lunedì 22 novembre 2010

filastrocche sgangherate

Si fanno emendamenti unici sui quali si chiede la fiducia cieca al “governo” ( il minuscolo è intenzionale).
Ogni parlamentare cerca di salvare ciò che ritiene più importante pro domo sua e infila proditoriamente leggi-porcata (sempre pro domo sua), tutto fiducioso nel baratto.

Tutti avversari di tutti, tutti per sé stessi,
vai con l’ammucchiata selvaggia delle leggi e leggine!

Così con un unico voto si trombano gli italiani!

Perché non mettere le leggi in fila,
come birilli,
e discuterle una alla volta,
votando uniti (anche trasversalmente) sullo specifico?

Se una legge è giusta, rimane giusta vista da destra, da sinistra, dal centro, no?

Si avrebbe il non discreto risultato di tenere gli “onorevoli” sullo scranno per cui hanno dato l’anima,
Potrebbero guadagnare almeno formalmente gli sproposititati emolumenti per i quali hanno tutti, concordemente legiferato l’aumento anche in tempo di crisi.

Si avrebbe finalmente l’indubbio palesamento del valore di entrambi: leggi e legiferanti,
con conseguente eliminazione delle leggi-porcata ed il reindirizzamento dei voti in sede elettorale.
Mica male, no?

In questi tempi di euforia parlamentare per il mercato interno alle Camere,
mi sento ritornata all’asilo Mariuccia,
e mi vengono disperati rigurgiti di filastrocche irriverenti:

An ghin go: 'sto Casini a chi lo do?

Poi,
e non è riferito solo al succitato,
ma a tutti quelli che stanno mercanteggiando e che,
guarda caso,
sono per la maggior parte uomini

Indovina indovinello quanto costa ‘sto pisello?


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