venerdì 12 dicembre 2008
Sua Santità permette?!
Viva la satira!
anche se poi, come nella fiaba, il popolo rimane ai lati della strada ad applaudire
e... ad essere preso per i fondelli da un arguto Ascanio.
sabato 6 dicembre 2008
Occhi per vedere o cazzabubole?
venerdì 28 novembre 2008
allora?
sabato 15 novembre 2008
gooooong!
Sei lustri fa, mi sono ritirata sull’Aventino:erano spariti “i compagni”, il sottoproletariato mutuava la spocchia della borghesia senza averne i valori.
Mi sono macerata nel dolore, avevo appena scoperto che mi si era rotto il giocattolo dell’utopia.
Affondavo le mani nella malattia e nella terra, cercando di liberarmi di una e di ritrovare l’altra.
Per 4 lustri mi sono indignata perché vivevo in un Paese, che sembrava dimentico che il 75% del suo territorio e della sua popolazione erano “campagna”.
Mi incavolavo perché il territorio veniva definito solo “urbano” ed “extra-urbano”, il “rurale” non esisteva più, come fosse obsoleto. Come se in città si campasse d’aria e di rondelle e non di grano, cavoli e latte.
Ora sono più tranquilla, sono tornata in città, mangio pomodori di plastica, le zucche servono per Halloween.
E stasera sono sobbalzata: altro giro, altra bambolina!
E gli “italiani”? i “cittadini italiani” componenti una popolazione, anche sua?
Occhio,
Ma questa stampa libera ed impegnata, che oggi senza rispetto, sbatte sulle prime tre pagine lo strazio di un padre, e sulle tre seguenti , nega l’evidenza che i soprusi, compiuti alla Diaz da dei tirapiedi, sono dovuti a ben altre “alte” cariche.
Questa stampa libera così sensibile,
martedì 11 novembre 2008
bum: scrivere, baciare, lettera o .....
venerdì 7 novembre 2008
Hey Silvio !
laurea
lunedì 3 novembre 2008
sabato 25 ottobre 2008
Del buon uso
sabato 18 ottobre 2008
martedì 7 ottobre 2008
Biŏun o del vivere
Ci sono persone che non conoscono il meraviglioso significato della parola simbiosi.
Sono persone spesso dai modi molto gradevoli, ma che hanno il potere di vivere degli altri invece che con.
Assomigliano un po’ ai parassiti, organismi che vivono a spese di altri organismi, spesso riducendone la qualità, fino a sopprimerla del tutto.
In genere queste persone non agiscono con malignità, ma instancabili succhiano, assorbono idee, energie, pensieri. Arrivano ad appropriarsi anche delle esperienze di vita, dei ricordi, delle amicizie, nella illusione di avere una vita propria.
Si insinuano in qualsiasi tessuto degli organismi-ospitanti e spesso questi lasciano fare, per quieto vivere, forti del fatto che ciò che è veramente proprio è facilmente condivisibile.
Primo: viene a mancare lo scambio cellulare. Vengono tolte sostanze cellulari, ma mai rimpiazzate o affiancate da altre che ridiano vita all’organismo. Il rinnovo cellulare è conditio sine qua non per la vita. Secondo:i parassiti possono allargare la loro sfera d’azione. Come fossero simbionti, agiscono all’esterno, col materiale degli organismi ospitanti. Azione che sarebbe anche sopportabile, se la loro struttura non gli avesse impedito di recepirlo nel modo giusto e se non lo spacciassero per proprio. Per cui, fuori, si avrà un vago e deformato riflesso del materiale originale che andrà ad inquinare i rapporti tra gli organismi-ospitanti e l’ambiente e, di conseguenza, brucerà loro ogni possibile forma di sviluppo compensativo all’esterno.
Se poi i parassiti hanno, una ancorché vaga coscienza del loro stato larvale come individui, ecco che ci sono le complicanze date dai vari sensi di inadeguatezza e di rivalsa. E così, quello che poteva essere un modo, un po’ infantile ma costruttivo, di incamminarsi sulla strada della simbiosi, si trasforma in una lotta alla distruzione subdola, continua, totale.
Mi sorge una domanda: ma che faranno alla morte degli organismi-ospitanti, si trasformeranno in saprofiti?
Non sarebbe più facile, formativo e gratificante, sviluppare una propria personalità e procedere ad una vita in simbiosi, partendo dalla coppia preferenziale alla società in senso più lato?
lunedì 6 ottobre 2008
feste di ringraziamento
In tre giorni sono stata a due feste di ringraziamento. Denominatore comune: il servizio e la differenza
La prima festa era per ritrovarsi tutti insieme in nome della fraternità francescana. Praticamente, in un bello spazio, messo a disposizione dai frati francescani, un certo numero di persone si è ritrovato per, cristianamente, parlare del “servizio francescano”.
Due giorni dopo, la seconda festa di ringraziamento: per il raccolto coi suoi frutti, per l’opportunità di vivere “comunque”.
C’erano visi sereni, gente che si sorrideva, gente che offriva i frutti del raccolto e quelli del suo lavoro, gente che aveva cucinato per giorni, mangiare buono ed abbondante, e più gente arrivava e più cibo e affabilità comparivano. La gente condivideva il pane, il posto, la gaiezza. Fiori dappertutto che nessuno calpestava o strappava.
giovedì 2 ottobre 2008
last summer fancy
I chope into little cubes a piece of provolone cheese, and make another piece rapé (rough grated).
I grease a cake tin, put half of the fried aubergine slices, a pinch of salt, red pepper powder, some fennel seeds and the provolone cubes. Cover with remaining aubergine, salt, red pepper powder, fennel seeds, adorne with salvia sclarea leaves and, over all, I strew the provolone rapé.
I bake it for 15-20’ into the oven 180°, or in MW 10' m.high.
Don’t forget the fennel seeds (or, if you cannot find them, put a good pinch of oregano), it’s to prevent the aubergine flatulence. An old and famous great Italian cook, Artusi, who wrote the most famous Italian recipe book, called them petonciani instead of melanzane , (that is like farter instead of aubergine, ih, ih!)
Guardare l’ultima sconsolata seppur paciocca melanzana di questa estate e pensare a come mangiarla evocando il caldo estivo nonostante la prima grigia giornata di autunno.
La taglio a fette piuttosto spesse, che infarino e friggo in olio di semi di girasole. Le asciugo sulla carta da cucina. Lavo anche un mazzetto di foglie di salvia sclarea e le metto ad asciugare all’aria.
Taglio a cubetti piccoli un pezzetto di provolone, un altro pezzetto lo faccio rapé con una grattugia a buchi grossi .
Imburro ed infarino una teglia. Vi dispongo sopra metà delle fette di melanzana, salo leggermente, poi spargo i cubetti di caciocavallo, dei semini di finocchio e del peperoncino in polvere. Copro con le altre fette di melanzana, che salo leggermente, dispongo sopra a fiore le foglie di salvia, cospargo il tutto con il provolone rapé, si semi di finocchio ed inforno per 15’ a 180°.
Mi raccomando se non si ha del finocchio, mettere dell’origano, perché non a caso l’Artusi chiamava le melanzane petonciani!
martedì 30 settembre 2008
lunedì 29 settembre 2008
venerdì 12 settembre 2008
Oggi: GRAZIE!
sabato 2 agosto 2008
giovedì 31 luglio 2008
Stato di massima allerta o di massimo degrado?
Leggi farraginose che negano tutto, di fatto permettendo tutto
La certezza dell’impunità data dal tempo, quando non dai soldi.
La connivenza della gente che ha venduto l’anima al soldo, al potere o più semplicemente all’apparire.
La produzione di macchine adatte più a piste che a strade, di armi, di eserciti di pace, di droga, di connivenze.
Giornali che campano sulla dolce vita senza misura di decerebrati coi soldi facili, trasmissioni che osannano delinquenti comuni che frodano, grassano e si propongono come leader.
La mancanza di controllo sull’origine di grossi capitali, speculazioni. Banche corsare, che sanno e tacciono.
Mandiamo l’esercito in piazza!
no!
Basterebbero poche leggi chiare ed applicate. La certezza della pena. La pubblica condanna morale del reo.
La rivalutazione della coscienza individuale e sociale.
