuto perché, pur mettendo in luce l’aspetto gretto del banana-time, ha una fine che ricorda il vecchio impegno dei cineasti americani (purtroppo solo fino a qualche decennio fa) di non fare mai che un film possa suggerire che il crimine, i cattivi sentimenti, paghino.
E anche perché, dopo aver fatto riflettere sulle umane debolezze, spacciate per adeguamento ai costumi, suggerisce un paio degli infiniti modi per sottrarsi al pressing del malcostume: paradossale ed esilarante quello del vecchio scrittore!

Ho dormito felice: ho sognato che, per festeggiare i centocinquanta dell’unità d’Italia, il duemiladieci si chiudeva all’altezza dei vecchi codici hollywoodiani !

mercoledì 14 luglio 2010

No comment, o quasi!


oggi ho ricevuto da Google AdSense una mail con la quale mi avvisavano di aver disattivato la pubblicità, per aver pubblicato delle foto di un nudo (peraltro riprese da un giornale europeo) in un post dell’estate scorsa.

All’inizio mi sono detta: “mi hanno confusa con una delle mie omonime (per la cronaca: una giornalista, una pornostar, una suora). Quando mai ho pubblicato materiale osceno?
Poi rileggendo bene ho capito che intendevano proprio me! e per il blog del luglio scorso 2009: il re è nudo! Il post al quale avevano già cancellato autonomamente 19 commenti e mi avevano suggerito di cancellarne, di mia sponte, altri due veramente innocenti, ne è sopravvissuto 1 solo!

La cosa non mi tocca molto perché il nudo non era né porno, né edificante, però ho cercato di modificare il post, eliminando le foto, ma non so se ci sono riuscita. Boh?!

Mi tocca, nel senso che mi preoccupa, che anche un gigante come Google abbia dovuto mettersi al riparo.

Ragionandoci sopra: foto di pubblico dominio che non ledono la dignità del soggetto e che, all’epoca, sono state tollerate dallo stesso con l’ostentazione sfrontata di un “possedere” anche quel “potere”, non mi sembravano nemmeno degne di nota.
Invece giustamente Google ci vede una lesione del contratto AdSense, che prevede che non si possano postare foto porno, di nudi o di atti sessuali. Pace, niente pubblicità.
Ma che la lettera si chiuda in questo modo, con questo tipo di intimidazione finale:

“Tenga presente che, qualora continuiamo a riscontrare violazioni da parte sua in futuro, potremmo disattivare il suo account.”

Mi lascia con la bocca amara, e prendo tristemente nota che è incominciato anche il casino informatico per cui la rete è piena di siti violenti, porno, di pubblicità porno, di spam porno ( che mi arriva in base alla mia età anagrafica) e solo il parental control tutela i minori o i semplici cittadini, ma il banana gioca a fare il re e chiede i distinguo a suon di dollaroni e di Leggi ad personam.

Censura!



Il Re è nudo! Una volta i Capi diventavano capi in quanto simboli di saggezza, di qualità positive, perché la gente amava identificare in loro le migliori aspirazioni, amava rispecchiarvisi. La gente ha sempre amato avere (qui c'era un immagine che mi è valsa la sanzione )dei Capi. La gente comune non ama il rischio, la lotta, l'assunzione di responsabilità pesanti, cose che peraltro è costretta a fare tutti i giorni, ma che pensa siano picciol cosa per il solo fatto che sono alla portata di persone comuni, come loro appunto. Invece le cose importanti, quelle relative alla Nazione, quelle hanno un immenso valore, vanno gestite dai Grandi!Allora la gente, in tempi di Democrazia, si guarda intorno e dice:"chi è il più bravo tra noi, chi ci rappresenta?"e poi:"chi è il più bravo tra i bravi, chi ci rappresenta?" Gli italiani studiano poco la Storia e le storie in generale, è un dato accertato.Ma non fosse anche accertato, i fatti dimostrano che è così: confondono ancora Storia e storie. Il signore qui a fianco è stato scelto da una larga parte degli italiani per rappresentarli. La nudità non è un peccato, per cui non è per quello che ho cercato e messo a confronto queste due foto, ma è per dimostrare una volta di più che le bugie hanno le "gambe" corte.Il signore è ripreso in condizioni di normale relax nella prima, e mentre si appresta a discutere di politica nella seconda.(qui c'era la seconda ) Sì, perché lui sostiene che in quelle occasioni intratteneva ospiti politici coi quali doveva parlare di cose importanti, affari internazionali, candidature o semplici affari di Casa Nostra e si vedeva costretto dai suoi doveri di anfitrione ad offrire, beninteso di tasca sua, qualche "svago": danzatrici, musici, ecc.Infatti questo personale da "ricreazione" viaggiava sul suo elicottero personale, o no? La seconda foto documenta che il signore, che è un tipico "uccello da spiaggia", si arrazza parlando di politica, come si può ben vedere. Tragico è che il signore, una volta che ha finito di parlare di politica in privato, ha la tendenza a trasformarsi in "uccello padulo" per tutti gli altri. meditate, gente, meditate,voi che l'avete votato,le bugie hanno le gambe cortee il reprima o poi è nudo!
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1 commento
23/06/09

mercoledì 3 febbraio 2010

referendum? dum dum

Referendum
Ovvero
“Consultazione diretta del popolo che viene chiamato a pronunciarsi direttamente in ordine di approvazione o rigetto di una legge”.

Sto assistendo stupita al silenzio col quale viene accolto dai media un certo agire di questo Governo.

La memoria può incominciare a farmi cilecca, vista la non tenera età, ma mi sembra di ricordare chiaramente che ci furono due referendum posti al popolo italiano e dallo stesso votati nel secolo scorso. (Diamo una connotazione di vetustà ai fatti, anche se non sono più di 4-6 lustri che sono avvenuti, giusto per non fare sentire troppo in colpa i vari giornalisti, opinionisti, fancazzisti … che popolano di bla bla gli spazi mediatici).
Mi ricordo che,
in un referendum sull’uso del nucleare in Italia,
la maggioranza del popolo italiano si è detta contraria.

Mi ricordo che,
in un referendum sull’uso degli ogm in Italia,
la maggioranza del popolo italiano si è detta contraria.

Mi sembra che i risultati dei referendum diventino Leggi e per cui vadano rispettate da tutti (la metto giù semplice, perché son ignorante).

Ma che, son tutti morti quelli che han votato per il no?

Qui mi par di capire che si riprendano a costruire centrali nucleari e a coltivare mais ogm e nessuno fiata.

Le Leggi, c’insegna il nano, si possono modificare (lui e soci cercano anche di interpretarle a proprio uso e consumo), ma fino a che ciò non viene fatto, restano valide.
Quando è passata la modifica o abrogazione delle summenzionate Leggi, popolarmente votate?

O forse non è ancora passata ed è un colpo di mano che s’apprestano a fare, mettendo le modifiche in mezzo ad un centinaio di altre leggine con le quali creano una cortina fumogena?

Ma i media dove stanno?
Alla causa di divorzio del nano? Allo stadio? Al grande fratello?

Mi rivolgo ai media, perché non oso neanche più invocare il contradditorio camerale.
El gh’è no!

Forse le conoscenze tecniche si evolvono e le scelte fatte allora erano frutto dell’ignoranza popolare. D'accordo, spiegatemi chiaramente e convincetemi sul perché ciò, che sembrava sbagliato allora, ora è giusto.
Se me lo spiegate per bene, ci stò.
Diversamente no!

martedì 23 giugno 2009

Il Re è nudo!

