lunedì 10 gennaio 2011

Non siamo riusciti a farci capire …



Parole sagge per i più, ma a me viene voglia di urlare:
chi non è riuscito a farsi capire?!!!!!!

Secondo la ben nota frase fatta per cui fa più rumore un albero che cade, che una foresta che cresce, gli italiani, in generale, sembrano ricordarsi solo del piombo degli anni della contestazione.

Per fortuna che ci sono persone come Capanna, che ha il coraggio di parlare di ‘anni formidabili’ o persone come Piero Sansonetti, che ci ricorda pubblicamente le conquiste epocali derivate da quegli anni:

tentativo di portare i diritti delle donne sullo stesso piano di quelli maschili (l’ultimo passo era del 1946 – il diritto al voto!)
Legge sul diritto di divorzio (non sull’obbligo, occorre ricordarlo, perché il clero ci ha giobbato molto sopra)
Legge sul diritto di aborto (non la strage degli innocenti come si vociferava). Una legge che ha fermato l’eccidio delle donne che abortivano in clandestinità e che, se non morivano, una volta scoperte, venivano messe in prigione. Beninteso solo quelle che andavano dalle contadine alle proletarie. Dalle borghesi in su si abortiva già, tutelate dalle pie madri, nelle cliniche private.
Leggi che riformavano la Sanità pubblica (tante, non solo la Legge Basaglia).
Diritto allo studio, eliminazione di quelle scuole d’indirizzo che ti discriminavano già a 10 anni.
Corsi di recupero per chi non aveva conseguito il titolo minimo (le famose 150 ore pagate dalle aziende ai lavoratori, ma i cui corsi erano tenuti gratuitamente senza alcun contributo, altro che quelli di riqualificazione di adesso che sono un business lucrativo)
Equo canone
Fascia sociale per l’erogazione ed il consumo dell’energia elettrica.
E altro….

Ora, nell’era del nano, delle scosciate, dei saltimbanchi, dei firmaioli,
le cose che contano sono il potere ed i soldi.
Vi è una amoralità così diffusa ed astrusa
che ci si permette di farsi una sana risata all’uscita di una signora, che
candidamente, con un’iperbole,
mette il dito nell’occhio al sistema.
Quel sistema che pretende di intrufolarsi in casa d’altri,
ufficialmente per educarli a vivere democraticamente
(vedi Libano, Irak, Afghanistan),
ufficiosamente per rubargli l’argenteria.
Ha detto la signora qualche giorno fa:
ma se in Italia, stiamo andando a scatafascio,
siamo in mano a ‘ndrine, camorra, mafia, onorevoli corrotti,
se siamo senza soldi per dare alla Legge i mezzi per combatterli,
perché invece di mandare i soldati in Afghanistan,
non li impieghiamo qui?

Mica male, no?

Chi chiede, a gran voce, che sia sconfitta la malavita organizzata affinché i testimoni di giustizia possano tornare a vivere una vita normale?
Quanto essere rimasto vittima del terrorismo rosso e così tanto più importante del non poter più girare liberamente, dover sparire senza passato, famiglia, futuro?

Anche in questi giorni,
tutti a gran voce a chiedere l’estradizione di un ex terrorista incolpato di essere implicato come mandante o esecutore di ben quattro assassinii.
E se non ce lo danno,
li tacciamo di violare i patti,
perché son comunisti
o perché non capiscono la tragedia di quegli anni.

Tragedia è stato non aver voluto capire le istanze di quegli anni,
avere alzato il tiro apposta per distoglierne l’attenzione,
aver lasciato che altre potenze fomentassero il terrorismo.
Tragedia è stato aver favorito la mafia perché lo contrastasse in quanto propugnatore di idee marxiste
Tragedia l’assioma Kossighiano (assunto tuttora valido)
per assicurarsi una reazione di paura ed ignoranza
che distolga l’opinione pubblica dal ragionare su di un sistema più giusto e, anzi,
gli si rivolti contro:
“basta che facciano cassino in pochi, la gente li condanna tutti, e se non lo fanno da soli … diamogli un aiuttino! “

Ora che si sta svelando l’inganno, e la gente corre il rischio di aprire gli occhi e la mente,
si vorrebbe pure che quelli che, tramite quelle lotte, hanno ottenuto
la sicurezza del lavoro, il frigo, la 600, la tv, le vacanze bianche rosse e verdi,
continuassero a vedere di quegli anni solo il terrorista-assassino.

Sarà anche un assassino da punire.
Ci stò,
ma mi ricordo bene le leggi strane rispolverate allora per incastrare la gente
Per cui
se adesso gli altri Paesi ci rispondono che non se la sentono di avallare quella condanna
perché non ne riconoscono le prove,
chi non ha ancora capito?


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