La coerenza nel non produrre armi di qualsiasi tipo: rombanti, deflagranti, istupidenti, corrompenti.
Altro che esercito, una rivoluzione,
domenica 27 luglio 2008
Sotto il cielo di Col d'Antico
Desiderò ardentemente vivere con lui fra le stelle, le sue, le più belle.
Venne l’alba e lei tornò sulla terra, dove, al risveglio, trovò su di una collina un uomo che, con sua grande sorpresa, scoprì essere un cacciatore, la versione solare di Oreion.
Tornò la donna allora alla notte stellata e cercò le timorose Pleiadi, che del desiderio e della crudeltà d’Orione erano morte.
Chiese a loro consiglio.
Le cantarono il rimpianto della paura che le sopraffece, del diniego che scatenò la crudeltà di Oreion.
La donna pianse commossa per la loro e la sua stessa sorte.
Ma ecco che un frullare d’ali la riscosse, le Pleiadi, quali dolci e timide colombe si posavano sulle sue mani dicendole “fa che l’uomo guidi Rigel a te, fa che ti doni Alnitak e Anilam e Mintaka e quando Betelgeuse e Bellatrix saranno sul tuo capo, noi tutte risplenderemo in te”
La donna con un unico abbraccio le raccolse nel suo cuore.
Tornò sulla terra e chiese al cacciatore di portarle Rigel in un mattino solare, ed in una notte buia Alnitak, Anilam e Mintaka.
E quando lui, spontaneamente e con serenità le pose Betelgeuse e Bellatrix sul capo, in cielo, finalmente all’unisono ed inseparabili, vibrarono Orione e le Pleiadi, ed una gran pace scese lungo la corda d’argento ad avvolgere l’uomo e la donna.
Che così vissero felici e contenti tanti e tanti anni ancora.
domenica 20 luglio 2008
farfalle estive
sensazione sconcertante
C’è un valore nella coppia, che sta nell’unità creata dalla complementarietà degli individui, dal “sogno” comune, dalla capacità di “concedere” sé stessi e dalla possibilità di farlo in assoluta fiducia. Non sempre è realizzabile, ognuno di noi ha la tendenza a perpetuare schemi di sopravvivenza infantili, per cui se non c’è una sovrapponibilità degli schemi si verifica quello che gli inglesi definiscono, semplicemente ed onomatopeicamente, “a struggling on”.
Così io, dopo aver dato tanto valore all’essere nel cuore e nella mente, ora non sono più nessuno.
Certo non disconosco tutte le cose che ho fatto, ma sicuramente rimpiango di aver assecondato troppo le persone che ho amato. Questo non ha dato certezze né a loro, né tanto meno a me.
A questa età si incomincia a sentirsi più vulnerabili, sai che le forze non ti assisteranno quanto le esigenze della vita, che avrai bisogno di essere tutelato oltre le tue capacità, sai anche che non sei riuscito a costruire una coppia o una società che lo faccia, così ti senti inquieto e non sai che fare degli ultimi barlumi di forza: resistere strenuamente o lasciarsi andare?
Ho un sogno che senz’altro serve al mio cuore ed è un’eredità che posso lasciare alle mie figlie, forse servirà anche alla sopravvivenza del domani.
Che faccio?
Lotto per tenerlo o faccio, per l’ennesima volta, quello che vogliono gli altri, sperando che mi garantisca un pochino oltre l’oggi?
È veramente difficile decidere.
giovedì 10 luglio 2008
Spazzatura viva!
Nella mia vita mi è capitato spesso di incontrare persone con le idee diverse dalle mie.
Ho sempre reputato l'evento una fortuna: un'apertura su altri che me, l'opportunità di una verifica dei punti deboli del mio pensare, l'opportunità di rivedere, correggere o perfezionare idee ed azioni (le mie!) oppure di cercare nuovi modi di comunicare con gli altri.
Oggi, mentre cercavo tra la spazzatura (come suggeritomi da sappiamo-chi) chi sono, scoprivo che proprio l'impossibilità di vederci come siamo ed una (colpevole) rigidità di vedute impedisce la continuità della vita e ci trasforma in "spazzatura". Basterebbe darsi da fare con fedeltà e coerenza ai propri ideali, ma anche con fantasia, agilità, attenzione.