Una volta i Capi diventavano capi in quanto simboli di saggezza, di qualità positive, perché la gente amava identificare in loro le migliori aspirazioni, amava rispecchiarvisi.
La gente ha sempre amato avere dei Capi.
La gente comune non ama il rischio, la lotta, l'assunzione di responsabilità pesanti, cose che peraltro è costretta a fare tutti i giorni, ma che pensa siano picciol cosa per il solo fatto che sono alla portata di persone comuni, come loro appunto.
Invece le cose importanti, quelle relative alla Nazione, quelle hanno un immenso valore, vanno gestite dai Grandi!
Allora la gente, in tempi di Democrazia, si guarda intorno e dice:
"chi è il più bravo tra noi, chi ci rappresenta?"
e poi:
"chi è il più bravo tra i bravi, chi ci rappresenta?"
Gli italiani studiano poco la Storia e le storie in generale, è un dato accertato.
Ma non fosse anche accertato, i fatti dimostrano che è così: confondono ancora Storia e storie.
Il signore qui a fianco è stato scelto da una larga parte degli italiani per rappresentarli.
La nudità non è un peccato, per cui non è per quello che ho cercato e messo a confronto queste due foto, ma è per dimostrare una volta di più che le bugie hanno le "gambe" corte.
Il signore è ripreso in condizioni di normale relax nella prima, e mentre si appresta a discutere di politica nella seconda.
Sì, perché lui sostiene che in quelle occasioni intratteneva ospiti politici coi quali doveva parlare di cose importanti, affari internazionali, candidature o semplici affari di Casa Nostra e si vedeva costretto dai suoi doveri di anfitrione ad offrire, beninteso di tasca sua, qualche "svago": danzatrici, musici, ecc.
Infatti questo personale da "ricreazione" viaggiava sul suo elicottero personale, o no?
La seconda foto documenta che il signore, che è un tipico "uccello da spiaggia", si arrazza parlando di politica, come si può ben vedere.
Tragico è che il signore, una volta che ha finito di parlare di politica in privato, ha la tendenza a trasformarsi in "uccello padulo" per tutti gli altri.
meditate, gente, meditate,
voi che l'avete votato,
le bugie hanno le gambe corte
e il re
prima o poi è nudo!

sabato 13 giugno 2009

L'attenzione nel dire, fare ....


Questa foto è tratta dall’archivio di ricerca delle persone scomparse nei vari campi di concentramento durante il regime nazista.

Guardarli mi ha profondamente commosso. Hanno volti datati dall’epoca, ma sono i nostri volti, potrebbero essere quelli dei nostri padri, mariti, figli. Qui sono solo uomini, ma ci sono volti di donne, di bambini ….. gente ignara che, quando ci sono stati i prodromi dello sfacelo che li ha portati a perdersi, ha pensato che non valeva la pena di fare un can can per delle piccole cose:

“… in fondo che cambiava? Sostanzialmente tutti agivano per il bene dell’Umanità, chi in un modo, chi in un altro, perché qualcuno avrebbe dovuto essere così cattivo da volere il Male?”

Poi si sono trovati in una storia più grande di loro, non la capivano più, si discostava troppo dalla loro piccola vita quotidiana e le azioni per riprendere in mano la Società chiedevano un impegno troppo grande, superiore alle loro piccole forze di uomini soli. Lo sgomento li bloccava, intorno sembrava non esserci nessuno che la pensava come loro, tutti comprati o zittiti dalla paura.

Un atto eroico, ma anche solo un bisbiglio o il semplice fato ha portato uomini , donne e bambini nelle pagine di questo archivio.
Che fossero scienti, succubi o innocenti, non importa, ora sono nel nulla, perché?

L’unica colpa che hanno avuto gli adulti qui ritratti e tutti gli altri scampati o ritrovati è stata di rendersi ciechi per ignoranza, sottostima della realtà o pavidità.

Ora stiamo vivendo tempi simili, abbiamo permesso una lenta colonizzazione dei posti di comando politici a persone con pochissimi valori, se non quelli riferiti ad un concetto di benessere personale esagerato.
Stiamo assistendo ad un sistematico svilimento e smantellamento dello Stato, dei valori sociali, della comunicazione libera delle idee. Quello Stato sociale sofferto e pagato con la sofferenza di milioni di persone non più tardi di 65 anni fa!

Insomma ci stiamo comportando come le tre scimmiette, che non danno fastidio al momento, ma portano lutto e rovina.

Abbiamo ancora strumenti leciti per ribellarci all’instaurarsi di un regime dittatoriale,
spero tanto che qualcuno riesca ad agglutinare il buon senso e a gestirlo coi mezzi che abbiamo ora, ma spero ancora di più che ogni persona che in questo momento ha coscienza di quanto sta accadendo non stia zitta, non lasci correre né in casa, né con gli amici, né al lavoro, né al seggio elettorale.

Essere conservatori, avere dei valori forse un po’ superati nei modi di espressione, non vuol dire dovervi abdicare. Né tanto meno giustifica il fatto di consegnarsi nelle mani di kapataz, senza valori e senza storia, che credono solo nei soldi, nella sopraffazione e nel culto di sé stessi.

Mi piacerebbe tanto, che partendo dall’impegno di rispondere a questo piccolo post, ognuno dicesse come la pensa, cercasse altri amici con cui parlare di questi tristi e bui momenti dei quali non dobbiamo solo essere inani testimoni, ma che dobbiamo contrastare per tornare ad un vivere più civile.

sabato 23 maggio 2009

parole


Parole

Parole di disprezzo buttate in mezzo alla folla, sulla testa della gente come macigni.
Parole raccolte dagli sgherri e nascoste.
Parole per smentire.
Parole immortalate da registrazioni. Parole testimoni.
Parole di autocompiacimento, di autocommiserazione, parole di minaccia, parole di apprezzamento boccaccesche ….
Ma quante parole fuori posto riesce a dire un nano-malefico!

venerdì 9 gennaio 2009

quanti morti?

Guardo la TV e vedo immagini di civili straziati da bombe, razzi.
a volte portano la kippah, a volte la kefiah, gli abiti sono diversi, lo strazio uguale.
Mi prende alle viscere, é quello che vogliono loro.
Loro chi? Non lo so esattamente,
ma ho individuato un meccanismo perverso che si perpetua da tanti anni.

Me ne sono realmente accorta all’incirca dal ’68. Tutti i giornali ad un certo punto incominciarono ad aprire con le BR: "hanno scritto questo, hanno detto questo, hanno gambizzato quello" e via alle prime pagine, via a sempre più grandi titoli. Sì, lo dico tranquillamente, perché prima di arrivare alle azioni cruente mi ricordo bene che c’erano stati comunicati irriverenti, poi bellicosi, poi minacciosi, ma ancora non erano arrivati a fare azioni di rilievo che già la stampa dava alle loro gesta uno spazio spropositato, in prima pagina. Ho proprio notato che si andava perdendo il contatto con la realtà: morti ammazzati da camorra, mafia, ‘ndrangheta venivano riportati in piccoli trafiletti nelle pagine interne, come se quegli assassinii non fossero importanti, come se il fatto di avere delle organizzazioni criminali che uccidevano ogni giorno un sacco di persone non fosse preoccupante quanto e più delle BR.

Le BR hanno fatto tanti morti. Le stragi nere, parecchi di più.
Mafia, camorra, ‘drangheta quanti ne hanno fatti dal 68 ad oggi?
Non mi ricordo di averli mai visti quantificati tutti insieme dai media come un cancro che minaccia e distrugge l’Italia molto più delle BR.

Ma mi sembra anche, che a parte qualche exploit all’inizio, per il quale usano la stessa enfasi che in questi giorni riservano al conflitto israelo-palestinese, e ogni tanto a qualche ripescaggio in occasioni tipo la liberazione di Ingrid Betancourt,
i media non parlino seriamente ed onestamente del dramma dei conflitti bellici.

