domenica 27 luglio 2008

Sotto il cielo di Col d'Antico


Una notte una donna salì lungo il filo d’argento della sua anima nel cielo stellato e lì perdutamente s’innamorò di Oreion.
Desiderò ardentemente vivere con lui fra le stelle, le sue, le più belle.
Venne l’alba e lei tornò sulla terra, dove, al risveglio, trovò su di una collina un uomo che, con sua grande sorpresa, scoprì essere un cacciatore, la versione solare di Oreion.
Tornò la donna allora alla notte stellata e cercò le timorose Pleiadi, che del desiderio e della crudeltà d’Orione erano morte.
Chiese a loro consiglio.
Le cantarono il rimpianto della paura che le sopraffece, del diniego che scatenò la crudeltà di Oreion.
La donna pianse commossa per la loro e la sua stessa sorte.
Ma ecco che un frullare d’ali la riscosse, le Pleiadi, quali dolci e timide colombe si posavano sulle sue mani dicendole “fa che l’uomo guidi Rigel a te, fa che ti doni Alnitak e Anilam e Mintaka e quando Betelgeuse e Bellatrix saranno sul tuo capo, noi tutte risplenderemo in te”
La donna con un unico abbraccio le raccolse nel suo cuore.
Tornò sulla terra e chiese al cacciatore di portarle Rigel in un mattino solare, ed in una notte buia Alnitak, Anilam e Mintaka.
E quando lui, spontaneamente e con serenità le pose Betelgeuse e Bellatrix sul capo, in cielo, finalmente all’unisono ed inseparabili, vibrarono Orione e le Pleiadi, ed una gran pace scese lungo la corda d’argento ad avvolgere l’uomo e la donna.
Che così vissero felici e contenti tanti e tanti anni ancora.

Nessun commento: