mercoledì 10 marzo 2010

sotto la neve dorme il grano...

Sotto la neve dorme il grano…
Mi dicevano quando ero bambina ed il tempo aveva ancora dei ritmi scanditi dalle stagioni.

Quando non c’era la televisione e noi bambini si guardava, il naso incollato ai vetri delle finestre, i fiocchi che scendevano lenti dal cielo.
Sognavamo poter trasformare tutta quella neve in pupazzi.
Era uno spettacolo:
i tram che passavano con la luce gialla e, dietro i vetri tutti appannati, la sagoma scura ed informe della gente stipata.
Le nonne, per tenerci occupati, ci facevano disegnare i cristalli di neve e ci raccontavano che in montagna, la gente si riuniva nelle stalle con le bestie, per stare calda e si raccontava “le storie”. Noi volevamo sapere che “storie” e allora la nonna ne incominciava una
del lupo che camminava nella neve e faceva ploff-ploff…

Per anni, guardando certi quadri del Segantini, sono tornata con gran tenerezza a quei pomeriggi invernali, coi loro attimi magici, cacciati dalla televisione, dalle settimane bianche.

Credevo fossero irrimediabilmente persi ed invece,
eccomi oggi, dietro al vetro, a guardare per ore la neve che scende,
a guardare Giorgio che impasta il pane con la madre acida, che Marcello, l’amico panificatore, ci ha regalato due giorni fa ad Ebbio.
È una madre di pane che ha 100 anni!
Mi sembra impossibile…. Eppure, mentre tutto questo mondo rutilante s’arrabatta,
c’è ancora qualcuno che impasta il pane e mette da parte una pallottina, che servirà a fare il pane anche domani e dopodomani e così via da 100 anni…
guardo e cerco di ricordarmi come si disegna un cristallo di neve, uno qualunque …
Guardo i campi nella valle e mi piange il cuore, sotto tutta quella neve non c’è seminato, c’è solo un abbandono chiamato esoticamente set-aside.
Il pane si compra al super mercatino. Quante famiglie montanare spiano ancora la neve pensando al pane che si farà col grano cullato sotto?

È tanto bella questa neve che scende ininterrottamente da tante ore, tutto intorno è bianco, soffice e sospeso nel tempo, le sagome dei monti sono sparite in questo turbinio di fiocchi, dentro casa si sta bene, c’è profumo di pane caldo …

là fuori, sotto la neve, dormono, come il grano, le gemme dei meli, gli elleboro che ho visto già spuntati, tutti i semini caduti per caso o messi da mani amorevoli.

Sotto la neve dorme il grano ….. e il lupo ploff-ploff …