Il farlo forse vorrebbe dire analizzare senza ipocrisia come e perché nascono questi conflitti. Vorrebbe dire ammettere che spesso i Paesi, in cui si combatte , sono poverissimi come trend di vita, ma ricchi di qualche materia prima che ingolosisce i potenti.
Serve a non domandarsi quanto guadagna chi va a ricostruire , o quanto guadagna chi vende le armi.
Vorrebbe dire che il giro del fumo delle borse si arricchisce anche sulle guerre.
Serve a non dirsi che l’indotto della guerra tocca e arricchisce quasi tutti i cosiddetti paesi civilizzati.

Nel ’64 la repressione del governo colombiano nei confronti del movimento di autogestione contadina fa nascere le FARC. Il conflitto armato, da allora ha fatto 300.000 morti in Colombia. Per la recente liberazione di Ingrid Betancourt, i media hanno saputo solo parlare di quanto erano stati bravi a sollecitarne la liberazione, nessuno l'ha voluta realmente ascoltare.
Nel ’67 Palestina ed Israele hanno incominciato a fronteggiarsi, da allora, Guerra dei sei giorni, Intifada, Guerra dello Yom Kippur, invasioni varie e ritiri, hanno provocato 108.000 vittime.
Nel '69 nelle Filippine: insurrezione comunista 40.000, insurrezione islamica 120.000. Più Operazione Enduring Freedom. Totale vittime ufficiali 160.000, stimate dalle Ong 200.000.
Nell ’80 guerriglia in Perù. 69.280 vittime
Nell ’83 insurrezione Tamil nello Sri Lanka. 70.000 vittime
Nell ’87 seconda guerra civile in Uganda. 12.000 vittime
Negli anni: ’88 guerra civile in Somalia, ’89 conflitto Indo-Pakistano in Kashmir, ’90 Insurrezione separatista in Senegal, ’92 Conflitto del Delta del Niger, ’93 rivolte autonomiste dell’Assam, Tripura, Nagaland. Sconosciuto il numero delle vittime.
Nel ’99 Seconda Guerra Cecena,. 75.000 vittime civili
Nel 2001 Guerra in Afghanistan, 34.000 vittime
Nel 2003 Guerra in Irak.,151.000 vittime (?); Conflitto nel Darfur, 400.000 vittime.
Nel 2004 Insurrezioni in Belucistan, Thailandia, India e conflitto ideologico in Waziristan, 10.000 vittime (?)
Nel 2005 guerra in Ciad, circa 1.400 vittime
Nel 2006 conflitti in Mexico, circa 2.700 vittime; conflitto Hamas-Fatha. 265 vittime
Nel 2007 rivolte e conflitti in Niger e Mali, in Ogaden, circa 700 vittime
Nel 2008 guerra in Ossezia, oltre 2000 vittime. Conflitti in Congo, Kivu, Ruanda, ancora sconosciuto il numero delle vittime

Tutti questi conflitti sono ancora in corso.
I dati, quando ci sono, vanno dall’inizio del conflitto ad agosto 2008.


Ho preso in analisi solo i dati a partire dal ’64, cioè da quando ho incominciato a rendermi conto che i media parlavano seguendo strategie che non erano di verità ma di opportunità.

E mi domando: visto che i media alla mia portata sono quelli di un regime democratico e visto che i mezzi espressivi sono tanti e la possibilità di dire le cose come veramente stanno è di tutti,
come mai tutti i media seguono l’onda creata da qualche re travicello?
Entrano tutti in fibrillazione allo stesso momento, vibrano tutti allo stesso modo, sono tutti corti di memoria, danno alle vittime importanze diverse: quelle che tirano e quelle che no.

E visto che gridano tutti contro la guerra, forse dovrebbero pensarci tutti i giorni,
perché i figli si educano da piccoli,
- quando non si fa la prepotenza di parcheggiare in seconda fila per lasciarli a scuola,
- quando non si ostruisce il marciapiede col Suv,
- quando non si suona il clacson gridando: muoviti stronzo!
- Quando non si passa avanti alla gente in fila,
- Quando non si denigra il maestro che ha il compito di educarli.
- Quando si dice chiaro e tondo: non si danno soldi alle scuole private, fino a che non ce ne sono abbastanza per le scuole pubbliche.
- Quando non ci si vanta di essere “ammanigliati”,
- Quando non si chiedono sconti.
-Quando si pagano le tasse, i conti, le rate, non si spende più di quel che si ha in tasca.
- Quando non si umilia chi è più povero, straniero o differente.
Ma cavoli, poi ci si indigna se qualcuno fa guerre di sopraffazione, ma questa è una società che gliela dà con il biberon ai suoi figli l’idea di sopraffazione, l’idea di guerra!
Quanti sono i morti sul lavoro, quelli sulle strade?
Possibile che non si sappia più dare valore e dignità alla vita?

martedì 6 gennaio 2009

Befana!


Sta finendo questa strana e nevosa giornata dedicata alla “befana”.

Tutti ne parlano come l’ultima festa del "bengodi", una festa caratterizzata dalla generosità di una vecchia, che per fortuna viene solo una volta l’anno, perché nei secoli si sono ingegnati a rappresentarla sempre più brutta, in modo che nessuno sia tentato di seguirla in cielo sulla sua scopa. Ma questa, per me, questa è sempre stata
una splendida giornata dedicata alle donne,
e finalmente, quest’anno anche la RAI si è ricordata (purtroppo solo nello spazio dedicato alle donne), di parlare di loro come forza di base, forza generatrice, forza che ne custodisce il senso.

Io sono nata alla fine della seconda guerra mondiale, alla fine di un delirio che non ho mai capito, posso solo rifarmi al ’68, grande tentativo di rivoluzione politico-sociale, trasformatosi in tragedia perché gli uomini non sono capaci di dialogare, di ascoltarsi, di costruire insieme.

Le donne del ’68 hanno avuto il coraggio di chiedere, pretendere che gli uomini rimanessero da parte, hanno parlato, si sono ascoltate, hanno cercato di capirsi e loro sì,
loro una rivoluzione l’hanno fatta!
E anche se gli uomini hanno cercato di svilire il lavoro delle donne, prendendole in giro, denigrandole, rinnegandole, cercando di dividerle, le donne nel ’68 hanno fatto l’unica rivoluzione incruenta del ‘900, quella che ha portato ad un cambio di costumi, di mentalità, di leggi e l’unico sangue sparso per questa rivoluzione è stato solo il loro, perché, come sempre, uomini timorosi di perdere un potere qualsiasi hanno ucciso donne, anche solo perché queste avevano un’idea di riappropriazione di sé stesse, della propria dignità, del proprio diritto a vivere secondo loro natura e non solo “per graziosa licenza di un uomo qualunque”.

Gli uomini hanno cercato di cancellare il culto della Dea Madre per le loro religioni di potere e di sangue, ma le donne hanno saputo tenerne vivo lo spirito, hanno continuato la loro silenziosa e proficua opera, ed ogni anno, perpetrando il culto della Befana, perpetrano quello della Terra, della Dea Madre e, anche se tutti i media continuano a cavalcare l’istituzione della Befana per spingere a volere e a comprare sempre di più, rimane il fatto che la Befana è donna e che solo le donne hanno saputo portare avanti un culto nel quale la bellezza e la forza bruta non sono alla base del successo.
La Befana ha sopportato da bellissima di diventare brutta,
da donna-di-sapere di diventare una vecchina curva,
la Befana non brandisce spade,
non cavalca destrieri fumanti,
la Befana cavalca una scopa ed elargisce doni piccoli piccoli.