Ho visto il corpo vitreo di una damigiana inserito in un muro di paglia, nel sottotetto buio di una casa nel bosco. L'avevano recuperato da una discarica, perchè erano stati capaci di pre-vedere, quella luce che ora conduce la magìa verde del bosco nel sottotetto della loro amata casa!
lunedì 7 luglio 2008
cammino lungo il torrente
un caffè sul poggiolo ed una bella camminata al fresco.
Le mani nell'acqua a cercare i gamberi sotto la ripa, a coppa intorno agli occhi per cercare di vedere attraverso i riflessi dell'acqua le trotelle nelle pozze più profonde.
I brividi ad ogni fruscìo nell'erba e respirare di sollievo perchè girandomi scopro che Patua e Blacky mi hanno raggiunto.
nero
elegante, chi non ricorda l’eleganza degli abiti neri da mezza sera
poco sporchevole, i grembiuli a scuola
scoperta: che troverò sulla lavagna oggi?
magìa, il cappello ed il gatto delle streghe
caldo, la pelle di ‘Ndour
paura, l’angolo buio dell’infanzia
lutto, lustri di panni neri sulle donne
bugia, tonache che coprono uomini
intimidazione, le divise dei corpi speciali di buona memoria
sprezzante vanagloria, una camicia….
Guardando il telegiornale questa sera, mi sono resa conto che è un bel pezzo che capita di vedere certa gente con la camicia nera sotto un comune completo maschile ed il braccio teso a salutare
cara al sol, la camisa negra….
Mi piace tanto la mia Lombardia, mi piace tanto il suo verde. Nella mia immagine mentale la Lombardia è il verde, un colore che amo moltissimo, ma che non indosserò mai più. Qualche anno fa’, ho impacchettato gli ultimi golf e l’ultima camicia di seta (regalo della mia mamma) e li ho dati alla Caritas.
Nero.
Per evitare brutte sorprese in campagna non metto mai mani o piedi negli angoli bui, eppure, per far risaltare qualsiasi colore lo appoggio sul nero, se voglio essere sicura di valorizzare un monile, lo accosto al nero.
Ora non capisco più.
Questi uomini, attenti al capello, vogliono valorizzare la dentiera? sono diventati tutti sfegatati fan del protocollo di Kyoto e vogliono risparmiare sulle mandate di lavatrice? o… vogliono mandarci un inconscio e minaccioso messaggio?
Scelgono il nero o sono scelti dal suo lato peggiore?
domenica 8 giugno 2008
impegno?
martedì 3 giugno 2008
Anniversari 1
sabato 31 maggio 2008
italian elder fritter
To my friends in Jyderup, Hamilton, Lathen, Kiev and all the others around by the world.
A quick elder fritter recipe.
- Pick some shanked elder flowers, turn and shake them upside down.
- Prepare a very soft batter stirring wheat flower with some sparkling white wine or water (it has to be very cold), a pinch of salt, a "zic" (very little pinch) of yeast.
- Heat some seeds oil in a pan. Plunge the flowers into the batter and then into the frying oil.
- Drain them over a piece of kitchen paper and
- serve them warm an dusted with sugar.
Buon appetito!
giovedì 29 maggio 2008
- alla Cascina Bargero, dove domenica 8 si terrà la Festa annuale della Rete GAS Al Naturale. Ci voglio andare, perchè tempo fa ho incontrato Silvia del GASU di Precotto e mi ha detto che il loro fornitore di frutta e verdura bio è questo della Cascina Bargero, voglio vedere chi è e conoscere un po' di altra gente che fa capo ai GAS.
- a Parma, Venerdì 13 giugno con Eraldo Affinati, che tiene un seminario durante un viaggio in treno verso Berceto. Titolo del seminario: Le ragioni del ritorno
- a Berceto, sabato 14 e domenica 15, per il Festival del cammino, il Passoparola, ci saranno altri scrittori che parleranno della loro visione del cammino e tante occasioni, già vissute, di camminare per boschi, con un'emozione nuova: il Wolf Howling. Di lupi ne ho visti parecchi, ma non li ho mai chiamati! Ci sarà anche lo stand del Wwoof.