Ciao Befana, te ne vai dopo avermi ridato forza e speranza per un altro anno di lotte, di gioia, di amore…

venerdì 12 dicembre 2008

Viva la satira!



ho appena finito di vedere "Parla con me", il programma di Serena Dandini e Vergassola, uno dei pochi attimi rimasti di tele interessante e divertente.
E, a dirla tutta, anche uno dei pochi dove si possa gustare una satira intelligente.
Questa sera Ascanio Celestini è stato veramente grande. Sono contenta, veramente contenta che in tutto questo "sfacimmo" che ci circonda, ci sia ancora qualcuno in grado di gridare:
il Re è nudo!

anche se poi, come nella fiaba, il popolo rimane ai lati della strada ad applaudire

e... ad essere preso per i fondelli da un arguto Ascanio.

sabato 6 dicembre 2008

Occhi per vedere o cazzabubole?

Non è che questi media, in accordo col trend social-politico, stanno cercando di modificarci come specie?
E' qualche giorno che, ad orari diversi, riesco a guardare un po' di televisione.
Sono demoralizzata,
devo essere diventata un'aliena,
tranne che per pochissimi programmi condotti da persone garbate ed intelligenti (quasi esclusivamente sul terzo della rai), si vedono programmi per minus-habens, condotti in malo modo da personaggi di sponda.
Le persone che incontro e con le quali parlo di ciò sono quasi tutte d'accordo,
ma per chi la fanno allora 'sta tele che dovrebbe essere di Stato?
Che possiamo fare perchè l'esempio di rai 3 sia seguito?
non vedere la tv, come dicevano dei ragazzi dell'onda, non può essere l'unico rimedio,
è una questione di rispetto anche delle minoranze.
oggi è la giornata delle cazzabubole!

venerdì 28 novembre 2008

allora?


e la sinistra?
finalmente ho trovato una risposta chiara e sintetica in una intervista ad Erri De Luca
"non è un'opposizione, ma una concorrente: cerca di vendere lo stesso prodotto ma con meno efficacia"
wow, colpiti ed affondati!

sabato 15 novembre 2008

gooooong!




Sei lustri fa, mi sono ritirata sull’Aventino:erano spariti “i compagni”, il sottoproletariato mutuava la spocchia della borghesia senza averne i valori.
Mi sono macerata nel dolore, avevo appena scoperto che mi si era rotto il giocattolo dell’utopia.
Affondavo le mani nella malattia e nella terra, cercando di liberarmi di una e di ritrovare l’altra.
Per 4 lustri mi sono indignata perché vivevo in un Paese, che sembrava dimentico che il 75% del suo territorio e della sua popolazione erano “campagna”.
Mi incavolavo perché il territorio veniva definito solo “urbano” ed “extra-urbano”, il “rurale” non esisteva più, come fosse obsoleto. Come se in città si campasse d’aria e di rondelle e non di grano, cavoli e latte.
Ora sono più tranquilla, sono tornata in città, mangio pomodori di plastica, le zucche servono per Halloween.

E stasera sono sobbalzata: altro giro, altra bambolina!

Il nano, il macrofallo che gira il mondo, dicendo di rappresentarci, dall’estero, parla di noi solo come di “produttori” e “consumatori”.

E gli “italiani”? i “cittadini italiani” componenti una popolazione, anche sua?

Occhio,
il brachicefalo esterna senza pudore la considerazione che ha di sé stesso e di tutti noi!

Ma questa stampa libera ed impegnata, che oggi senza rispetto, sbatte sulle prime tre pagine lo strazio di un padre, e sulle tre seguenti , nega l’evidenza che i soprusi, compiuti alla Diaz da dei tirapiedi, sono dovuti a ben altre “alte” cariche.

Questa stampa libera così sensibile,
non ha orecchi e occhi per tutti questi colpi di gong?

martedì 30 settembre 2008



attenzione!
chi racconta le fole?
l'esperienza insegna
mai seminare le patate in fila
l'istrice
trovata la prima
se le mangia tutte!